[14/09/2012] News toscana

Beppe Croce (Legambiente): «Meno burocrazia per l'agricoltura biologica»

Oggi, a Castagneto Carducci, è in programma il convegno "Agricoltura e governo del territorio"

Quale agricoltura per un governo del territorio improntato alla sostenibilità? Questa sarà la domanda che farà da filo conduttore al convegno organizzato da Legambiente, "Agricoltura e governo del territorio" che si svolgerà oggi a Castagneto Carducci (ore 15, Teatro Roma, via Gramsci). Greenreport ha chiesto a Beppe Croce, responsabile Agricoltura di Legambiente Toscana quali sono gli obiettivi dell'iniziativa.

«Gli obiettivi sono molti. Il più importante è dare risalto al ruolo delle piccole aziende agricole che svolgono una importante funzione nella tutela del territorio, sono il principale antidoto all'abbandono e al degrado,  operano sulla filiera corta talvolta dal seme al prodotto anche attraverso percorsi innovativi. Chiediamo alla Regione e agli Enti locali che queste piccole realtà che operano nel biologico e nel biodinamico siano salvaguardate togliendole dagli "impacci" burocratici, dai vincoli di tipo igienico-sanitario, ambientale e urbanistico. Non si tratta di non voler ottemperare alle regole, ma questi adempimenti pensati per grandi aziende di tipo intensivo rischiano di "strangolare" micro aziende familiari che in alcuni casi ogni giorno devono compilare 20 registri. Poi i comuni che spesso hanno chiuso un occhio verso l'edilizia residenziale, si sono dimostrati intransigenti verso l'agricoltore che ha costruito un piccolo annesso agricolo come un recinto. Così non è possibile andare avanti».

Ci sono aree o settori specifici che in particolare stanno soffrendo questa situazione? «L'agricoltura collinare e di bassa montagna, più importante per la cura del territorio è quella più svantaggiata. In questa realtà è in crisi in particolare l'olivo che non compete con l'olivicoltura intensiva di pianura e i piccoli allevamenti». L'agricoltura consuma anche risorse primarie come ad esempio l'acqua. In merito cosa proponete? «Certo anche il settore agricolo ha i suoi doveri. Chiediamo che a partire dalle zone più vulnerabili come quelle della costa, l'irrigazione sia resa più efficiente possibile, e siano utilizzate acque reflue dei depuratori di tipo civile, per colture non orticole, in modo da risparmiare risorsa primaria» .

 

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