[27/06/2012] News

I bracconieri cinesi avvelenano 5 orsi. Scoperto un grande traffico di zampe alla frontiera col Vietnam

Le autorità della provincia cinese nordorientale di Jilin stanno indagando sull'avvelenamento di 5 orsi selvatici da parte dei bracconieri nei monti Changbai, una popolare destinazione turistica estiva.

Dal 25 giugno la polizia locale e lo staff dell'amministrazione della riserva naturale dei monti Changbai (dove prima della strage vivevano 333 orsi) stanno pattugliando la zona dove è avvenuto l'avvelenamento e  Cai Hongwei, vice-direttore della riserva, si è impegnato a «condurre un'inchiesta approfondita su questa vicenda» ed ha promesso che «Tutti i bracconieri che operano nella riserva naturale saranno trattati con la più grande severità».

La vicenda dell'avvelenamento degli orsi è venuta fuori grazie ad uno scrittore naturalista, Hu Donglin, che ha rivelato su Sina Weibo, un popolare sito cinese di microblogging, la notizia che 5 orsi (tra i quali tre cuccioli) erano stati avvelenati nei Changbai. Poi ha messo in linea una dozzina di foto che n mostravano I resti degli animali: quattro orsi della luna (neri) ed un orso bruno, aggiungendo che i bracconieri avevano asportato la cistifellea e le zampe.

Qualcosa sta cambiando anche in Cina rispetto alla salvaguardia degli animali, visto che Hu era stato informato della mattanza di orsi all'inizio di giugno direttamente da abitanti del luogo, ma ha scoperto il sito dove si trovavano le carcasse mutilate degli orsi solo dopo una difficile ricerca.

Le zampe di orso in Cina sono considerate una ghiottoneria, mentre la bile della cistifellea viene utilizzata nella medicina tradizionale. Un bracconiere può guadagnare più di 20000 yuan (3.174 dollari) vendendo organi di orso sul mercato clandestino locale. La richiesta  di zampe e cistifellee incentiva il bracconaggio, e non solo nella Cina settentrionale: il 26 giugno la polizia della regione autonoma Zhuang del  Guangxi ha smantellato una rete di  trafficanti di animali in via di estinzione e sequestrato centinaia di zampe d'orso, una gran quantità di carne d'orso e molte carcasse di animali.

Dopo tre mesi di indagini,sono stati arrestati tre uomini, tutti originari della regione, e la polizia dice che le zampe mutilate ritrovate appartengono ad almeno 43 orsi neri,  un macabro bottino che vale 20 milioni di yuans (3,15 milioni di dollari). Insieme alle parti di orso sono state trovate carcasse di pangolini e tartarughe stivate in frigoriferi.

Gli animali protetti però potrebbero non provenire dalla Cina: si sospetta che li avrebbero ordinati a Dongxing, una città alla frontiera con il centro vietnamita di Mong Cai, per venderli nelle città della Cina meridionale. La polizia cinese ha scoperto che la rete del traffico della carne di animali protetti si estende anche a metropoli come Nanning, Guangzhou e Kunming.

Quello che si sa è che i casi di contrabbando di animali alla frontiera sino-vietnamita sono in forte aumento da anni, e che i traffici riguardano anche serpenti come i cobra e molte specie di tartarughe a rischio di estinzione.

 

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