
[27/06/2012] News toscana
L'ozono (simbolo chimico O3) è un inquinante cosiddetto "secondario"; in quanto non viene emesso direttamente da una sorgente, ma si forma in determinate condizioni ambientali a partire da altri inquinanti primari detti "precursori" (principalmente ossidi di azoto e idrocarburi reattivi). A causa della sua natura, il trend dell'O3 nell'arco degli anni appare di difficile interpretazione, data la molteplicità di fattori non solo antropici ma anche naturali da cui tale trend dipende. Tra i fattori che influenzano l'andamento dell'ozono, importanza notevole hanno le condizioni climatiche. Infatti, quanto più queste sono favorevoli alla formazione di questo inquinante (condizioni di cielo sereno, alte temperature, calma o brezza di vento, ecc..), tanto più si innalzano i livelli di O3 in atmosfera. Le condizioni climatiche favorevoli al raggiungimento di livelli elevati di ozono si verificano sostanzialmente a fine primavera e durante l'estate. Va comunque detto che si tratta comunque di un gas essenziale alla vita sulla terra per via della sua nota capacità di assorbire las luce ultravioletta.
L'ozono troposferico provoca problemi di salute, riduce i raccolti e danneggia l'ambiente. I superamenti dei livelli di ozono in Europa nell'estate del 2011 sono stati inferiori rispetto agli anni precedenti; tuttavia, l'obiettivo a lungo termine è stato superato in tutti gli Stati membri dell'Unione europea.
L'ozono può causare problemi respiratori e di altri problemi di salute gravi. Il livello di produzione di ozono troposferico dipende dalle condizioni atmosferiche, quali l'intensità solare e la temperatura, ed è il risultato di reazioni chimiche tra altre sostanze inquinanti presenti nell'aria. Queste sostanze, che comprendono ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, sono emesse dall'industria, trasporti, agricoltura e da altre fonti.
Il rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Europa analizza stima che circa 21 mila decessi prematuri all'anno siano associati a livelli di ozono che superano i 70 μg/m3 nell'Europa a 25 Paesi. Si stima anche che la lieve
diminuzione dell'ozono, attesa a seguito della nuova legislazione e delle politiche sui cambiamenti climatici, ridurrà la mortalità prematura di solo 600 casi l'anno, tra il 2000 e il 2020. All'ozono sono associati anche i 14 mila ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie, che si registrano ogni anno nei 25 Paesi dell'Unione europea. Un problema
dunque che influisce sulla salute di vaste popolazioni, in termini di giorni di lavoro persi e di utilizzo di farmaci per tosse e malattie dell'apparato respiratorio (specialmente per i bambini).
La normativa e i dati
Nel Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 "Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa" vengono indicati i seguenti limiti di legge per l'ozono (punti 2, 3 Allegato VII e punto 2 Allegato XII):
ARPAT cura il monitoraggio dei livelli di ozono attraverso la rete di rilevamento regionale individuata con D.G.R.T n. 1025 del 2010 ed attraverso alcuni analizzatori appartenenti in stazioni di interesse locale.
I dati rilevati vengono pubblicati quotidianamente sul sito web dell'Agenzia.
L'ozono è un inquinante cosiddetto "secondario" in quanto non viene emesso direttamente da una sorgente, ma si forma in determinate condizioni ambientali; le condizioni climatiche favorevoli al raggiungimento di livelli elevati di ozono si verificano sostanzialmente a fine primavera e durante l'estate, per tale motivo vengono riportati gli andamenti dei valori delle concentrazioni medie rilevate presso le stazioni appartenenti alle rete regionale indicata dalla DGRT 1025/2010 durante il periodo estivo (1 aprile - 30 settembre) degli ultimi anni.
Si riportano anche le medie disponibili per l'anno 2003, che si distinse per temperature particolarmente elevate nel periodo estivo.
Ozono - Media delle concentrazioni di Ozono dal 1 aprile al 30 settembre (μg/m3)
Stazioni: | 2003 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
GR-Maremma | nd | nd | nd | 72 | 76 | 81 | 79 |
LU-Carignano | nd | 85 | 84 | 76 | 79 | 75 | 83 |
PI-Passi | 70 | 67 | 60 | 61 | 66 | 61 | 65 |
FI-Settignano | 92 | 83 | 87 | 74 | 81 | 72 | 78 |
PT-Montale | nd | 74 | 67 | 69 | 77 | 71 | 74 |
AR- Casa Stabbi | nd | 86 | 81 | 81 | 78 | 70 | 91 |
PI-Montecerboli | nd | 104 | 87 | 83 | 85 | 88 | 88 |
A causa della sua natura di inquinante "secondario", i livelli di O3 sono di norma influenzati dalle caratteristiche meteorologiche; sono, ad esempio, favorevoli alla formazione di questo inquinante condizioni di cielo sereno, alte temperature, calma o brezza di vento. La formazione di tale inquinante è favorita, quindi, oltre che dal livello di concentrazione dei precursori (NOx e idrocarburi reattivi), anche dall'intensità della radiazione solare, dalla temperatura e dal regime dei venti.
E' interessante la relazione tra temperatura media (registrata presso la stazione meteo di Firenze Peretola) e valori medi complessivo di ozono della stagione estiva: a questo proposito sono stati riportati in grafico i valori medi di temperatura e di ozono registrati dalle stazioni di FI-Settignano e PI-Passi che erano attive fin dal 2003, estate particolarmente calda.