
[30/07/2012] News toscana
Protocollo d’intesa firmato stamani da Regione, Conai, Cial e Revet: nel 2011 raccolte e avviate a riciclo dai cittadini toscani 400 tonnellate di imballaggi in alluminio
Passare dalle 400 tonnellate annue di imballaggi in alluminio raccolti in Toscana a quasi 700 tonnellate. E' questo l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato stamani da Regione Toscana, Conai, Cial e Revet per migliore la quantità e la qualità della raccolta differenziato dell'alluminio finalizzandola sempre di più all'effettivo riciclo.
Riciclare l'alluminio consente infatti, oltre al recupero di nuova materia prima, di risparmiare fino al 95% dell'energia necessaria per produrlo partendo dal minerale. Inoltre, grazie al riciclo di 2.000 tonnellate di imballaggi in alluminio, è possibile produrre numerosi oggetti di uso quotidiano: ad esempio circa 4 milioni di moka per il caffè, oltre 2 milioni di padelle e 190mila city bike. Per questo è importante massimizzare il recupero, includendo anche, come previsto dagli accordi che regolano i rapporti tra Cial e Revet, altre frazioni merceologiche simili, come caffettiere, padelle o altri piccoli oggetti di uso domestico.
"Il protocollo siglato oggi - dice ancora l'assessore all'ambiente della Regione, Anna Rita Bramerini - va proprio nella direzione di garantire performance quantitative e qualitative di fascia alta e in linea con le elevate potenzialità che il bacino gestito da Revet riuscirà ad esprimere nei prossimi mesi grazie alla progressiva modifica dei sistemi di raccolta. Allo scopo di massimizzare il recupero dell'alluminio che viene erroneamente conferito anche al di fuori della raccolta differenziata la Regione Toscana, Revet e Cial si impegnano, inoltre, a promuovere, sostenere e adottare ulteriori forme di selezione in grado di captare imballaggi e altri oggetti in alluminio su impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato".
"L'alluminio è un materiale che va certissimamente a riciclo e dunque è un peccato non raccoglierne di più - afferma Valerio Caramassi, presidente di Revet - La Toscana ha ampi margini di miglioramento sulla raccolta differenziata di questo materiale, anche perché al cittadino non è chiesto alcuno sforzo in più, visto che gli imballaggi in alluminio devono deve essere conferiti nel contenitore del multimateriale insieme alle plastiche, l'acciaio e i poliaccoppiati come il Tetra Pak".
Nei contenitori del multi materiale i cittadini toscani potranno dunque gettare tutti gli imballaggi in alluminio: lattine, barattoli, vaschette, coperchi dello yogurt, che andranno staccati dal vasetto in plastica, pellicole d'alluminio e anche alcune frazioni similari come caffetterie, padelle, o altri piccoli oggetti di uso domestico. Mentre non dovranno essere assolutamente conferite nel multimateriale le bombolette, che per motivi di sicurezza devono essere gettate nel sacco grigio dell'indifferenziato.
Il direttore generale di Cial Gino Schiona si è detto molto soddisfatto dell'accordo raggiunto perché "l'industria italiana del riciclo dell'alluminio, leader a livello mondiale per quantità trattate annualmente, potrà così contare su flussi crescenti di materiale, riducendo al contempo la dipendenza per gli approvvigionamenti da altri Paesi. Nel 2011 abbiamo raccolto 40800 tonnellate di alluminio, recuperando il 61% dell'immesso al mercato".
"Con la sottoscrizione di questo protocollo si punta a garantire un percorso virtuoso che porterà sicuramente un miglioramento dei risultati di raccolta differenziata nella Regione Toscana, soprattutto in termini qualitativi - commenta Valter Facciotto, direttore generale Conai - Bisogna, infatti, sottolineare l'importanza del tema della qualità della raccolta accanto a quello della quantità: più si differenzia bene - e in questo il cittadino riveste un ruolo chiave - maggiori saranno i risultati di riciclo finali. In tal modo, il Sistema Consortile potrà garantire il successivo avvio dei materiali raccolti a realtà industriali in grado di trasformarli in materia prima seconda utilizzabile in nuovi cicli produttivi."
L'accordo offre anche la possibilità di progettare e attivare sistemi di recupero finalizzati alla raccolta di particolari tipologie di prodotto che, per caratteristiche tecniche, distributive e di consumo richiedano, per la loro valorizzazione, azioni dedicate. E' questo ad esempio il caso delle capsule in alluminio per caffè che già oggi, nei bacini territoriali in cui vi è un'alta penetrazione del prodotto - e Firenze è una delle città italiane interessate - sono stati attrezzati, presso i punti vendita del distributore, dei corner dedicati al loro recupero.