
[16/08/2012] News
Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Onas) dimostra che assorbire e stoccar CO2 sarebbe troppo costoso
Una nuovo studio de Massachusetts institute of technology pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Onas) dimostra che assorbire e stoccar CO2 sarebbe troppo costoso. Su Mit News si legge: «Poiché la maggior parte dei governi del mondo non ha ancora emanato disposizioni per ridurre le emissioni di gas serra, alcuni esperti hanno sostenuto lo sviluppo di tecnologie per rimuovere l'anidride carbonica direttamente dall'aria. Ma un nuovo studio del Mit dimostra che, almeno per il prossimo futuro, tali proposte non sono realistiche, perché i loro costi sarebbero di gran lunga superiori a quelli del blocco delle emissioni alla propria fonte, come i propulsori che bruciano combustibili fossili».
Howard Herzog, ricercatore senior della Mit Energy Initiative e co-autore dello studio, ci va giù duro: «Alcuni dei fornitori delle varie nuove tecnologie per "lavare" l'anidride carbonica dall'aria ricordano i "venditori di fumo"».
Il team che ha redatto lo studio è guidato da Kurt Zenz House, del Mit civil and environmental engineering e vede la partecipazione dei ricercatori di C12 Energy della la Stanford University di Berkeley, ma non sono soli nel criticare queste proposte: un rapporto presentato all'inizio dell'anno dall'American physical Society è giunto a conclusioni simili. Ma Herzog, in una peer reviewer di quello studio, diceva che il rapporto non si era spinto molto lontano nella sua critica agli air-capture systems. Comunique i migliori open-air carbon-capture systems costano, per tonnellata di CO2 evitata, almeno 8 volte di più dei filtri installati negli impianti a combustione.
Herzog sottolinea: «Non è sorprendente che coloro che promuovono questi concetti trovino una buona audience. E' così eccitante: non dovremo cambiare nulla nel nostro stile di vita, per ridurre i gas serra e rallentare il cambiamento climatico globale sul quale praticamente tutti gli scienziati climatici del mondo, sono d'accordo che è in corso. Sarebbe una grande soluzione, se fosse reale. Purtroppo, a ben guardare, si scopre che molti dei fautori dello sviluppo e della ricerca dell'air-capture stanno veramente sottostimando i i costi. Quando si analizzano la chimica di base e la meccanica, i loro numeri non reggono».
Il confronto con la rimozione di anidride carbonica dalle emissioni di una centrale, una tecnologia che esiste e può essere misurata, la rimozione dall'aria esterna richiede un intervento su una concentrazione di CO2 circa 300 volte più bassa e numerosi studi hanno dimostrato che il costo di rimuovere una sostanza da una miscela dipende dalla sua concentrazione iniziale, così la concentrazione molto più bassa di CO2 nell'aria esterna risulta molto più costosa del taglio di CO2 dalle emissioni scaricate direttamente.
Il team guidato dal MIt ha concluso che il costo dell'air-capture system è probabile che sia più di 1.000 dollari per tonnellata di CO2 evitata, rispetto ai 50 - 100 dollari per tonnellata degli impianti attuali.
Jennifer Wilcox, dell'Energy resources engineering della Stanford, spiega che «In teoria la direct air capture suona come grande. In realtà, però, utilizzando combustibili fossili come base delle fonti di energia per catturare e rigenerare la CO2, si tradurrebbe in emissioni positive nette di CO2».
Ed Herzog aggiunge: «Se si guardano le equazioni teoriche è possibile trovare di aria sistemi di "lavaggio" che appaiono fattibili, ma se si guardano i dati empirici, dato che gli ingegneri guardano a questo, nel mondo reale dell'efficienza, non è possibile trovare molte ragioni per essere fiduciosi. L'onere di dimostrare che i sistemi da loro proposti potrebbe davvero funzionare ricade sugli inventori. Si può fare, non è questo il problema. La domanda è: quale è il costo».
Alcuni dei sistemi per catturare CO2 dall'aria si basano su esperimenti di laboratoriosu scala limitata, ma non affrontano questioni importanti, come quello di gestire e trasformare gli enormi volumi d'aria richiesti. «Non danno risposte eppure forniscono stime dei costi - dice Herzog - E' irresponsabile da parte loro dare stime dei costi e mantenere la speranza che questa potrebbe essere una buona alternativa per affrontare il cambiamento climatico».
Lo studio ha rilevato che queste costose tecnologie potrebbero avere un senso nei prossimi decenni, ma soprattutto per quanto riguarda la coltivazione di alberi od altre piante per estrarre la CO2 dall'aria. Herzog ha un'altra domanda: «Cosa ci fa pensare che, se non siamo disposti aa attuare queste alternative più economiche oggi, le generazioni future faranno queste cose molto più costose?».
Gary Rochelle, che insegna ingegneria chimica all'università del Texas a Austin, che non ha partecipato allo studio, concorda con le conclusioni di Herzog: «La tecnologia air-capture non è economicamente fattibile, soprattutto rispetto alle tecnologie a breve e medio termine per la mitigazione dei cambiamenti climatic. La nuova ricerca fornisce un buon argomento per sostenere la posizione che la ricerca sulla tecnologia on air-capture è una distrazione dal perseguimento della tecnologia della postcombustione e di altre tecnologie importanti per la mitigazione dei cambiamenti climatici».