[05/07/2012] News

Il calcolo delle emissioni di CO2 pre-industriali può fare la differenza

 

Quando si valutano i contributi storici delle emissioni di gas serra nell'atmosfera terrestre,prodotti dai diversi Paesi, i calcoli in genere non arrivano oltre il 1840. Una nuova ricerca pubblicata su Environmental Research Letters,  di Julia Pongratz e Ken Caldeira della Carnegie institution for science, dimostra che i contributi di Co2 pre-industriali possono ancora avere un impatto sul clima odierno.

Se è vero che la combustione di combustibili fossili è arrivata con l'industrializzazione ed ha rilasciato enormi quantità di CO2, causando il global warming, anche la trasformazione a fini agricoli delle foreste e di altre aree selvagge ha contribuito alle emissioni di CO2 in atmosfera ben prima dell'industrializzazione.

La Carnegie spiega che «Quando viene eliminata la terra non gestita per l'agricoltura, una parte del carbonio viene rilasciato immediatamente nell'atmosfera,come risultato della combustione. Il resto del carbonio, compreso quello delle dei radici e dei prodotti in legno, viene rilasciato come carbonio per il decadimento del legno nel corso degli anni e dei secoli, il che significa che il carbonio dalle attività pre-industriali è ancora in fase di emissione in atmosfera. Inoltre, una parte delle emissioni di anidride carbonica rimane nell'atmosfera per molti secoli, perché il mare e la vegetazione sui terreni assorbono l'anidride carbonica solo lentamente nel tempo. Come risultato, c'è un effetto riscaldante pere molto tempo dopo la "pulizia" iniziale del terreno»

Pongratz «Gli importi relativamente piccoli di anidride carbonica emessi molti secoli fa, continuano oggi ad influenzare le concentrazioni di biossido di carbonio e il nostro clima, anche se solo in misura relativamente piccola. Ma guardando al passato si scopre che l'importo relativamente alto di biossido di carbonio che stanno emettendo oggi continuerà ad avere un impatto relativamente grande sull'atmosfera e il clima per molti secoli nel futuro».

Inoltre, l'effetto del calcolo delle emissioni pre-industriali potrebbe avere conseguenze importanti per la quantità di cambiamenti climatici previsti in determinate regioni.  Per esempio, nel  Nord America, il "clearing" preindustriale è solo una piccola parte del quadro della CO2 totale, dato che enormi quantità di gas serra sono state liberate dalla combustione dei combustibili fossili. Ma in altre regioni, come la Cina e l'India, il rapporto tra emissioni preindustriali e industriali è elevato. La popolazione mondiale è aumentata di circa 5  volte tra il 800 e il 1850 dC e la metà di questa crescita si è verificata in Cina e in India, questo ha portato ad una fortissima deforestazione in epoca preindustriale. Dall'altro lato della medaglia, nonostante la fortissima recente  crescita post-industrializzazione dei due giganti asiatici, le emissioni di CO2 da combustibili fossili sono ancora, in totale, relativamente basso, visto che hanno raggiunto livelli notevoli solo negli ultimi anni. 
Pongratz e Caldeira sono convinti che determinando le emissioni pre-industriali cambierebbero le responsabilità dei vari Paesi per il global warming, con una quota in più del  2 -  3% attribuibile ai Paesi in  via di sviluppo. Lo studio ha rilevato che, «Considerando le emissioni pre-industriali del cambiamento dell'uso del suolo, aumenta dal 5,1% al 7% la quantità di global warming che può essere attribuita alle emissioni provenienti dall'Asia meridionale (la regione che include l'India), un aumento del 37% dell'importo precedentemente attribuito a questa regione. Le emissioni provenienti dal Nord America, dall'Europa e dall'ex Unione Sovietica hanno causato più della metà di tutto il global warming, anche se in quelle regioni  vive un minor numero di persone di quante ne vivano nella sola India».

I ricercatori sottolineano che il loro lavoro «Non è destinato ad aumentare la responsabilità delle persone che vivono oggi nel mondo in via di sviluppo per i nostri problemi climatici attuali, basandosi su ciò che facevano i loro antenati secoli fa, soprattutto se si considera l'impatto sul clima molto più grande avuto   dai moderni paesi industrializzati su base giornaliera».

Caldeira evidenzia che «I sistemi contabili non sono fatti naturali, ma invenzioni umane. Una volta che un sistema di contabilità è definito, diventa una questione di indagine scientifica per determinare quali numeri devono andare nel registro, ma le più ampie questioni di chi sia responsabile e di cosa e chi debba fare qualcosa sono giudizi che esulano dal campo di applicazione della scienza». 

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