
[30/07/2012] News toscana
Franca Leverotti di Italia Nostra su Eddyburg ha ‘ricostruito' la vicenda della istituzione del Parco regionale delle Apuane che seguì di alcuni anni quella degli altri due parchi toscani; la Maremma e San Rossore. La Leverotti documenti alla mano rileva criticamente che la sua perimetrazione non rispettò allora le carte ‘ufficiali' regionali per eludere in sostanza alcuni aspetti scabrosi rispetto al destino delle cave. Ne risultò un parco ‘zoppo' che lo divenne anche di più quando la regione in tempi più recenti gli tolse la responsabilità dei nulla osta restituiti ai comuni che non erano in grado di farlo.
E siccome in base ad una legge recente anche il parco delle Apuane è gestito con gli stessi criteri e modalità degli altri due parchi regionali sarebbe bene riprendere le questioni poste dalla Leverotti tanto più che la regione dovrà presto procedere alla nomina del nuovo Presidente e del nuovo consiglio come è da poco avvenuto per San Rossore e la Maremma.
La nuova legge regionale sulle aree protette di cui si parla ormai da anni se fosse stata approvata avrebbe sicuramente aiutato. Ma non è questa naturalmente una buona ragione per rimandare la ripresa di un discorso che deve -e non solo alle Apuane- ripartire dal piano del parco ossia dal ruolo del parco nei confronti di territori che hanno bisogno di ‘programmazione' specie se devono vedersela con la cave.