[09/07/2012] News

Una spending review che non taglia risorse ma le alloca: esempio inglese da stropicciarsi gli occhi

Più di un miliardo di sterline a favore di un'agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica

In epoca di penitenziale "spending review" all'italiana (leggasi: una manovra di riduzione della spesa pubblica finalizzata a procrastrinare un'ulteriore aggravamento della pressione fiscale), appare come uno scenario lunare quello in cui la "spending review" del Governo inglese ha allocato (sì, avete letto bene: "allocato", non "tagliato") più di un miliardo di sterline nel quadriennio 2011-2015 a favore di un'agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica, il Technology Strategy Board. Di agenzie per l'innovazione ne abbiamo viste tante, nascere, crescere, non crescere e fallire, ma che questo succeda oggi e in una Gran Bretagna, paese che nessuno può certo indicare, visto l'attuale governo, come culla di uno statalismo interventista, forse dovrebbe indurre a qualche riflessione, o almeno ad un po' di attenzione.

Invitiamo dunque a visitare il sito del Technology Strategy Board (www.innovateuk.org), organismo costituito nel 2007 e che, sostenuto dal Department of Business, Innovation and Skills (BIS), ha sinora investito qualcosa come 2 miliardi di sterline in progetti di innovazione tecnologica. E soprattutto invitiamo a leggere il documento strategico 2012-2015 (scaricabile da qui: http://www.innovateuk.org/_assets/0511/TSB%20-%20Investment%20Strategy_Web.pdf ), che, come tutti i documenti strategici, può essere guardato col sospetto da riservare agli elenchi di buone intenzioni, per quanto concettualmente aggiornati. Visto però da un Paese, dove non c'è più tempo e voglia nemmeno per le buone intenzioni, è come leggere un pezzo di fantapolitica (industriale).

Colpiscono in questo documento vari elementi, ma soprattutto segnaliamo il forte richiamo alla necessità di scegliere e concentrare le risorse.

Scegliere significa consapevolezza di quale sia il "mega-trend" con il quale confrontarsi, ossia quello della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Scegliere significa dare una chiara indicazione di priorità sulla manifattura ad "alto valore", definita come quella in cui alti tassi di crescita si combinano con alta intensità di ricerca e sviluppo. Scegliere significa identificare sei piattaforme tecnologiche (assistenza agli anziani e disabili; identificazione di agenti infesttivi; veicoli "low carbon"; edifici a basso impatto; diagnostica medica; agricultura sostenibile) e ventidue competenze chiave, su cui concentrare le risorse. Scegliere significa puntare con decisione sulle piattaforme di scambio di conoscenza. Scegliere significa focalizzarsi sulla fase di sviluppo commerciale delle innovazioni, con un programma "Catapult", che si prende metà del budget attraverso iniziative su tecnologie chiave (sistemi di trasproto, energie rinnovabili, città del futuro etc.) e sette centri di eccellenza specializzati, che saranno operativi entro il 2013 per collegare meglio imprese, ricerca e mercati.

Alla base delle scelte sta la consapevolezza che uno sviluppo che dipenda eccessivamente dal settore dei servizi (specie finanziari) è una prospettiva insieme troppo vulnerabile e poco realistica. La strategia britannica quindi si colloca sulla linea di quella nuova riflessione sul ruolo e sulle potenzialità (e sulle condizioni) dello sviluppo manifatturiero nei paesi occidentali. E' un dibattito di grande interesse sul quale ritorneremo in prossimi articoli in modo più approfondito.

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