[03/08/2012] News

Ilva, il Consiglio dei ministri dà via il libera ai 366 milioni previsti dall'accordo di riqualificazione

Ma si tratta solo dell'emergenza in attesa di una vera strategia. Oggi riunito il Tribunale del Riesame per decidere sul dissequestro

Il Cipe ha approvato, tra  gli interventi di manutenzione straordinaria del territorio, le misure per il risanamento ambientale e la riqualificazione di Taranto previste dal Protocollo d'intesa firmato il 26 luglio 2012 e relativo anche alla questione dell'Ilva; tra queste, interventi per il risanamento del quartiere di Tamburi. Obiettivo del decreto è quello di accelerare le procedure e rendere attuativi gli interventi del protocollo d'intesa, per riuscire ad utilizzare il prima possibile parte dei 366 milioni previsti dall'accordo di riqualificazione. Secondo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, dal Consiglio dei ministri arriva ''un decreto che serve a rendere disponibili le risorse e a semplificare le procedure per fare in modo che gli interventi previsti siano attuati in tempi certi''. Lo dice il ministro dell'Ambiente Corrado Clini lasciando palazzo Chigi ricordando che sono stati stanziati 336 milioni di euro e che ''le modalita' per la gestione di queste risorse sono assicurate attraverso procedure semplificate''.

La misura approvata è di sicuro una boccata d'ossigeno, almeno per sopperire all'emergenza, ma sul fronte dello sviluppo sostenibile e di una chiara politica industriale (che sia anch'essa ispirata ai principi della sostenibilità) rimangono ancora molte cose da fare

Intanto, sempre oggi,  dinanzi ai giudici del Tribunale del Riesame di Taranto (presidente Antonio Morelli, a latere Alessandra Romano e Benedetto Ruberto) era in programma l'udienza - a porte chiuse - sui ricorsi presentati dall'Ilva sul sequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico e dei difensori degli otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva arrestati il 26 luglio scorso, attualmente ai domiciliari. Nel corso dell'udienza i legali dell'Ilva dovrebbero depositare due perizie di parte, una chimica e l'altra epidemiologica, finalizzate ad ottenere il dissequestro degli impianti; i sigilli, infatti, sono stati apposti lunedì scorso senza facoltà d'uso. La decisione dei giudici dovrà essere depositata entro giovedì 9 agosto. All'esterno dello palazzo di giustizia, totalmente blindato, al momento non si registrano manifestazioni da parte di operai né esponenti di Cobas o Centri sociali. Questi ultimi, ieri, avevano interrotto il comizio conclusivo della manifestazione sindacale organizzata da Cgil, Cisl e Uil.

Nei nuovi documenti prodotti dalla procura oggi c'è anche il contenuto di intercettazioni. Lo ha riferito il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, uscendo per qualche attimo dall'aula. L'udienza a porte chiuse davanti ai giudici è iniziata intorno alle 9; presidente è Antonio Morelli, a latere Alessandra Romano e Benedetto Ruberto. I legali dell'Ilva, in relazione al sequestro, dovrebbero depositare due perizie di parte, una chimica e l'altra epidemiologica, finalizzate ad ottenere il dissequestro; i sigilli, infatti, sono stati apposti lunedì scorso senza facoltà d'uso. La decisione dei giudici dovrà essere depositata entro giovedì 9 agosto, ma ora si dovrà attendere la decisione sull'eccezione della Procura.

Infine, questa mattina non è stata accolta la richiesta del Codacons di partecipare al procedimento del Tribunale del Riesame di Taranto per il sequestro dell'Ilva e l'arresto di otto dirigenti ed ex dirigenti dell'azienda. Lo ha reso noto l'avvocato del Codacons, Bruno Leuzzi. Parlando con i giornalisti nel palazzo di giustizia di Taranto, l'avvocato ha spiegato che "il presidente del collegio ha posto delle obiezioni giuridiche alla nostra richiesta, ritenendo che non potessimo partecipare al procedimento come parte offesa".  

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