[20/08/2012] News

Spedizione transfrontaliera dei rifiuti: ecco la terza relazione della Commissione europea

La Commissione europea ha steso la terza relazione sulla produzione, sul trattamento e sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti pericolosi e di altri rifiuti negli Stati membri dell'Unione europea nel periodo 2007-2009. E, nel contempo, sta conducendo una valutazione dell'incidenza economica, sociale e ambientale di eventuali misure future legislative e non legislative in tema.

In Europa esiste un sistema relativo alla sorveglianza e al controllo delle spedizioni di rifiuti all'interno delle proprie frontiere insieme ai paesi dell'Associazione europea di libero scambio (Efta), dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e ad altri paesi terzi parti della convenzione. Il regolamento del 2006 (il numero 1013), infatti disciplina le spedizioni di rifiuti e recepisce la convenzione di Basilea all'interno del diritto dell'Unione europea.

Secondo tale disciplina, ogni anno gli Stati membri presentano al segretariato della convenzione una relazione relativa all'anno civile precedente concernente le disposizioni giuridiche, l'attuazione e le misure di tutela ambientale. La relazione viene inviata alla Commissione con informazioni aggiuntive sotto forma di questionario. Con cadenza triennale la Commissione redige una relazione che concerne le limitazioni imposte alle spedizioni, il monitoraggio, i provvedimenti adottati contro le spedizioni illegali e la copertura finanziaria. E lo fa sulla base delle relazioni fornite dagli Stati membri. Per il periodo 2007-2009, in generale gli Stati membri hanno fornito informazioni sufficienti relativamente alle spedizioni di rifiuti e alle pertinenti questioni amministrative, disposizioni di legge nazionali e politiche relative. Ma, nonostante le percentuali di risposta sia ai questionari del segretariato della convenzione di Basilea, sia ai questionari della Commissione siano state quasi del 100%, gran parte degli Stati membri ha presentato le proprie relazioni oltre i termini stabiliti. Tanto che alcune relazioni in applicazione della convenzione di Basilea, proprio perché presentate in ritardo, non sono state pertanto prese in considerazione ai fini dell'analisi dei dati quantitativi.

Inoltre, in numerosi casi sono emerse divergenze tra i dati del paese di spedizione e quelli comunicati dal paese di destinazione. Nel 2009, la differenza tra gli Stati membri dell'Ue tra le esportazioni e le importazioni segnalate di rifiuti pericolosi è stata pari a circa il 27%, con esportazioni superiori alle importazioni. Nello stesso anno, la differenza tra gli Stati membri dell'Ue tra le esportazioni e le importazioni comunicate di altri rifiuti notificati è stata pari a circa il 36% con le importazioni superiori alle esportazioni.

Un ostacolo alla redazione di relazioni trasparenti è rappresentato dalla mancanza, nella convenzione di Basilea, di codici adeguati per determinate categorie di rifiuti pericolosi. La situazione è migliorata da quando è stata introdotta per i paesi la possibilità di utilizzare i codici dell'elenco europeo dei rifiuti. Per garantire una redazione più uniforme delle relazioni gli Stati membri sono fortemente incoraggiati a inserire nelle proprie relazioni anche i codici dell'elenco europeo dei rifiuti. Un uso coerente dei codici consentirebbe inoltre di migliorare l'attività di comunicazione relativamente ai rifiuti non pericolosi che non rientrano in determinate e in codici specifici previsti dalla convenzione di Basilea, le cui esportazioni sono soggette alla procedura scritta di notifica e autorizzazione preventive.

Comunque, dalla relazione così formata risulta che nel 2009 nell'Ue dei 27 sono stati prodotti circa 77 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi. Dal 2000 al 2008 la quantità complessiva di rifiuti pericolosi prodotti è aumentata del 46%. Le quantità di rifiuti pericolosi prodotte nel 2009 sono state lievemente inferiori rispetto al 2008.

Nel periodo 2007-2009 la quantità complessiva di tutti i rifiuti notificati in uscita dagli Stati membri dell'Ue è stata pari a circa 33,1 milioni di tonnellate, 22,9 milioni delle quali erano rifiuti pericolosi. Il 99% di tutte le spedizioni di rifiuti pericolosi in uscita dagli Stati membri è stato destinato ai paesi dell'Ue dei 27 e dell'Efta, mentre oltre il 95% è rimasto all'interno dell'Ue dei 15.

Nello stesso periodo la quantità complessiva di tutti i rifiuti notificati in uscita dagli Stati membri dell'Ue è stata pari a circa 37 milioni di tonnellate, 20,5 milioni delle quali erano rifiuti pericolosi. Oltre il 96% dei rifiuti pericolosi ha avuto origine in altri Stati membri o in paesi Efta e oltre l'80% nell'Ue-15.

Nel 2009 gli Stati membri hanno riferito circa 400 casi di spedizioni illegali di rifiuti, anche se c'è il sospetto che il numero complessivo di tali spedizioni sia di gran lunga maggiore. Nel 2009 circa metà delle spedizioni illegali segnalate dagli Stati membri sono state effettuate tra Stati membri, mentre l'altra metà ha riguardato spedizioni in entrata o in uscita dall'Ue.

 

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