[17/09/2012] News

Ue: cooperazione scientifica internazionale per far fronte alle sfide globali

Oggi la Commissione europea ha definito una nuova strategia per lo sviluppo della cooperazione internazionale riguardanti la ricerca e innovazione e spiega che «Il contesto mondiale della ricerca è in rapida evoluzione, tanto che tra il 2000 e il 2009 la quota di spesa dei Paesi Bric (Brasile, Russia, India, Cina, ndr) in materia di ricerca e sviluppo è raddoppiata». Secondo una nota della Commissione Ue «Questioni quali i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare o la lotta alle malattie necessitano sempre più di uno sforzo di ricerca internazionale concertato. L'Europa può solo ottimizzare l'eccellenza della propria base scientifica e delle proprie industrie innovative, aprendosi alla cooperazione internazionale e alle menti più brillanti del mondo».

L'Unione europea ha un ruolo di primo piano a livello mondiale in materia di ricerca e innovazione: anche se rappresenta solo il 7% della popolazione globale, l'Ue produce il 24% della spesa totale per la ricerca, il 32% delle pubblicazioni scientifiche a forte impatto e il 32% delle domande di brevetto.

La Commissione fa notare che «La partecipazione ai programmi di ricerca dell'Ue è aperta ai ricercatori di tutto il mondo. Attualmente, il 6% dei partecipanti al Settimo programma quadro per la ricerca (7°Pq) proviene da paesi terzi. Le azioni Marie Skłodowska-Curie, che finanziano la mobilità e la formazione dei ricercatori, sostengono partecipanti provenienti da 80 paesi diversi. Il Consiglio europeo della ricerca, che finanzia ricercatori di tutto il mondo che si dedicano a progetti di punta in Europa, ha lanciato una campagna per attirare un numero maggiore di partecipanti dai paesi terzi. Il Centro comune di ricerca (CcrR), servizio scientifico interno della Commissione, mantiene inoltre stretti contatti nell'ambito della ricerca con organizzazioni di tutto il mondo». La ricerca è una competenza condivisa con gli Stati membri. Sarà garantito un partenariato solido basandosi sull'operato del Forum strategico per la cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico (Sfic).

Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha detto: «In  materia di ricerca e innovazione non sono plausibili iniziative individuali. È fondamentale che l'Europa si rivolga ai partner internazionali per avere accesso a nuove fonti di conoscenza e per affrontare le sfide globali. Il programma Orizzonte 2020, come i suoi predecessori, sarà aperto alla partecipazione di ricercatori provenienti da tutto il mondo. L'apertura garantisce una positiva cooperazione reciproca con i partner internazionali di punta, presta assistenza ai paesi in via di sviluppo e contribuisce all'accesso dell'Europa a mercati nuovi ed emergenti».

La nuova strategia europea propone di concentrare ulteriormente la cooperazione sulle priorità strategiche dell'Ue «Conservando al contempo la tradizione di apertura alla partecipazione dei Paesi terzi ai progetti di ricerca dell'Ue. Ciò richiede di affrontare le sfide globali, ma anche di rendere più attraente l'Europa quale luogo di ricerca e innovazione, promuovendo la competitività industriale».

La strategia Ue nei prossimi anni seguirà un duplice approccio: «Tramite l'apertura generale del programma Orizzonte 2020 alla cooperazione internazionale, i ricercatori europei saranno liberi di collaborare con i propri omologhi dei paesi terzi su tematiche di loro scelta. Tale approccio sarà integrato da attività mirate per le quali sarà ricercata la cooperazione su temi particolari e con partner ben individuati. La strategia promuoverà inoltre principi internazionali comuni in materia di ricerca e innovazione, quali l'integrità della ricerca, la sensibilizzazione alle tematiche di genere e il libero accesso, al fine di garantire alla comunità globale della ricerca e dell'innovazione condizioni di parità nella cooperazione internazionale. La strategia intende inoltre far sì che la ricerca e l'innovazione contribuiscano maggiormente alle politiche esterne dell'Unione. La Commissione riferirà ogni due anni in merito ai progressi della strategia».

Un quinto dei progetti di ricerca dell'Ue coinvolge già almeno un partner proveniente da paesi terzi. Attraverso il partenariato Europa-Paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (Edctp), ad esempio, 14 Stati membri, la Svizzera, la Norvegia e 47 paesi subsahariani collaborano attualmente allo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini per combattere l'Hiv/Aids, la malaria e la tubercolosi.

La nuova strategia sarà attuata principalmente attraverso Orizzonte 2020, il programma di finanziamento dell'Ue per la ricerca e l'innovazione a partire dal 2014, ma anche con iniziative comuni con gli Stati membri dell'Ue. Oltre al programma Orizzonte 2020 che garantirà la piena apertura alla partecipazione internazionale, alcune azioni mirate con partner e regioni chiave si concentreranno sulle sfide sociali e sulle tecnologie abilitanti e industriali. «Saranno sviluppati programmi pluriennali per la cooperazione con i paesi e le regioni partner, onde potenziare e concentrare la cooperazione internazionale - dice la Commissione -La strategia chiede inoltre di migliorare il dialogo politico con i partner e i metodi di raccolta delle informazioni nell'ambito di un Osservatorio di ricerca e innovazione proposto. Inoltre, l'Unione europea mirerà ad aumentare il proprio effetto leva nelle pertinenti organizzazioni internazionali».

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