
[07/09/2012] News toscana
La provincia di Pistoia informa che nella Riserva Naturale provinciale del Padule di Fucecchio si sono verificati gravi atti di sabotaggio. «Dopo le intense precipitazioni che hanno seguito il lungo periodo di siccità estivo, ignoti hanno violato il divieto di accesso nella Riserva e hanno più volte manomesso la calla di alimentazione dell'area Righetti, occultando la saracinesca che consente di regolare l'ingresso delle acque. Ciò ha determinato l'ingresso nell'area protetta di acque di prima pioggia, che, com'è noto, presentano un livello elevato di contaminazione e un forte carico di sedimenti trasportati dalla corrente, compresi i fanghi di depurazione non stabilizzati che si accumulano sul fondo dei torrenti nei lunghi periodi di siccità».
Considerando che episodi analoghi si erano già verificati in passato (gli ultimi casi risalgono allo scorso mese di dicembre, quando furono forzate e aperte entrambe le calle dell'area Le Morette della Riserva) fa pensare che non si tratti di semplici vandali in vena di "bravate" di fine estate ma di azioni mirate. «Questi fatti dolosi hanno continuato dalla provincia- oltre a denotare spregio delle regole condivise e dei beni pagati con soldi dei cittadini, originano probabilmente anche da una profonda ignoranza dei criteri gestionali adottati e delle conseguenze negative del gesto su ambiente umido ed avifauna caratteristica» (oppure chi ha agito in tal senso era ben consapevole del danno che provocava ndr).
La provincia di Pistoia, ente gestore della Riserva spiega che la regolazione delle acque all'interno dell'area protetta avviene secondo un preciso protocollo, basato su criteri tecnici differenziati per settore in modo da massimizzare i benefici per l'avifauna e per l'ambiente senza tuttavia compromettere le altre attività tipiche dell'area, in modo specifico quelle agricole e l'esercizio venatorio. In particolare nelle aree che ricadono nella Riserva Naturale, le condizioni che determinano l'azionamento delle calle di alimentazione e scarico delle acque sono costantemente monitorate, in modo da garantire la massima permanenza di acqua durante tutto l'anno. «A tal fine deve essere escluso l'invasamento delle acque di pessima qualità, che possono andare incontro a fenomeni di deterioramento con eccessivo sviluppo algale e conseguente anossia; in casi come questo può persino diventare necessario svuotare i bacini per consentire un adeguato ricambio delle acque. Non è senz'altro questo l'effetto atteso da chi ha asportato la saracinesca per far affluire l'acqua». Considerato che si tratta di ignoti difficile dire da quali motivazioni siano mossi, oppure si ha in mente qualcuno, magari qualche "frangia facinorosa" appartenente ai gruppi che hanno interessi sull'area?
L'amministrazione provinciale comunque sottolinea che il regolamento per la gestione delle calle è stato approvato al termine di un confronto tra i vari soggetti interessati che ha consentito di trovare un equilibrio tra esigenze differenziate in merito ai livelli idrici del padule: massima asciutta sempre per gli usi agricoli, massimo invaso di acqua per le finalità naturalistiche, livelli differenziati nel corso dell'anno in relazione alla stagione venatoria. «Per garantire una gestione sufficientemente articolata, sono stati progettati e sono in progressiva realizzazione anche investimenti di compartimentazione dei bacini, oltre alle opere minori (calle, sfioratoi eccetera); questi atti vandalici da parte di pochi prepotenti vanificano il lavoro svolto e le risorse impegnate, e non possono essere tollerati. Si ricorda inoltre che, oltre alle violazioni dei regolamenti vigenti e a quelle relative al danneggiamento dei manufatti, può configurarsi in questo caso anche il reato di danno ambientale di cui all'art. 733 bis del codice penale» hanno concluso dalla provincia.