[13/07/2012] News toscana

Sammuri: «Nessun risparmio dal taglio delle indennità dei presidenti del parchi regionali della Toscana»

Il presidente nazionale di Federparchi interviene uno dei temi caldi della Finanziaria regionale in discussione

Il presidente nazionale di Federparchi - Europarc, Giampiero Sammuri, interviene nel sempre più acceso l dibattito sulle indennità ai presidenti dei tre parchi regionali toscani, messa in discussione  dalla Finanziaria regionale. Sammuri, ex presidente del Parco della Maremma che sta per prendere le redini del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano  dice di voler  portare il contributo di Federparchi «senza volontà polemica, con spirito costruttivo» e mette le questioni in fila. «Il primo aspetto da chiarire è se la Regione ritiene i tre presidenti dei parchi toscani figure necessarie. Serve il presidente di un Parco? Se non serve è giusto eliminarlo e individuare un'organizzazione e una  governance diversa. Se invece il presidente serve, come noi crediamo, allora è giusto retribuirne le funzioni. Quali sono queste funzioni? Il presidente di un parco è una sorta di amministratore delegato di un'azienda. Coordina e presiede il direttivo, detta gli indirizzi, ha l'onere della rappresentanza legale, incontra le categorie, le organizzazioni territoriali. E' l'interlocutore della Comunità del parco. Di recente, solo per fare degli spiacevoli esempi, presidenti di parco hanno ricevuto avvisi di garanzia per omicidio colposo (per morti avvenute all'interno delle aree protette), oppure minacce di morte (buste con proiettili)».  

Sammuri ricorda che «in Italia tutte le altre regioni (anche quelle come la Lombardia che contano decine di parchi regionali) hanno scelto di mantenere le indennità per i presidenti in virtù delle responsabilità legate alle funzioni sopraelencate. A livello nazionale ministeri e ragioneria di Stato, dopo averle soppresse, sono tornati sui propri passi. Ora è vero che non bisogna guardare gli altri, ma se tutti scelgono con convinzione una strada e noi ne imbocchiamo una diversa dovrebbe almeno venirci il dubbio di aver sbagliato».

Per questo il presidente di Federparchi chiede che  «Di questo tema se ne discuta in modo chiaro, onesto,  pubblico, sviscerando i numeri, che poi sono la cartina tornasole del "problema" presidenti».

E i numeri sono questi: « In Toscana, regione-simbolo nel mondo per qualità del paesaggio, natura, mare, abbiamo solo 3 parchi regionali (in Piemonte sono 24, alcuni di 200 ettari).  La somma delle indennità per i 3 presidenti di Maremma, Apuane e San Rossore ammonta in totale a circa 48 mila euro all'anno lordi. Per la cronaca risultano 98  i dipendenti dei tre parchi regionali: 50 San Rossore, 23 Apuane, 25 Maremma. In media ogni dipendente costa agli enti 40 mila euro. Dove voglio arrivare? Semplice: il costo di un presidente ammonta a 1/3 della spesa sostenuta per un dipendente. In quale azienda l'amministratore delegato percepisce un compenso tre volte inferiore a quello del dipendente-medio? Nessuna. La sensazione è che nel dibattito sulla caduta delle indennità per i tre presidenti dei parchi regionali non si abbiano chiare le cifre in ballo. Si sta discutendo, ripeto, di 48 mila euro complessivi. Stiamo parlando di un eventuale dipendente (il 99°) in più o in meno a carico dei tre parchi toscani».

Sammuri sfata la diceria dei compensi da centinaia di migliaia di euro per chi presiede un'area protetta: « Il compenso di un presidente all'oggi è una cifra simbolica (al netto 700 euro mensili, poco più che un rimborso). Sono soldi, peraltro, che non vengono tagliati a monte, ma rappresentano da sempre un capitolo di spesa nel bilancio di ciascun parco. Una spesa  irrisoria che oltretutto rimane nel finanziamento ordinario trasferito ai parchi regionali. Quindi non è neppure un risparmio.  Quando sentiamo parlare di tagli ai costi della politica, di eliminare certi privilegi noi per primi siamo d'accordo, ma qui non si parla di figure inutili e con retribuzioni esorbitanti, non si parla di persone che non fanno nulla, distanti dai cittadini e dai problemi. I presidenti dei tre parchi toscani sono tutt'altro che imboscati e strapagati. I 1.300 euro lordi (per 12 mensilità) di un presidente di parco non mandano in rosso un bilancio».

Il presidente di Federparchi - Europarc conclude: «Se si ritiene che la governance sia importante, che un presidente debba essere anche e soprattutto mediatore nei rapporti e negli interessi di tutti gli attori che vivono quel territorio, allora non si può pensare ad una presidenza onorifica, uso bocciofila, e di conseguenza ad un parco in mano unicamente a figure tecniche. Io credo che, sui Parchi, la Toscana rappresenti un modello. I parchi  devono essere pochi e buoni. Con presidenti forti, motivati e retribuiti». 

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