
[04/09/2012] News
Il sito di stoccaggio temporaneo somiglia sempre di più ad uno permanente
Negli Usa si è riacceso il dibattito sullo stoccaggio di scorie radioattive accanto alla centrale nucleare di Prairie Island e gli 882 indiani di una tribù Mdewakaton Sioux della contea di Goodhue, nel Minnesota sud-orientale, il cui territorio confina con la centrale. I Sioux si stanno inoltre chiedendo se le scorie verranno mai portate via e se il governo federale intende indagare in maniera approfondita sui rischi dello stoccaggio in situ e sui container "dry cask" all'aperto dove vengono stoccate le barre di combustibile esaurito e che molto probabilmente resteranno lì per decenni, mentre la promessa era quella di uno stoccaggio temporaneo e di breve periodo.
Ron Johnson, segretario della Prairie Island Indian Community, spiega allo StarTribune: «Hanno detto che era temporaneo. Questo carburante doveva essere rimosso negli anni '90. Tradotto, vuol dire che è probabilmente più un impianto di stoccaggio permanente».
I vari governi federali Usa, sia repubblicani che democratici, non sono riusciti ad individuare un deposito permanente per le scorie radioattive e l'industria nucleare Usa ha fatto diventare i depositi permanenti siti di stoccaggio di lunga durata. A giugno una corte d'appello federale ha riconosciuto il problema, mettendo sotto accusa le nuove waste-storage rules e ordinando alla Nuclear regulatory commission (Nrc) di svolgere un'indagine più approfondita sullo stoccaggio di scorie radioattive nei siti dei reattori fino a 60 anni dopo la chiusura di una centrale nucleare. Dopo la sentenza, comitati locali ed associazioni ambientaliste hanno contestato i siti di stoccaggio "provvisori" di altre 15 centrali nucleari Usa autorizzati dall' Atomic safety and licensing board dell'Nra.
Ora la tribù Mdewakaton Sioux, alcuni dei cui membri vivono all'interno del raggio di 600 metri della centrale di Prairie Island, sta chiedendo all'Nrc come intenda rispondere alle richieste di Xcel Energy, proprietaria dell'impianto, di prolungare per altri 40 anni la sua licenza di stoccaggio dry cask che scade nel 2013. La Xcel di Minneapolis fornisce energia a 1,1 milioni di clienti in Minnesota ed ha detto, bontà sua, di accoglie con favore la partecipazione della tribù al procedimento di rinnovo della licenza, partecipazione della quale tutti si erano scordati.
La tribù ha assunto come consulente un vero esperto: John Greeves, direttore in pensione della waste management and environmental protection division dell'Nra, che ha rivelato che in due centrali nucleari Usa, nel 2000 e nel 2011, ci sono state fughe radioattive da dry cask utilizzate per stoccare barre di combustibile, in un caso a causa della corrosione e in un affidavit ha scritto: «Sulla base della storia dei difetti che hanno causato l'avvenimento di perdite (...) si può ragionevolmente prevedere che nel corso di un periodo di una licenza di 60 anni o più (...) le casks sperimenteranno un fallimento del confinamento, il che può portare a dosi off-site ai membri del pubblico».
L'impianto di Prairie Island ha ora 29 di queste casks e il piano operativo prevede che la centrale nucleare funzioni per altri 22 anni, mentre le richieste di prolungamento dello stoccaggio "provvisorio" avanzate dalla Xcel prevedono tre scenari: 60 anni, 100 anni e 200 anni. Alla fine le scorie dovrebbero andare in un deposito permanente, ma il sito che sembrava più probabile, Yucca Mountain in Nevada, è stato cassato dall'amministrazione Obama per la sua pericolosità ambientale ed altre soluzioni non sembrano in vista. La lobby nucleare punta su uno stoccaggio "intermedio", come dire: spostiamo la polvere nucleare da sotto il tappeto in casa e mettiamola sotto un altro.
La Xcel fa buon viso a cattivo gioco ma non ha risposto direttamente alle accuse riguardanti la sicurezza avanzate dalla tribù indiana, ha solo detto che sarà l'Nrc a rispondere formalmente. In un comunicato l'utility scrive: «Teniamo molto al nostro rapporto con la Prairie Island Indian Community, e abbiamo molti interessi e preoccupazioni comuni, in particolare l'interesse a ritenere il governo federale responsabile della rimozione del combustibile nucleare usato dal sito dell'impianto». Siamo alle solite: la liberista industria nucleare che critica il "socialista" Obama poi pretende che sia il governo federale ad accollarsi i costi dello smaltimento delle sue scorie e della costruzione dei depositi provvisori/definitivi, scaricando i costi sui contribuenti.
Comunque anche Johnson dice che «il governo non solo deve fissare un termine chiaro per rimuovere le scorie, ma dovrebbe nel frattempo offrire una migliore protezione». Circa 200 membri della tribù vivono vicino alla centrale ed allo stoccaggio "provvisorio" e nelle immediate vicinanze c'è anche il Treasure Island Resort and Casino, che in certi giorni attira più di 8.000 visitatori e che è una delle principali fonti di guadagno della tribù indiana. .
StarTribune sottolinea che «la revisione della licenza segna l'ultimo capitolo di un lungo confronto sulle scorie nucleari a Prairie Island. Il problema è arrivato nella legislatura del Minnesota nel 1991 e nel 2003, quando i legislatori hanno approvato misure di compromesso che permettono alle scorie di restare temporaneamente».
Ma i problemi della sicurezza dello stoccaggio provvisorio di Prairie Island sono riemersi grazie alla causa intentata da quattro Stati del nord-est, dalla tribù sioux e da altri gruppi e la Circuit Court of Appeals Usa del District of Columbia. ha stabilito che la mancanza di un deposito nazionale di scorie nucleari significa che il combustibile nucleare esaurito «Apparentemente sarà conservato in loco presso negli impianti nucleari su base permanente» e la Nrc deve rispondere a questa realtà. Nella sua petizione del 24 agosto su Prairie Island, la tribù indiana scriveva che ha detto che causando una «Dipendenza fuori luogo rispetto ad una soluzione di imminente stoccaggio permanente», la Nrc non ha adeguatamente considerato i rischi delle casks utilizzate per molti decenni. La tribù è particolarmente preoccupata per i più recenti "high burn" contenenti barre di combustibile «Ad elevato livello di irraggiamento», che diventano ancora più radioattive come scorie. Le barre di combustibile esaurito prelevate dai nuclei dei reattori vengono normalmente raffreddate stoccandole per diversi anni in una piscina coperta e poi messe in casks stoccati all'esterno dell'edificio del reattore.
Geoffrey Fettus, un avvocato del Natural resources defensecCouncil, che ha partecipato al recedente contenzioso sullo stoccaggio, ha detto allo StarTribune di aspettarsi che «La Nrc condurrà un ampio studio ambientale sul deposito a lungo termine delle scorie radioattive, comprese le piscine che contengono il combustibile esaurito dei reattori, e che poi si rivolga a problemi specifici come Prairie Island».
Nessuno sa se la tribù arriverà ad ottenere qualcosa: la Nrc è nota per la sua capacità di trascinare avanti i processi per anni, per questo il Tribal general counsel, Philip Mahowald, punta sulle responsabilità del governo federale che «porta la responsabilità del fallimento nazionale dello sviluppo di impianto permanente di smaltimento delle scorie nucleari. Hanno volontariamente omesso di agire. Tutti ci danno una pacca sulla spalla e dicono: "Non ti preoccupare, sarai al sicuro". Se il rischio è così piccolo, perché non le portate fuori? Perché dovete tenerle qui?».