[12/09/2012] News toscana

«Serve un “progetto Arno”, la Regione elabori una strategia mettendo il fiume al centro»

4,5 miliardi di euro per la sicurezza idrogeologica: non bastano

Si è parlato di fiume Arno oggi in Consiglio regionale per merito dell'interrogazione del portavoce dell'opposizione Stefania Fuscagni (Pdl), che ha chiesto alla Regione di fare il punto sullo stato di salute del fiume, spaziando dagli interventi di tipo idrogeologico nei comuni toscani rivieraschi, fino agli aspetti inerenti alla qualità delle acque correlati ad esempio alla conclusione dei lavori del collettore in riva sinistra per l'impianto di depurazione di Firenze.

Fuscagni ha chiesto ragione, in particolare, dei significativi residui in una materia così importante, dello sblocco delle stesse risorse, delle azioni di prevenzione configurate dalla Regione con gli enti locali e l'Autorità di bacino, ma soprattutto ha posto l'accento sulla necessità di fare il punto, tra tutti gli attori, per un "progetto Arno", con il fiume questione centrale e prioritaria delle politiche regionali.

La risposta è venuta per voce dell'assessore all'Ambiente Annarita Bramerini, che ha ripercorso i temi dei residui, delle emergenze e manutenzioni, con azioni di prevenzione e programmate, fino a dar conto dello stato dell'arte sui lavori per il  collettore di riva sinistra che convoglierà i reflui di 160mila abitanti all'impianto di depurazione di San Colombano (la conclusione è prevista entro la fine del 2014).

Sugli aspetti idrogeologici Bramerini ha sottolineato: «Nel territorio toscano le risorse per la messa in sicurezza idrogeologica ammontano a circa 4,5 miliardi di euro, la cui disponibilità si commenta da sola, per cui gli obiettivi sono: spendere con tempestività le risorse disponibili; garantire azioni di prevenzione a livello urbanistico e azioni per la gestione dell'emergenza, come i piani di protezione civile».

Fuscagni ha ringraziato l'assessore per la risposta (anche se non ci pare che siano emerse particolari novità, ndr) e ha voluto dare giustificazione dell'interrogazione, dettata dai dati allarmanti della Protezione civile, nel caso di una nuova alluvione (anche questi dati più che noti e consolidati) e poi ha ribadito: «Serve un ‘progetto Arno', è necessario che la Regione metta il fiume al centro di una strategia complessiva guardando alla sicurezza, al coordinamento delle competenze e alle risorse. La Regione, con una cabina di regia capace di razionalizzare il tutto e dare risposte tempestive, deve avere la capacità di dirimere tutte quelle incongruenze formali di responsabilità che impediscono di avere una visione di insieme», ha concluso Fuscagni.

L'aspetto delle competenze, delle responsabilità e della filiera decisionale è sicuramente prioritario, ma per un bacino di livello nazionale grande voce in capitolo è attribuita al Governo centrale, che sul tema non è parso particolarmente incisivo (questo esecutivo come del resto gli altri che lo hanno preceduto). Ancora, ad esempio, non sono state nominate ufficialmente le Autorità di distretto previste dalla Direttiva Acque 2000/60/CE.

 

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