[25/07/2012] News toscana

Ambiente e beni comuni dopo la sentenza della Consulta

Ci si è chiesti, in particolare da parte di Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la bellezza, se sulle questioni ambientali e le relative tematiche culturali - specie dopo la sentenza della Consulta sui referendum - non si sia affetti da ‘appellite' acuta tanti sono ormai gli appelli, i manifesti, le petizioni rivolte al presidente della Repubblica, a ministri e ministeri. In effetti le denunce, le proteste, le iniziative anche in piazza hanno assunto una dimensione e un rilievo nazionale non più riconducibile unicamente e neppure prevalentemente a quella scala locale dei ‘campanili', più sensibile da tempo alle implicazioni e conseguenze di interventi troppo a ridosso del proprio giardino.

Non è una novità di poco conto, perché come abbiamo visto anche negli ultimi mesi le grandi questioni ambientali - rese peraltro più acute e gravi dalla crisi economico-finanziaria planetaria - ritrovano non soltanto una dimensione complessiva superando le troppe e dispersive frantumazioni settoriali, ma anche e finalmente un segno istituzionale e di governo che era andato via via offuscandosi a fronte della crescente confusione dei ruoli istituzionali e di governo del territorio.

Potremmo dire che finalmente si riparte su basi meno genericamente protestatarie e più concretamente propositive, su un terreno nuovo anche per le istituzioni e le rappresentanze politiche che devono - gli piaccia a no - dimostrare di avere inteso il messaggio.

Un messaggio che a 10 anni dal nuovo titolo V della Costituzione reclama e rivendica risposte finora mancate che hanno ulteriormente aggravato la situazione del nostro patrimonio paesaggistico, artistico, naturale, sempre più esposto alla cementificazione, all'abusivismo, ai disastri.

Si gioca qui una sfida nazionale e comunitaria nella quale il nostro Paese deve ‘riappropriarsi' culturalmente e istituzionalmente dei beni comuni e pubblici, alla cui gestione vogliono concorrere anche  quei movimenti e associazioni che da tempo sanno guardare oltre il localismo campanilistico.

Non è una novità da poco perché anche perché iniziative - penso al Gruppo di San Rossore per il rilancio dei parchi - che avevano preso le mosse principalmente dallo stato di crisi dei parchi e delle aree protette si sono immediatamente ‘estese' - diciamo così - a quel complesso di questioni che ho prima richiamato. Infatti l'appuntamento nazionale fissato in San Rossore per il 21 settembre avrà come tema i parchi, il suolo, il paesaggio. E anche le già numerose e autorevoli adesioni da Vezio De Lucia a Pierluigi Cervellati, dall'assessore Marson della regione Toscana a Roberto Gambino del Politecnico di Torino, da Sandro Pignatti dell'Accademia dei Lincei a Stefano Rodotà, dallo storico Luigi Piccioni all'istituzionalista Carlo Desideri. E con loro presidenti e direttori di parco, esperti dei bacini idrografici, del CAI, di Legambiente, del WWF e giornalisti.

*Gruppo San Rossore

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