
[16/07/2012] News
Prevedere la fine degli incentivi fiscali per il risparmio energetico in edilizia al giugno 2013 è un errore, come è un errore abbassarli dal 55 al 50 per cento proprio mentre si alzano dal 36 al 50 per cento le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie ordinarie.
Il 55 per cento era nato dalla consapevolezza che, ferma restando l'utilità di agevolare tutte le forme di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio, era cosa giusta e utile incentivare in misura maggiore gli interventi finalizzati all'efficienza energetica degli edifici. I risultati hanno confermato la bontà di questa scelta: dal 2006 ad oggi grazie al 55 per cento sono stati realizzati oltre 1 milione e 400mila interventi con investimenti per circa 17 miliardi di euro, si sono prodotti circa 50mila posti di lavoro all'anno, si sono contrastati l'evasione fiscale ed il lavoro nero, con benefici sia ambientali che economici. Tornare indietro sarebbe un danno.
Il Parlamento deve correggere l'errore del governo. Chiediamo di rendere permanenti gli incentivi e di stabilizzarli al 55 per cento, finalizzandoli ancora meglio ad interventi strutturali per il risparmio energetico ed estendendoli anche alla messa in sicurezza antisismica degli edifici. E' la strada giusta per aiutare il settore dell'edilizia in una fase così dura e difficile per migliaia di piccole e medie imprese e per sviluppare un settore importante della green economy, portando l'Italia a cogliere risultati ancora più avanzati nel campo dell'efficienza energetica e della qualità ambientale.