[02/08/2012] News

Emergenza Ilva, Clini: per salvare l’azienda si va verso il decreto legge o l’ordinanza di protezione civile

Momenti di tensione a Taranto durante la manifestazione indetta dai sindacati contro la chiusura dello stabilimento Ilva

Momenti di tensione a Taranto durante la manifestazione indetta dai sindacati contro la chiusura dello stabilimento Ilva che potrebbe avvenire se venisse confermato il decreto di sequestro per disastro ambientale disposto dalla magistratura. Per l'incursione di un centinaio di contestatori dei Cobas la manifestazione è stata interrotta ma poi si è conclusa senza incidenti e tutti i leader sindacali nazionali, Angeletti (Uil), Bonanni (Cisl), Landini (Fiom), e Camusso (Cgil) sono potuti intervenire. In sintesi i sindacati hanno ribadito che si deve coniugare lavoro e ambiente e che non si può pensare di risanare una fabbrica facendola chiudere. Intanto in contemporanea a Bari, nella sede della presidenza della Regione Puglia, sono cominciati gli incontri con tutte le parti interessate convocati dal ministro per l'ambiente, Corrado Clini insieme al governatore Nichi Vendola.

«Il governo domani adotterà un provvedimento d'urgenza per fare in modo che il protocollo d'intesa dello scorso 26 luglio sia efficacemente operativo- ha dichiarato Clini- in queste ore si sta valutando se sarà una decreto legge o un'ordinanza di protezione civile». Per il ministro la situazione dello stabilimento Ilva di Taranto rappresenta un'emergenza nazionale e il provvedimento d'urgenza che domani il governo adotterà semplificherà le procedure del protocollo d'intesa siglato lo scorso 26 luglio. Alla Regione Puglia il protocollo affida la cabina di regia. Poi Clini si è rivolto indirettamente all'Ilva. «Nel caso in cui l'azienda suggerisca dei progetti innovativi per la sperimentazione di soluzioni nuove per raggiungere obiettivi di qualità molto oltre le leggi nazionali, può esserci la possibilità di un contributo di risorse pubbliche nazionali ed europee. Progetti di questo tipo potrebbero essere inseriti anche all'interno dei fondi europei, non quelli strutturali, ma quelli destinati all'innovazione tecnologica soprattutto nei settori industriali: la cosa è assolutamente fattibile ma dipende dal progetto, che è nelle mani dell'impresa e che noi accompagniamo, valutando e condividendo le misure». Clini ha concluso fornendo qualche indicazione sui tempi e sulle indicazioni positive che potrebbero scaturire da questa delicata vicenda. 

«Cominceremo a lavorare lunedì mattina insieme con la Regione e con l'azienda per identificare in tempi brevissimi concretamente le azioni e gli interventi che la stessa azienda deciderà di fare su base volontaria e d'accordo con le amministrazioni. Questa è anche un'innovazione che ha valore nazionale perché fa uscire il rapporto tra le amministrazioni e le imprese dalla logica tradizionale del cosiddetto comando e controllo e fa diventare invece le strategie d'impresa parte di un progetto di crescita dell'economia».

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