[22/06/2012] News

Dead zone del Golfo del Messico, regna l'incertezza: grande come il Rhode Island o il Connecticut?

Un team della National oceanic and atmospheric administration (Noaa) sostiene che quest'anno la "Dead zone" del Golfo del Messico, cioè la "zona morta" in ipossia, potrebbe variare da un minimo di circa 1.197 miglia quadrate a un massimo di 6.213 miglia quadrate. L'ampia differenza emerge dall'utilizzo di due diversi modelli di previsione e si basa sulla stima dell'input di nutrienti del fiume Mississippi che viene d fatta ogni anno dall'US Geological Survey (Usgs). L'ipossia è causata da un eccessivo inquinamento da nutrienti provenienti dalle attività antropiche che, insieme ad altri fattori, riduce l'ossigeno necessario per sostenere la vita marina sia nelle acque basse che nei fondali.

La previsione della Dead zone più piccola, che copre comunque una superficie leggermente più grande dello stato del Rhode Island, è stata fatta dai ricercatori dell'Università del Michigan e si basa unicamente sull'input di nutrienti primaverile del fiume Mississippi, che sono significativamente più bassi rispetto alla media a causa di condizioni di siccità in gran parte dello spartiacque.

La previsione della zona morta più grande, equivalente alla superficie del Connecticut, è del Louisiana universities marine consortium e della Louisiana state university e prevede anche apporti di nutrienti dell'anno precedente, che posso restare nei sedimenti del fondale ed essere riciclati l'anno successivo. Secondo l'Usgs, «L'alluvione dello scorso anno, seguito dai bassi flussi di quest'anno, ha aumentato l'influenza di questo "effetto trascinamento" sulla previsione del secondo modello».

A maggio le portate dei fiumi Mississippi e Atchafalaya erano quasi la metà del normale e questo ha comportato una riduzione della quantità di azoto trasportato dai fiumi nel Golfo del Messico. Secondo le stime dell'Usgs, « 58.100 tonnellate di azoto (sotto forma di nitriti più nitrati) sono stati trasportate a maggio 2012 dai fiumi Mississippi e Atchafalaya nel nord del Golfo. La quantità di azoto trasportato nel Golfo a maggio 2012 è stata del 56% inferiore alla media dei carichi di azoto di maggio stimati negli ultimi 33 anni».

Le più piccole Dead zone registrate dal 2000 ad oggi nel Golfo del Messico erano di 1.696 miglia quadrate, la zona morta nel 1986 era di 15 miglia quadrate. Nel 2011 la Dead zone si estendeva su 6.765 miglia quadrate, ma la più grande zona ipossica misurato fino ad oggi nel Golfo del Messico è quella verificatasi nel 2002: oltre 8.400 miglia quadrate.
Jane Lubchenco, sottosegretaria Usa al commercio per gli oceani e l'atmosfera e amministratrice della Noaa, ha detto che «Questa previsione è un buon esempio di come le partnership tra Noaa, Usgs e università possano fornire previsioni ecologiche che quantificano i legami tra lo spartiacque e la costa. Indipendentemente dalla dimensione della zona morta, non dobbiamo perdere di vista la continua necessità di ridurre il flusso di nutrienti nel fiume Mississippi, e quindi del Golfo».
Secondo la direttrice dell'Usgs, Marcia McNutt, «Queste previsioni sono il prodotto di decenni di ricerca, monitoraggio e modellazione su come le decisioni che prendiamo nel grande bacino di drenaggio del Mississippi e dei suoi affluenti si traducono nella salute della zona costiera del Golfo del Messico. Confrontando la effettiva zona eutrofica con le previsioni aiuterà gli scienziati a comprendere meglio i dati multi-anno di questo complesso sistema terra-mare e, infine, ad informare meglio le opzioni per migliorare la produttività degli ecosistemi».
La dimensione effettiva della zona ipossica del 2012 saranno rese note dopo che la Noaa, insieme al Louisiana universities marine consortium , condurrà un'indagine di controllo dal 27 luglio al 3 agosto, la raccolta di questi dati viene effettuata annualmente all'interno della Mississippi River/Gulf of Mexico watershed nutrient task force action plan. La Noaa supporta anche ulteriori ricerche condotte dal National marine fisheries service e Texas A & M University che forniranno indicazioni della progressione della zona morta durante l'anno.

In media le dead zone negli ultimi 5 anni si sono estese per circa 6.000 miglia quadrate, molto di più rispetto alle 1.900 miglia quadrate, che è l'obiettivo fissato dalla Mississippi River/Gulf of Mexico watershed nutrient task force.

Le aree ipossiche, che si formano ogni primavera e in estate al largo della costa della Louisiana e del Texas, minacciano la pesca commerciale e sportiva del Golfo, un'industria che, per la sola pesca commerciale, nel 2009 valeva 629 milioni di dollari. Inoltre quasi 3 milioni di pescatori sportivi portano un contributo di circa 10 miliardi all'economia del Golfo, con 22 milioni di battute di pesca organizzate.

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