[21/08/2012] News
Il Vietnam diventato la principale destinazione del traffico illegale di corni
Traffic, la rete di monitoraggio del commercio di fauna e flora selvatiche voluta da Iuxcn e Wwf, hsa presentato oggi un nuovo ed approfondito rapporto di 176 pagine(The South Africa-Viet Nam Rhino Horn Trade Nexus: A deadly combination of institutional lapses, corrupt wildlife industry professionals and Asian crime syndicates) sul disastroso bracconaggio di rinoceronti in Sudafrica. Lo studio documenta una pessima gestione delle scorte di corna di rinoceronte, lacune in materia di politica della caccia "sportiva" e l'aumento della domando di corni in Viet Nam che hanno «Creato le condizioni ideali per il coinvolgimento di sofisticate reti criminali, portando ad una drammatica escalation del bracconaggio in Africa meridionale».
Secondo Traffic, già dal 2003, "turisti" vietnamiti hanno regolarmente partecipando in Sudafrica alla "pseudo caccia" di trofei di rinoceronte, ma non erano interessati non alla caccia ma solo ai corni: «E' stato riferito che alcuni di coloro che partecipavano alla caccia non sapevano nemmeno come sparare con una pistola -Jo Shaw, programme officer di Traffic e coautore del rapporto - Dieci anni fa i primi segni dell'imminente crisi del bracconaggio rinoceronte erano all'orizzonte, ma pochi poi sono stati in grado di prevedere l'entità e le conseguenze di ciò che abbiamo di fronte oggi. Tuttavia, con l'insorgere della domanda da parte dell'Asia, la gente è disposta a pagare prezzi elevati per mettere le mani su un corno di rinoceronte e, con la paura di essere catturati da parte di coloro che contrabbandano i corni, era forse inevitabile che questo "prodotto" avrebbe attirato l'attenzione delle mafie e di criminali incalliti, con la creazione di una "tempesta perfetta" per il bracconaggio e il commercio corno di rinoceronte».
Anche se il Sudafrica ha appena emanato una serie di regolamenti per stroncare la "pseudo-caccia", i trafficanti di corni per eludere le nuove regole cominciato reclutare come "cacciatori" altri soggetti, tra i quali anche prostitute- Intanto le ecomafie si rivolgono sempre più verso altre fonti di corni: «Negli ultimi anni all'interno del Sudafrica almeno 65 corni di rinoceronte sono stati rubati da esposizione al pubblico, con furti simili effettuati negli Stati Uniti e in Europa». Nel 2009, il governo del Sudafrica ha messo la moratoria sulle vendite nazionali di corna di rinoceronte per evitare le scorte non registrati, i cosiddetti "loose horns", finissero nel commercio internazionale dei prodotti vietati dalla Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites). Da allora si sono susseguita condanne al carcere duro per asportazione di corna dai rinoceronti e vendita agli acquirenti asiatici. Lo scorso aprile il Sudafrica ha sospeso il rilascio di licenze di caccia a tutti i cittadini vietnamiti, mentre ha introdotto altre modifiche per colmare le lacune che permettono la "pseudo-caccia".
L'indagine ha anche rivelato una rete di complicità che coinvolge un piccolo numero di proprietari disonesti di Game Ranch, cacciatori professionisti e veterinari della fauna selvatica, rendendo ancora più difficile intervenire. Contro i bracconieri. Intanto i ranger del Sudafrica continuano a rischiare la vita negli scontri con i bracconieri ed anche se sempre più risorse vengono spesi per proteggere i rinoceronti, il Sudafrica ha visto una rapida escalation del bracconaggio di animali vivi, passando da 13 nel 2007 a 83 nel 2008, a 122 nel 2009, a 333 nel 2010 e ad un record di 448 rinoceronti nel 2011. Nei primi mesi del 2012 sono stati uccisi praticamente 2 rinoceronti al giorno, il 17 luglio si era ormai arrivati a 281 rinoceronti abbattuti e se si continuerà cos' a fine anno saranno almeno 515.
Nel Sudafrica delle disperate rivolte dei minatori con salari da fame, le ecomafie sono in rapidissima crescita e le autorità fanno fatica a stare dietro a bracconieri che vedono nei corni di rinoceronte una insperata "ricchezza" a portata di mano. Al 17 luglio di quest'anno erano sta arrestate 176 persone accusate di bracconaggio e contrabbando di corni di rinoceronti, in tutto il 2010 erano stati 165. Cominciano ad essere arrestati anche gli intermediari, e nel maggio 2012 c'è stata una stata di trafficanti vietnamiti.
