
[16/07/2012] News
Il ministro dell'ambiente Corrado Clini è intervenuto a Gardone Riviera all'inaugurazione del depuratore di Limone sul Garda e Tremosine, unico impianto modulare in una galleria dismessa in Italia, che utilizza però una tecnologia nota come la biomassa adesa.
«Non impatta sull'ambiente circostante e nello stesso tempo assicura la depurazione delle acque- ha dichiarato il ministro- Sul Garda abbiamo un sistema funzionante che però è datato ed è inevitabile che si debba cominciare a pensare a soluzioni che progressivamente integrino quelle fatte in passato». Gran parte del sistema di depurazione che convoglia le acque reflue nel lago andrebbe ammodernato ma solo per migliorare gli impianti della sponda bresciana servirebbero 70 milioni di euro.
«Sappiano tutti qual è la situazione della finanza pubblica - ha continuato Clini - Interventi del genere devono essere sostenuti dalle tariffe e anche da investimenti privati. Le soluzione finanziarie non possono più essere quelle tradizionali, basate quasi esclusivamente sul contributo pubblico. Con la normativa che stiamo introducendo ora per la gestione del ciclo integrato delle acque avremo schemi per il finanziamento e l'autofinanziamento, che penso siano adeguati alla sfida di questi tempi e in linea con quello che avviene in Europa».
Intanto tra pochi giorni conosceremo i dati di Goletta dei Laghi di Legambiente, sulla qualità delle acque del lago di Garda. L'equipe ambientalista dal 14 al 18 luglio è in Lombardia, Veneto e Trentino. Oggi l'equipaggio della Goletta dei Laghi ha assegnato una bandiera nera all'amministrazione di Lazise (Vr) per una lottizzazione delle aree Pacengo alta e Pacengo Porto, originariamente concesse per la costruzione di un villaggio - albergo, ma che allo stato attuale rischia di diventare un nuovo nucleo di residenziale attraverso un cambio di destinazione d'uso approvato dall'amministrazione.
«Dopo 5 anni dall'approvazione del piano particolareggiato di iniziativa pubblica da parte del comune di Lazise, l'area attualmente risulta essere solo un enorme cantiere abbandonato - ha dichiarato Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona - che attraverso un cambio di destinazione d'uso potrebbe rimettersi in attività donando ad un territorio sin troppo sfruttato nuove unità abitative». Secondo Legambiente a fronte di una riduzione della volumetria prevista, da 35 mila a 26500 metri cubi, che si insedierà in un'area di oltre 50mila metri quadrati, in cambio della possibilità di costruire seconde case al posto di una struttura alberghiera, verranno realizzati circa 200 nuovi mini-appartamenti.
«Gli interventi urbanistici realizzati e quelli pianificati dunque compromettono irrimediabilmente il paesaggio del lago e degli elementi che lo contraddistinguono mettendo a rischio l'ambiente e la salute dei cittadini. Auspichiamo che la bandiera nera assegnata all'amministrazione di Lazise serva da monito per desistere da questo intento» ha concluso Annalisa Mancini, presidente del circolo Legambiente di Lazise.