[16/08/2012] News toscana
L’assessore Picchi: “Forte emungimento della riserva idrica in un contesto di cambiamenti globali"
La crisi idrica che sta vivendo la Toscana non conosce tregua: dopo l'invaso del Bilancino, a Firenze, anche al lago di Santa Luce è allarme. Questa mattina, per una verifica diretta della situazione relativa alla "secca" dell'invaso, una delegazione della Provincia di Pisa ha effettuato un sopralluogo.
L'assessore all'Ambiente Valter Picchi insieme ai tecnici del Servizi "georisorse" e "aree protette" (la zona è ‘Riserva naturale provinciale', appunto), hanno fatto un primo bilancio dell'emergenza. «Un disastro ecologico vero e proprio - prosegue Picchi - sembra al momento ancora scongiurabile. I livelli d'acqua sono al minimo e la moria di pesci è cospicua; tuttavia, al centro dell'invaso, permane un nucleo melmoso umido nel quale sono contenute uova tuttora in stato vitale: le quali, se pioverà (anche poco sarà sufficiente), provvederanno a conservare il ciclo di mantenimento della fauna ittica. Diverso, logicamente, sarebbe il caso se si solidificasse anche la melma che oggi è sempre umida, a causa del protrarsi di questa straordinaria assenza di precipitazioni: ma la siccità dovrebbe durare per almeno un'altra trentina di giorni; e, sinceramente, confidiamo si tratti di un'eventualità evitabile», ha spiegato Picchi.
«L'amministrazione - dice Picchi - è pienamente impegnata nel contribuire alla ricerca della miglior gestione possibile di questo frangente fortemente critico, circa il quale abbiamo in tal senso provveduto a contattare la Regione, nella persona dell'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini».
In prospettiva, esiste comunque una questione, riguardante la funzione del lago come riserva idrica industriale del Gruppo Solvay, che ha realizzato il bacino artificiale alla fine degli anni Cinquanta e che ne detiene tuttora la proprietà.
«Stiamo anzitutto - va avanti Picchi - procedendo al recupero degli atti originari di concessione per l'attingimento d'acqua (i primi risalenti al 1957), a favore di Solvay stessa da parte del Genio Civile Regionale, allora titolare della materia (le competenze sul patrimonio idrico sono state trasferite solo nel 1999-2000 alla Provincia: e l'attuale convenzione tra quest'ultima e l'azienda concerne esclusivamente l'attività di valorizzazione del lago di Santa Luce in quanto Riserva Naturale). L'esame di quella documentazione servirà a verificare che tutto, in questa circostanza, si sia svolto conformemente alle prescrizioni stabilite. Al di là di questo, occorre in ogni caso prendere atto di come, a fronte della presenza storica di un impianto che opera un forte emungimento, il brusco stravolgimento climatico di questi ultimi anni (elemento oggettivo e fortemente condizionante: al di là delle intenzioni individuali, è chiaro) rappresenti un nodo da affrontare; anche entrando nell'ottica di un ‘governo' della materia diverso da ciò che è stato finora. La sede in cui affrontare il problema non può essere se non l'accordo di programma, in via di stesura, riguardante tutta l'attività di Solvay nel suo complesso, che dovrà essere sottoscritto dal gruppo industriale con i vari livelli pubblici interessati: Ministero, Regione, enti locali».