[03/07/2012] News

L’Iwc respinge la proposta di istituire un santuario dei cetacei nell’Atlantico del sud

Nonostante i Paesi dell'America Latina fossero tutti favorevoli, l'annual meeting dell'International whaling commission (Iwc) in corso a Panama ha respinto la loro proposta di istituire un santuario delle balene nell'Oceano Atlantico meridionale.

I paesi latino-americani, direttamente interessati all'area marina protetta, sostenevano che l'istituzione del santuario avrebbe favorito la salvaguardia dell'ambiente marino e dei cetacei e incrementato l'ecoturismo, a cominciare dal whale-watching. La proposta è stata votata da più della metà delle delegazioni dell'Iwc, 38 i a favorevoli e 21 contrari, ma non ha raggiunto la maggioranza dei tre quarti dei voti necessari per essere approvata. Nei vertici Iwc del passato il Giappone è riuscito gradualmente a organizzare una coalizione pro-caccia di 18 Paesi (compresi Paesi africani  che non hanno nessun interesse per le balene), sufficiente a far saltare il quorum dei due terzi.

La proposta copriva quasi l'intero Oceano Atlantico a sud dell'equatore, dalla costa occidentale dell'Africa fino alla costa orientale del Sud America e si sarebbe saldata con i due santuari delle balene già  esistenti ed approvati dall'Iwc nell'Oceano Indiano e in quello dell'Oceano Australe.

John Frizell, responsabile della campagna balene di Greenpeace International, aveva detto prima del voto. «Siamo in un momento decisivo per il futuro delle balene e della cooperazione internazionale per la loro protezione: possiamo tornare alla caccia non necessaria o andare verso un futuro di salvaguardia e recupero».Anche se il clima a Panama è meno teso di quello dei precedenti vertici dell'Iwc è chiaro che la lobby pro-caccia alle balene capeggiata dai giapponesi non molla, infatti più di un terzo dei Paesi ha detto che non  c'era bisogno di altre protezioni per i cetacei.

Il commissario per l'Iwc del Brasile, Marcos Pinta, si è detto deluso dal risultato del voto, ma pensa che sia stato comunque un passo avanti: «Crediamo che il santuario sia un'iniziativa molto importante per garantire la protezione delle balene all'interno di tutto l'Atlantico del sud, per promuovere un utilizzo non-letale dei cetacei e una ricerca benigna che è importante per la salvaguardia delle balene conservazione- ha detto alla Bbc News - il whale-watching e l'ecoturismo, stanno diventando industrie importanti per le comunità costiere. In molti paesi tra cui Brasile, tali attività stanno portando delle risorse finanziarie alle comunità locali, sono davvero in espansione e pensiamo che il Santuario potrebbe rafforzare molto questo tipo di attività nella regione».

Ma i giapponesi ed i loro alleati hanno risposto che Argentina, Uruguay e Brasile possono fare quel che  vogliono nelle loro acque costiere, dove si svolge il  whale-watching, e che comunque nell'Atlantico meridionale non si cacciano balene. Il Giappone ha avuto addirittura l'improntitudine di dire che esiste già una moratoria globale sulla caccia commerciale alle balene e che un altro santuario qui non era necessario.

In  soccorso dei contrari all'istituzione è arrivato Joanne Massiah, un ministro di Antigua e Barbuda, uno degli Stati che ha aderito all'Iwc proprio  per dar man  forte alle n baleniere, che ha definito la richiesta dei sudamericani «Una misura ottimistica e self-serving», altri delegati hanno derubricato tutto a «Questione simbolica».

Gama è invece convinto che «Il santuario permetterebbe una migliore conservazione delle specie migratorie che potrebbero non essere cacciate nell'Atlantico meridionale ma che sono sotto la minaccia altrove» ed ogni riferimento alle baleniere giapponesi e voluto.

Il Principato di Monaco ha proposto una risoluzione che invita l'Onu che nel Santuario dei cetacei dell'Oceano australe stanno avvenendo catture non regolamentate di balene e delfini e che l'atteggiamento del Giappone sta producendo una falla vistosa nel regolamento dell'Iwc. Se l'Onu disapprovasse ufficialmente il trucco della "caccia scientifica" del Giappone per Tokyo diventerebbe difficile far finta di nulla come sta facendo an che a Panama.

La risoluzione presentata da Monaco ha il pregio di richiedere la maggioranza semplice per  essere approvata, ma ci sono voci che il Giappone sarebbe pronto a far saltare il vertice Iwc di Panama pur di non farla votare.

L'Iwc, come ha scritto  ieri greenreport.it ora affronterà il problema della caccia alle balene da parte delle comunità indigene nella regione artica, ma anche nei Caraibi. La cosa divide l'Unione europea, visto che la Danimarca, per conto del suo territorio semini dipendente della Groenlandia, ha chiesto di aumentare il numero di balene che possono cacciare gli  inuit, ma altri Stati, comopresi diversi Paesi Ue, stanno valutando con preoccupazione il rapporto della Whale and dolphin conservation society che ha scoperto che la carne di balena in  Groenlandia viene venduta ai turisti nei ristoranti, suggerendo che gli inuit utilizzino le loro quote per rifornire i circuiti commerciali e non solo per il consumo personale.

Nonostante l'atteggiamento della Danimarca, l'Ue dovrebbe mantenere un atteggiamento comune all'Iwc, una posizione che si sta decidendo in queste ore a Bruxelles.

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