[09/08/2012] News

L'energy team di Mitt Romney: il Jurassik Park dei combustibili fossili per riportare gli Usa all'era Bush

Ambientalisti e progressisti Usa ormai lo chiamano  Jurassic Park o  Dinosaur Train. E' il team di consulenti energetici del candidato repubblicano  alle presidenziali, Mitt Romney, che gli ha preparato un piano di governo dominato dai combustibili fossili. E non potrebbe essere diversamente, visto che  l'energy team di Romney si avvale delle competenze di lobbisti, del carbone e di addetti ai lavori dell'industria petrolifera, alcuni dei quali sono gli stessi che avevano scritto l'agenda energetica di George W. Bush, una catastrofica tendenza politico-energetica-militare  descritta come "Bush-era energy policy wonks" e che rischia di trovare una nuova applicazione se vincesse Mitt Romney.

Il candidato repubblicano dice apertamente di voler ampliare le trivellazioni petrolifere e gasiere e la produzione di carbone ed è un sostenitore del contestatissimo oleodotto  Keystone XL che dovrebbe portare il petrolio delle sabbie bituminose canadesi fino al Golfo del Messico.

La filosofia del team energetico di Romney è quella del "soprattutto petrolio", mentre i repubblicani che sono favorevoli alle energie rinnovabili sono stati messi da parte.  Anzi, le primarie hanno visto Romney spostarsi sempre di più verso la lobby  che promuove campagne contro l'energia pulita ed alla fine ha annunciato la sua opposizione alla wind production tax credit, gli incentivi per l'energia eolica, con il rischio concreto di mandare in fumo  decine di migliaia di posti di lavoro. Non ha avuto invece problemi a promettere che raddoppierà gli incentivi e gli sconti fiscali alle Big Oil che lo finanziano e lo consigliano. Una manna per il suo chief energy adviser, il  petroliere miliardario e il lobbista Harold Hamm che si occupa proprio di scisti ed è a capo  è a capo della Continental Resources, la società con più pozzi petroliferi e di gas in North Dakota. Un pescecane dei combustibili fossili con una fortuna personale da 8 miliardi di dollari che ne fanno il 78esimo uomo più ricco del mondo. E' lui che ha inventato le scappatoie fiscali per l'industria petrolifera e che ha convinto subito Romney a dare la priorità alla pipeline Keystone XL. E' sempre lui che ha detto che tagliare i benefici all'industria petrolifera per aumentare il gettito fiscale «E' un'idea stupida».

Un altro pezzo grosso del Jurassic Park team è Jack Gerard, amico di famiglia di Romney ed uno dei più attivi lobbisti del petrolio. Come presidente del famigerato American petroleum istitute (Api) ha intrapreso una campagna multimilionaria contro Barack Obama, corredata da una lista di desideri delle Big Oil. Si dice che, se vincessero i repubblicani, Gerard potrebbe persino diventare il capo dello staff presidenziale e cosìi etrolieri potrebbero vedere spalancate alle trivellazioni le public lands. Mesi fa, quando Obama disse di voler tagliare i 4 miliardi di dollari di sgravi fiscali all'industria petrolifera, Gerard definì la cosa un «Atto discriminatorio» ed arrivò a negare che le Big Oil ricevessero sovvenzioni.

Jim Talent invece è un lobbista del carbone ed ha scritto buona parte del capitolo dell'energia del programma elettorale di  Romney, che chiede la modifica il Clean Air Act per escludere emissioni di anidride carbonica, di aumentare la produzione di petrolio e carbone e di eliminare le norme sulla sicurezza messe da Obama. Talente è abbastanza imbarazzante e ingombrante, tanto che in nessuna arte del sito web di  Mitt Romney  si riescono a trovare legami con qyuesto lobbista, ma tutti sanno che c'è proprio  Talent, con i suoi estesi rapporti con King Carbon e Big Oil Bal,  dietro le politiche economiche di Romney. Talent è un lobbista per una ditta che rappresenta una delle più grandi società del carbone del mondo, la Peabody Energy che in media ha dato negli ultimi 5 anni alla società di Talent 125.000 dollari all'anno. Talent ha scritto che il piano di Romney fermerà «L'ostilità burocratica», così le industrie del carbone e del petrolio potranno sfruttare l'energia americana. L'inquinamento e l'invasione delle public lands non sembrano invece preoccuparlo per nulla, «Perché le company ne possono trarre profitto».

