[22/08/2012] News toscana
La vicenda è nota. Quasi un secolo fa le famiglie aristocratiche di Bolgheri costruiscono una quarantina di capanni in legno e fogliame di giunco per un confortevole ombreggiamento sul litorale del Renaione, nell'Oasi al confine col Comune di Bibbona. Siamo in piena area demaniale, ossia nella fascia di protezione assoluta in cui, per il nostro codice della navigazione, non può configurarsi nessuna attività senza preventiva concessione pubblica. In altri termini, più poveri ci verrebbe da dire, stiamo parlando di un abuso.
Ma si sa, nel nostro Paese debbono passare molti anni perché qualcuno si accorga che si è infranta la legge. Tardi, molto tardi (nel 2002), e comunque meritoriamente, il Comune di Castagneto Carducci avvia finalmente la procedura di demolizione dei manufatti. Avverso la quale i "costruttori" ricorrono prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ma in entrambe le sentenze la giustizia amministrativa riconosce la piena legittimità dell'atto di demolizione del Comune. I capanni debbono essere demoliti.
Non si può lucrare con un business privato in un'area a tutti gli effetti pubblica come quella del Demanio.
E fin qui, niente da eccepire: siamo davvero nell'alveo del dettato costituzionale (art.3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali).
A complicare le cose e ad ingarbugliarle su un piano assolutamente improprio (quello di una malintesa "deontologia estetica") ci pensa nei giorni scorsi la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Pisa e Livorno. La quale conferisce un parere per cui, essendo i capanni ormai perfettamente inseriti nel paesaggio e nella storia del litorale toscano, si postulerebbe il caso di una sanatoria di fatto dell'esistente. Una sorta di premio per meriti estetici acquisiti sul campo, verrebbe quasi da dire. E la cosa che sorprende di più è l'atteggiamento timido e remissivo del Comune, che incassa questo parere tornando indietro sui suoi passi e bloccando le demolizioni. Quanto zelo!
Ci piacerebbe che la stessa solerzia a difesa dell'ambiente e contro la crisi climatica in atto, venisse rivolta ad esempio verso qualche modesto tetto solare di Donoratico. Ma non ci illudiamo. Purtroppo, sembra proprio che i poteri costituiti nel nostro Paese siano forti coi deboli e irreparabilmente blandi coi potenti ...
* Presidente Legambiente Toscana