
[06/07/2012] News
A Favignana scoppia anche il caso dei terreni Parmalat
Legambiente Egadi dà appuntamento a Marettimo per l'8 luglio «Per trascorrere una giornata tra impegno culturale, ambientalismo e anche politico», e spiega che «Le Egadi come tutte le altre isole siciliane sono a rischio socio sanitario, ambientale, con il paventato fermo del servizio navi ro.ro, utili al trasporto di carburante, farmaci, gas e rifiuti, in quanto la Regione Sicilia ha ritenuto opportuno un taglio netto ai fondi destinati a tale tipologia di servizio per pubblica utilità. Diremo ad alta voce "Grazie Raffaele Lombardo e giunta regionale siciliana"; consegneremo idealmente la Bandiera Nera di Legambiente, ringraziando per essersi dimenticati delle isole minori siciliane».
Sulla vicenda delle le navi ro-ro che garantivano i collegamenti con Pantelleria, Ustica e le Egadi sta salendo anche la tensione politica: i consiglieri comunali di Favignana hanno detto oggi che «E' mortificante che alcune parti istituzionali, tra cui l'assessore provinciale al turismo Cettina Spataro i il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana Camillo Oddo, facciano dichiarazioni in merito alla vicenda vertenza traghetti navi ro-ro sulle isole minori, cavalcando l'onda del malessere che è in atto e che affligge la comunità egadina, solo per fino esclusivamente politici. Chiediamo serietà da parte di tutte le istituzioni che, piuttosto che fare dichiarazioni filo-propagandistiche, si impegnino di fatto alla risoluzione della problematica, dagli stessi ampiamente conosciuta»
I consiglieri comunali di Favignana sono in riunione ad oltranza «Nell'attesa che vengano notizie positive da parte della Regione Sicilia». I sindaci delle isole minori siciliane, che da ieri occupano l'Assemblea regionale siciliana, alle 9:00 di stamani hanno iniziato un incontro con il presidente della regione Lombardo e la Ragioneria generale per cercare di trovare una soluzione a questa intricata vicenda di navi e servizi essenziali. I sindaci hanno avvisato che se non arriveranno notizie risolutive sulla vertenza, ci saranno nuove proteste e occupazioni come quelle avvenute ieri sera, quando sono state occupate le navi Zeus e Simone Martini. I sindaci delle isola minori siciliane dicono: «Rivendichiamo con forza la presenza di uno Stato di diritto anche su questi lembi di territorio nazionale, sempre più dimenticati dalle istituzioni e dal governo centrale».
Intanto Legambiente Egadi ricorda un'altra promessa non mantenuta dalla giunta Lombardo: l'acquisto dei terreni Parmalat sull'isola di Marettimo. Secondo gli ambientalisti, «La Regione non ha ancora acquistato gli 80 ettari di proprietà Parmalat e in particolare la pineta a nord dell'abitato che sarebbe dovuta diventare un'area attrezzata ludico-ricreativa. Nel frattempo alcuni privati si sono fatti avanti e hanno acquistato dalla Parmalat le particelle ritenute dai locali "più appetibili", compresa la pista per i soccorsi, provvedendo a recintare i relativi terreni».
Secondo Vito Vaccaro «Questa è una grande sconfitta per le istituzioni e per quanti avevano dato per sicura l'acquisizione dei terreni Parmalat da parte della Regione. Non siamo riusciti a lasciare alla collettività questo bellissimo patrimonio naturalistico. Adesso potrebbe esserci il rischio di future grosse speculazioni edilizie a Marettimo? Chiediamo all'amministrazione le motivazioni del ritardo degli espropri che il Comune avrebbe dovuto effettuare già da tempo, per i terreni dov'è ubicata l'elisuperfice realizzata dal Comune su diposizione di Prefettura e Protezione civile, se è stata attivata la procedura per l'esproprio della pineta a nord del centro abitato e se l'amministrazione comunale è a conoscenza dell'iter d'acquisizione dei terreni Parmalat da parte della Regione che da tempo annunciava la positiva definizione dell'acquisto».
Per questo Legambiente invita tutti al porto di Marettimo alle 10:00 dell'8 luglio: «Partiremo per andare a ripulire lo Scalo Maestro, passando dai terreni Parmalat per un flash mob e poi la visita del Castello di Punta Troia».