Greg Mankiw è un ex consigliere economico di George W. Bush diventato consigliere economico di Romney. Mankiw si è ri-convertito: nel 2007 disse che Bush sbagliava e che bisognava limitare le emissioni di CO2 con una carbon tax, ma ora sta con Romney che mette in dubbio che l'inquinamento da carbonio produca danni alla salute.

Jeffrey Holmstead è un lobbista che proviene dalla corte neo-con di George W. Bush, ha lavorato per l'industria del carbone e è un ex consulente dell'Epa. Probabilmente è il vero responsabile di aver portato all'interno dell'Agenzia ambientale Usa gli interessi degli inquinatori all'epoca di Bush, quando per scrivere i regolamenti sul mercurio ha copiato parola per parola le proposte dei lobbisti, un testo così sfacciatamente rinunciatario da essere bocciato dai tribunali. Holmstead ha fatto parte anche di Citizens for the Environment, un falso front group ambientalista finanziato dai  fratelli Koch.

Tom Farrell è presidente di Energy Finance e di Dominion Resources che si occupano di carbone e gas, ha testimoniato contro gli standard Epa che limitano l'inquinamento da mercurio, sostenendo che  l'industria non poteva applicarli almeno fino al 2018. Anche Romney ha preso posizione contro la limitazione dell'inquinamento da mercurio e contro una serie di decisioni dell'Epa. Farrell ha ammesso che la strategia energetica nazionale deve comprendere un piano di riduzione dei combustibili fossili, ma il piano energetico di Romney che ha contribuito a scrivere parla genericamente di «Ricerca sulle energie rinnovabili».

David Wilkins, ex ambasciatore in Canada di George W. Bush, è un lobbista delle sabbie bituminose. Infatti ora rappresenta gli interessi delle compagnie petrolifere canadesi nel team di Romney  Wilkins lavora per  la Nelson Mullins una firma del lobbying che sostiene gli interessi dei petrolieri canadesi dell'Alberta, compresa l'Alberta Energy delle sabbie btuminose, e dei Canadian Association of Petroleum Producers. Prima di Romney, Wilkins aveva sostenuto il più petrolifero dei candidati alle primarie repubblicane: il texano Rick Perry. E' anche membro del corporate front group American Legislative Exchange Council che ha contribuito sa trovare scappatoie fiscali speciali per Big Oli e King Carbon e che spinge per l'approvazione di leggi "modllo" anti-ambientali.    

Linda Stuntz completa la ista dei lobbisti del Dinosaur Train di Romney. La signora ha forti legami con il petrolio: è una lobbista della Bp e dell'Association of Oil Pipeline e siede nel board della  Royal Dutch Shell.  La Stuntz però non attacca frontalmente Obama e stranamente ha più volte contraddettoquel che dice Romney. Per esempio, sulla carbon tax, Stuntz ha detto, «E' una sfida enorme. Ma è una cosa che il governatore Romney sarebbe affrontare in dialoghi continui con altri Paesi». Romney negli ultimi tempi ha preso le distanze dai più esagitati ecoscettici e, davanti alla siccità ed alle ondate di calore che devastano gli Usa, ha ammesso che il global warming è reale e che bisogna limitare l'inquinamento, la Stuntz ne ha approfittato per dire che «Lui non è certo un negazionista». Ma poi Romney è rimasto in silenzio, probabilmente temendo di perdere i voti ed i finanziamenti della sua destra neoconservatrice che non ne vuol sentir parlare di spendere soldi per combattere l'inquinamento e tagliare i gas serra.

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