In Sudafrica le mafie dei rinoceronti sono collegate ad altre attività criminali come traffico di droga e contrabbando di diamanti, tratta di esseri umani e il commercio illegale di prodotti di altri animali selvatici come l'avorio di elefante e l'abalone. Su 43 arresti documentati in Sudafrica di cittadini asiatici per crimini di legati ai rinoceronti, 24 erano vietnamiti (56%) e 13 cinesi (28%), mentre il resto veniva da Thailandia e Malesia. Anche tre funzionari dell'ambasciata del Vietnam a Pretoria sono risultati coinvolti nel commercio illegale di corni di rinoceronte, ma la vicenda si è conclusa nel 2008.
Il rapporto individua il Vietnam come fine della catena di commercio illegale e mercato principale, «Dove la domanda di corno di rinoceronte continua ad aumentare e le macine dentate per la macinazione di corno di rinoceronte sono ampiamente disponibili per la vendita». Nella Repubblica popolare del Vietnam sono stati identificati alcuni gruppi di utenti: il principale è quello di chi crede nelle proprietà disintossicanti del corno di rinoceronte, in particolare dopo l'assunzione eccessiva di alcol e indigestioni. I corni sono anche usati come cura del cancro per malati terminali, con un commercio osceno che sfrutta la disperazione, la superstizione ed il dolore della gente.
Un altro degli autori del nuovo rapporto, l'esperto di rinoceronti di Traffic Tom Milliken, sottolinea che «L'aumento della domanda di corno di rinoceronte dal Vietnam non ha nulla a che vedere con le esigenze della medicina tradizionale, ma è per fornire una droga ricreativa per chi ama le feste o per prendere il denaro dei pazienti che muoiono per una cura miracolosa di corno di rinoceronte che non avverrà mai. Alla fine l'unica soluzione a lungo termine per eradicare il bracconaggio di rinoceronte in Africa e in Asia sta nel contenere la domanda di corno. Il fatto che il governo vietnamita non abbia svolto un ruolo più importante nel garantire tale risultato è problematico, ma è l'occasione per iniziare adesso un'azione decisiva».
A luglio è stato affidato al Rhino working group della Cites il compito di sviluppare una strategia per la riduzione della domanda di corni di rinoceronte e il governo del Vietnam è stato invitato a presentare un rapporto sulle misure che sta prendendo per affrontare il commercio illegale. «Le uniche persone che beneficiano della crisi del bracconaggio rinoceronte sono quelli che gestiscono le reti criminali, che stanno facendo enormi profitti con poco timore dell'azione penale nei mercati asiatici - spiega Milliken - Questo commercio lascia una scia di stragi e di sfortunate vittime, sia animali che umane, dalla sorgente alla destinazione finale di mercato».
Il rapporto di Traffic chiede l'adozione di una serie di per far fronte l'attuale strage e sollecita il Vietnam a «Rivedere e rafforzare la legislazione e le sanzioni concernenti il commercio illegale di corno di rinoceronte» ed a «Utilizzare efficaci strategie di contrasto sul mercato». I ricercatori evidenziano le contraddizioni della globalizzazione delle ecomafie: «Ironia della sorte, il destino dei rinoceronti in Sudafrica ha ormai un legame indissolubile con forze del mercato in Vietnam, un Paese che di recente ha visto la propria popolazione di rinoceronte di Giava scivolare in un'estinzione ignominiosa», Quando nel 2010 l'ultimo individuo della sottospecie vietnamita di rinoceronte di Giava è stato ritrovato morto nel Cat Tien National Park, era stato abbattuto con un colpo di fucile ed il suo corno era stato rimosso. Il rinoceronte di Giava è specie di rinoceronte più in pericolo di estinzione al mondo.
Mavuso Msimang, rhino issue manager del South African department of environmental affairs, conclude: «Il Sudafrica ha progressivamente aumentato la propria risposta alla criminalità del rinoceronte e vi sono indicazioni che possiamo vincere questa battaglia. Ma noi non possiamo fermare il bracconaggio e il contrabbando se non ci rivolgiamo all'intera catena commerciale. Speriamo che Sudafrica e Vietnam collaborino attivamente per fermare il commercio illegale di corni di rinoceronte».