[07/08/2012] News

Francia, svelata lista dei rifiuti radioattivi

Nel 2010 c’erano 1,32 milioni di m3 di scorie. Saranno 1,9 milioni nel 2020 e 2,7 nel 2030

Secondo un rapporto dell'Agence nationale pour la gestion des déchets radioactifs (Andra)  le scorie radioattive prodotte in Francia nel 2010 avevano raggiunto gli 1,32 milioni di metri cubi, con un aumento di quasi il 13 % rispetto agli 1,15 milioni di m3 del 2007. L'Inventaire national 2012 des matières et déchets radioactifs sottolinea che nel dicembre 2010 il 59% di queste scorie proveniva dalle centrali nucleari, il 26% dalla ricerca, l'11% dalla difesa, il 3% dalle applicazioni industriali nucleari e l'1% dalle applicazioni mediche. Il rapporto divide le scorie radioattive per livelli di rischio. Le scorie radioattive contengono tutte una miscela di radionuclidi (cesio, uranio, iodio, cobalto, radio, trizio...) e secondo la loro presenza sono più o meno radioattive e durante un tempo più lungo o più breve. Per gestirle, le scorie vengono classificate con una radioattività espressa in Becquerel (Bq) per grammo. Il livello di radioattività delle scorie può essere molto debole, debole, medio, alto e molto alto, la durata di vita dipende dal periodo di radioattività di ogni radionuclide che contengono. Le più pericolose sono le high level waste (Hlw), provenienti soprattutto da combustibile esausto dopo il trattamento, che hanno un livello di attività dell'ordine di diversi miliardi di becquerels per grammo, anche se rappresentano solo lo 0,2% del volume totale prodotto nel 2010, sono ben 2.700 m3 e rappresentano il 96% della radioattività totale delle scorie nucleari francesi. Tra il 2007 e il 2010 la quantità di scorie Hlw francesi è aumentata di 400 m3 e sono destinate allo smaltimento nel deposito del Centro Industriale di Stoccaggio Geologico, progettato dall'Andra che dovrebbe seppellirle in profondità.

Nel  2010 la maggior parte delle scorie nucleari francesi,  830.000 m3, circa  il 63% del totale, erano Low-level waste (Llw) e Intermediate level waste (Ilw) derivanti soprattutto dal funzionamento e dalla manutenzione degli impianti nucleari. Queste scorie rappresentano solo lo 0,02% della radioattività totale ed oltre il 92% delle Llw/Ilw sono state smaltite entro la fine del 2010 di due impianti ormai chiusi: Centre de stockage de la Manché" e  Centre de stockage de l'Aube. .

Circa 360.000 m3 di scorie nucleari francesi, il 27%,  sono state classificate  ad un livello molto basso e in n gran parte provengono dal funzionamento e dallo smantellamento degli impianti nucleari. Quasi il 50% di queste scorie risulta essere stato smaltito.

Quindi, alla fine del 2010 in Francia c'erano 8.700 m3 di scorie di lunga durata, 40.000 m3  a bassa media radioattività e 2.700 m3 altamente radioattive. Cifre destinate a crescere, visto che secondo il rapporto dell'Andra «Il volume totale delle scorie radioattive della Francia raggiungerà gli 1,9 milioni di metri cubi nel 2020 e i 2,7 milioni di metri cubi nel 2030».

In Francia sono previsti tre tipi di stoccaggi di scorie: di superficie, a bassa profondità (allo studio) e profondo (allo studio). L'Andra sostiene che i Centres de stockageche hanno detto che «Sono adattati ad ogni categoria di scorie in funzione della loro natura. Attualmente esistono tre centres de stockage di superficie ace, gesytiti e sorvegliati dall'Andra nella Manche e nell'Aube, per accogliere ogni anno la grande maggioranza delle scorie in Francia: le scrie a Très faible activité (Tfa) e le scorie a Faible et moyenne activité à vie courte (Fma-Vc). Inoltre, l'Andra studia la progettazione dei Centres de stockage souterrains per le scorie con un forte radioattività o una lunga durata di vita. In attesa, le scorie interessate sono provvisoriamente stoccate in installazioni specifiche».

Il rapporto sembra molto ottimistico e non tiene conto né delle difficoltà a trovare un deposito geologico per le scorie, né della crescente opposizione al passaggio delle scorie, dalle centrali francesi ed estere, verso i centri di stoccaggio e di gestione delle scorie.

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