[09/07/2012] News toscana

Università di Pisa, Agronomia: con Rhea le piante infestanti le tolgono i robot

Un "esercito" di robot per aiutare l'agricoltura e ridurre l'impatto ambientale. L'obiettivo del progetto europeo Rhea (Robot fleets for higly effective agriculture and forestry management) a cui sta lavorando il Dipartimento di Agronomia e gestione dell'agroecosistema dell'Università di Pisa, è quello di eliminare le piante infestanti con l'aiuto di robot.

«Il progetto quadriennale Rhea -  ha spiegato Andrea Peruzzi professore di Meccanica agraria dell'Ateneo pisano - è partito nel 2010 e punta alla realizzazione di una flotta di robot per la gestione sostenibile e mirata delle colture agrarie con l'obiettivo di ridurre del 75% l'uso dei fitofarmaci chimici di sintesi rispetto alla situazione attuale».

L'esercito sarà composto da forze aeree e terrestri che dovranno operare in stretto contatto scambiandosi dati e informazioni.  I robot aerei, dei "droni" volanti a quattro eliche, saranno indispensabili per le prime ricognizioni. Di forma circolare, possono portare un carico di 2 kg, e sono dotati di Gps e di fotocamera. Il loro compito è di acquisire alcune informazioni di base, come ad esempio localizzare le aree in cui le infestanti sono più concentrate, per pianificare poi le azioni delle unità che operano sul suolo. A quel punto entreranno in azione tre tipologie di robot terrestri destinati ad operare in altrettanti scenari: il diserbo chimico del frumento, il diserbo non chimico del mais e la distribuzione di insetticidi su olivo. Anche queste macchine saranno equipaggiate con Gps e fotocamere per valutare il grado di copertura delle infestanti e distinguere le malerbe dalle colture così da effettuare interventi "mirati" ed efficienti. 

«Qui al Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali "E. Avanzi" e al Dipartimento di Agronomia e gestione dell'agroecosistema -  ha continuato Peruzzi - stiamo lavorando alla realizzazione di un'operatrice autonoma per il controllo delle infestanti del mais in grado di operare trattamenti meccanici, termici (pirodiserbo)». L'azione dei robot sarà programmata mediante un apposito software capace di elaborare sia i dati registrati dalle unità aeree sia le informazioni acquisite in base a "conoscenze pregresse" (esperienza dell'agricoltore, Database GIS, rilievi fotografici effettuati da un unità autonoma aerea mobile.).

Il robot sarà inoltre dotato di un proprio sistema di visione artificiale, costituito da una fotocamera e da un software dedicato per il rilevamento della fila della coltura per evitare di danneggiare le piante di mais. Questo sistema, con le opportune varianti, potrebbe essere utilizzato anche per censimenti volti ad individuare le piante alloctone a tutela della biodiversità.  «E' un filone di ricerca  su cui, negli ultimi anni, sta puntando molto anche l'Unione europea: macchine tecnologicamente avanzate per una gestione sostenibile dell'agroecosistema. Da questo punto di vista il progetto Rhea rappresenta una proposta concreta di applicazione dell'agricoltura di precisione alla difesa dei vegetali con l'obiettivo di ridurre sensibilmente l'impiego di agrofarmaci» ha concluso Peruzzi. Oltre all'Università di Pisa, collaborano al progetto Rhea altri 14 partner europei, tra atenei, centri di ricerca, società spin-off e ditte private.

 

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