
[21/06/2012] News toscana
Una gestione ambientalmente sostenibile dei rifiuti e un sostegno alle autorità locali per la realizzazione di impianti a norma. Sono i due principali obiettivi del "Progetto Hebron", l'iniziativa di cooperazione presentata oggi in Cosiglio regionale che punta anche a migliorare la qualità della vita delle popolazioni palestinesi della West Bank attraverso lo sviluppo di un sistema avanzato di smaltimento dei rifiuti. "Hebron" vede la cooperazione fra alcuni Comuni toscani, aziende per la gestione dei rifiuti solidi, Confservizi Cispel Toscana e i governatorati palestinesi della West Bank. «Il progetto è espressione dell'alto grado di capacità ed efficienza raggiunto dalla nostra regione e sarà utile anche per le nostre aziende per sperimentare nuovi modelli e processi organizzativi», ha dichiarato il presidente di Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo (nella foto).
Il progetto "Rafforzamento delle capacità del consiglio per i servizi pubblici di Hebron per la gestione dei rifiuti solidi" (Progetto Hebron), vede impegnati i Comuni di Peccioli, San Giuliano Terme, Capannori, dall'Unione Valdera, le aziende Belvedere Spa, Rea Spa, Geofor Spa, Siena Ambiente Spa, insieme con Confservizi Cispel Toscana e con il coordinamento di Timesis, Srl. «Il progetto è espressione dell'alto grado di capacità ed efficienza raggiunto dalla nostra regione e sarà utile anche per le nostre aziende per sperimentare nuovi modelli e processi organizzativi», ha commentato De Girolamo, intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione in Consiglio regionale insieme con il presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, e i rappresentanti dei Comuni e delle aziende.
Il progetto Hebron, dal costo complessivo di 813 mila euro, rientra nel programma "Palestinian Municipalities Support Programme" della Cooperazione italiana del Ministero degli Esteri. L'obiettivo è quello di sostenere le autorità locali per lo sviluppo di un processo di smaltimento dei rifiuti solidi sostenibile per l'ambiente e andare incontro alle esigenze della popolazione del governatorato di Hebron nonché di quello del governatorato di Betlemme in Palestina (circa 700.000 persone).
Una delegazione di enti e aziende toscane si è recata in Palestina alla fine di maggio per studiare la situazione. Attualmente la popolazione palestinese produce circa 600 mila tonnellate di rifiuti l'anno del quale solo il 67% è raccolto dalle autorità locali che lo smaltiscono in siti non controllati, mentre il resto viene gestito in modo irregolare dalla popolazione con gravi conseguenze per la salvaguardia dell'ambiente. Dei 133 siti usati per lo smaltimento, solo 23 rispettano in parte le regole fondamentali per non portare danni all'ambiente. «Progetti come questo - ha concluso De Girolamo - sono fondamentali per rendere migliori le condizioni di vita della popolazione, e condizione dunque anche per il salto di qualità nei rapporti con lo stato di Israele che tutti noi auspichiamo».