[08/08/2012] News toscana

Il cordolo di Ponte Santa Trinita distoglie l'attenzione da un problema reale, che non è stato risolto

La discussione e le divergenze, anche aspre, sul cordolo di protezione della pista ciclabile sul Ponte Santa Trinita sono molto fiorentine e servono a distogliere l'attenzione dal fatto che l'amministrazione comunale sta facendo poco per la mobilità ciclistica; pure quegli interventi minimi che sono necessari per sostenere il sensibile incremento nell'uso della bicicletta che si sta registrando a Firenze vengono portati avanti con fatica, tempi lunghi e scarsa professionalità.

L'incrocio della corsia ciclabile sul ponte Santa Trinita, come era sistemato prima dell'intervento era effettivamente pericoloso e tale in parte rimane, ma come questa situazione ce ne sono molte altre, che costringono i ciclisti a giri tortuosi o a rischi notevoli, e comunque ad un'enorme pazienza.

La questione della ciclabilità a Firenze è stata finora affrontata, al contrario di quanto dichiarato nel programma dei 100 punti del sindaco Renzi, in modo superficiale e sporadico, con interventi occasionali e senza una strategia di lungo periodo.

Inoltre è mancata e manca nell'amministrazione comunale una competenza specifica alla progettazione di piste ciclabili, affidata a persone che devono occuparsi un po' di tutto e che hanno poca voglia e dimestichezza, oltre che un limitato sostegno politico, ad uscire dai limiti, a volte eccessivi, del Codice della Strada.

Raramente nell'affrontare i problemi e le situazioni difficili ci si mette dalla parte del ciclista comune, ma si affronta la questione tenendo, con una visione poco elastica, in una mano il codice della strada e strizzando l'occhiolino magari a qualche fornitore di arredo urbano.

La soluzione più praticabile sarebbe quella di rendere tutta l'area centrale di Firenze, entro i viali, effettivamente una zona 30, come formalmente è già oggi, dando priorità ai pedoni, alle biciclette e al trasporto pubblico, con controlli costanti e mirati nei punti pericolosi, come sono gli incroci, e facendo rispettare a tutti (specie alle due ruote a motore) i limiti di velocità e il codice della strada.

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