
[17/09/2012] News
Giornata convulsa sul fronte Ilva. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini discutendo con un giornalista in provincia di Bari ha affermato indispettito: «Questo eccesso di mortalità a Taranto di cui si parla non trova riscontro nei dati ufficiali ma questo non fa comodo a quelli che fanno propaganda e strumentalizzano le morti per avere ragione politicamente; queste persone non hanno il diritto di parlare, non hanno dignità». Secondo alcuni dati sulla mortalità per tumore pubblicati dall'Istituto superiore di sanità e dall'osservatorio dei tumori della Puglia riportati dal ministro «la mortalità per tumore della città di Lecce è superiore a quella di Taranto».
Ma i nuovi dati del progetto Sentieri dell'Istituto superiore di sanità relativi al periodo 2003 -2008 sull'area di Taranto, ricerca che fa parte del progetto che ha studiato il profilo di mortalità delle popolazioni residenti nei siti di interesse nazionale per le bonifiche, misurando l'impatto sulla salute di quelli contaminati come appunto l'area di Taranto, confermano un aumento della mortalità di circa il 10% rispetto a quella attesa. Pare che i dati riconoscono un nesso sospetto (ma non certo) di causalità con le emissioni degli stabilimenti Ilva e comunque la relazione verrà presentata domani al ministero della salute alla presenza del ministro Balduzzi. In ogni modo il ministro Clini ha fatto sapere che «Il ministero dell'Ambiente si costituirà parte civile nel processo mirato a individuare responsabilità per l'inquinamento di Taranto» presa di posizione condivisa dal responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci.
«È doveroso che il ministero dell'Ambiente si costituisca parte civile nel processo per accertare le responsabilità dell'inquinamento di Taranto, giusta quindi la scelta di Clini- ha dichiarato Realacci- Quanto accaduto a Taranto rappresenta una ferita aperta per il paese che può essere cauterizzata solo con il pieno accertamento della verità ed è giusto che non ci sia alcuna ambiguità da parte delle istituzioni».
Sul fronte risorse economiche, durante una trasmissione radiofonica Clini ha informato che «le risorse del Governo già messe a disposizione sono 90 milioni di euro, poi ci sono quelli che fanno riferimento ai fondi della regione Puglia. Poi altri 60 milioni di euro saranno disponibili all'inizio del prossimo anno» e forse qualche "ristoro" potrebbe arrivare anche dall'Ue. «Ci sono opportunità che offre l'Unione europea. Si tratta di partecipare a progetti comunitari come quelli dei fondi del carbone e acciaio, l'Ilva ne ha presentati già 27 in passato, ora ne sta presentando tre- ha affermato il vice presidente Commissione europea Antonio Tajani- Poi ci sono i fondi che possono essere utilizzati dalla Banca Europea degli Investimenti, inoltre ci sono altri fondi, penso al Fondo Sociale, dove a Bruxelles ci sono ancora 500 mln di euro che possono essere utilizzati con progetti. Il nostro obiettivo europeo - ha aggiunto Tajani - è quello di inserire l'Ilva in un grande piano sull'acciaio, mercoledì è prevista la prima riunione operativa con tutti gli amministratori delle principali industrie europee Ilva compresa e i sindacati. Al governo chiediamo, che nella decisione Aia siano rispettate tutte le norme comunitarie in materia ambientale, ma già ho avuto una risposta positiva in tal senso».