
[12/07/2012] News toscana
Al rogo sono andate circa 20 tonnellate di materiali. Non è esclusa l'origine dolosa
E' durato circa un'ora e mezzo l'incendio che stamani è divampato alla Lonzi Metalli di Livorno. Al rogo sono andate circa 20 tonnellate di rifiuti non pericolosi provenienti dalla raccolta differenziata, precedentemente trattati, e stoccati nel piazzale. Non è esclusa l'origine dolosa delle fiamme. Il Comune di Livorno ha rassicurato la popolazione, allarmata per la cappa di fumo nero e grigio che ha avvolto la città alle prime ore dell'alba, sugli impatti dell'incidente attraverso un'informativa firmata dal sindaco. Nella comunicazione viene spiegato che «si ritiene necessario avvisare i proprietari dei terreni circostanti e comunque rientranti in un raggio di 300 metri dai confini della ditta Lonzi, sui quali siano presenti alberi da frutto e colture orticole, di consumare tali prodotti solo dopo averli accuratamente lavati; per le colture cerealicole ad uso umano e/o zootecnico si ritiene utile il non utilizzo degli stessi fino all'acquisizione dei dati di controllo».
Il materiale è andato a fuoco intorno alle 5 di stamani e sul posto sono giunti molto rapidamente sia i vigili del fuoco, sia successivamente il personale dell'Arpat e dell'Asl. Il responsabile del dipartimento provinciale Arpat di Livorno, Stefano Rossi, ha detto che «i dati delle centraline presenti, anche se hanno parametri standard e non del tutto coerenti con le sostanze eventualmente sprigionatesi dall'incendio, non hanno mostrato variazioni. Mentre i dati sulla diossina e sugli Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici), che inevitabilmente bruciando plastica si producono, devono essere sempre raccolti. Lo faremo nel pomeriggio e nei prossimi giorni. Comunque, vista la modica quantità di materiale bruciano, non ci aspettiamo niente di significativo. Stamani non lo abbiamo ancora fatto perché la strumentazione non era disponibile. Ci sono anche problematiche logistiche, in quanto questi rilevatori hanno bisogno di un attacco all'energia e elettrica e di essere posizionati in punti significativi. Per quanto riguarda i campionamenti a terra, anche questi verranno fatti nelle prossime ore. Per capire qual è l'area interessata all'incidente e quindi calcolare il fall-out, va detto che fino alle 7 il vento spirava da nord est quindi verso la città, poi però ha ruotato verso sud e sudovest. Ribadisco che, anche considerando che come ci ha confermato l'Asl non risultano intossicati o persone che hanno accusato malori, l'incidente non è particolarmente rilevante».
L'assessore all'ambiente del Comune di Livorno, Mauro Grassi, durante la conferenza stampa nella quale ha riunito al tavolo tutti i soggetti titolati a garantire la tutela dell'ambiente e della salute: Comune, Protezione Civile, Arpat, Asl e Provincia, ha detto di aver «voluto riunire a questo tavolo i soggetti preposti al controllo ambientale per rassicurare la città e dimostrare come, anche di fronte ad un incendio di minime proporzioni, quale quello che si è verificato, sia subito scattato un intervento coordinato che ha visto a fianco dei Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Comune, Arpat, Asl e Provincia, ciascuno con le proprie competenze». I controlli sono stati effettuati anche dalla Provincia di Livorno - come ha spiegato Andrea Rafanelli, dirigente del settore Rifiuti - che farà poi tutti gli opportuni accertamenti prima che l'azienda Lonzi riattivi l'impianto.
I vigili del fuoco, se sarà aperta un'indagine eventualmente gli inquirenti, stabiliranno l'effettiva natura dell'incendio tenendo conto, come ha spiegato l'azienda in un comunicato, che è «difficile pensare che l'incendio sia partito dal materiale stesso visto il trattamento a cui era stato precedentemente sottoposto: triturazione; tre trattamenti con il vaglio rotante e due balistici; ulteriore passaggio in vasca idrogravimetrica; quindi pressa per la composizione delle balle. Inoltre, le registrazioni della telecamera a circuito chiuso accese 24 ore su 24 saranno sottoposte al vaglio per capire il punto da dove è scaturito l'incendio, in quanto sprigionatosi proprio nella zona non monitorata».
La Lonzi, in un comunicato, sottolinea poi che «i danni economici sono rilevanti: tutte le attività dell'azienda - che svolge da anni la propria attività nel settore dei rifiuti, operando su un'area di 20.000 mq, adibita a stoccaggio, trattamento e avvio al recupero delle diverse tipologie di rifiuti - sono bloccate; conseguenti i disservizi alla città in quanto sono stati interrotti a data da destinarsi i conferimenti dei rifiuti; maggiori oneri di smaltimento in quanto il materiale bruciato ora dovrà essere sottoposto a lunghe analisi per poter poi procedere allo smaltimento stesso; tutte le spese relative all'utilizzo delle autocisterne e all'autospurgo. Inoltre sono in corso di valutazione gli eventuali danni all'impianto di triturazione».
La ditta inoltre «ribadendo la sua disponibilità alla delocalizzazione dell'impianto come già previsto, è ovviamente molto dispiaciuta per quanto accaduto, anche perché le conseguenze negative sono per tutti, azienda inclusa».