[20/09/2012] News

Caccia in deroga. Per la Lipu «Lombardia e Italia ad un passo dal baratro delle sanzioni Ue»

Formigoni preoccupato. Nuova denuncia all’Ue e richieste di intervento al Governo italiano

Il presidente Lipu-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, all'indomani dell'approvazione in Commissione agricoltura della Regione Lombardia, del progetto di legge sulla caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti quali fringuello, peppola, pispola, storno, frosone, chiede che «i ministri Mogavero e Clini intervengano prima che il Consiglio regionale approvi definitivamente la legge o sarà condanna sicura anche della Repubblica italiana. A quel punto faremo in modo che ne rispondano, anche economicamente, i consiglieri regionali che l'avranno votata e le istituzioni che colpevolmente non l'hanno fermata. Il blitz operato ieri in Regione Lombardia è l'anticamera della condanna definitiva dell'Italia ai sensi dell'articolo 260 del Trattato dell'Unione europea.  L'Italia ha già subito la prima condanna, in tema di deroghe, nel luglio 2010 e una successiva messa in mora da parte della Commissione europea, finalizzata a far scrivere la parola fine a questa pratica palesemente illegittima, rischia di costare davvero cara al nostro Paese».

Lo stesso residente della Lombardia, Roberto Formigoni, il 14 settembre aveva scritto una lettera al Consiglio regionale per avvertire la sua maggioranza dell'illegittimità e della pericolosità dell'iniziativa, ab vertendo di una «Imputabilità del danno, non scusabilità dell'errore di diritto, violazione grave e manifesta della direttiva comunitaria, persistente inottemperanza».

Tre giorni prima  Lega Anti Vivisezione, Lega Italiana Protezione Uccelli, Amici della Terra, Lega per l'abolizione della caccia, Gaia, Legambiente, Verdi Ambiente e Società, Gruppo Ornitologico Lombardo e Wwf  Lombardia  avevano denunciato  alla Commissione Ue, alla presidenza del Consiglio dei ministri, alla magistratura penale e alla Corte dei Conti quello che ritengono «Un gravissimo attentato all'ecosistema e alle tasche di tutti i cittadini lombardi, a vantaggio di pochi estremisti venatori». Secondo anuimalisti ed ambientalisti «In Lombardia sta per partire l'ennesima strage di piccoli uccelli protetti, nonostante l'avvertimento della Commissione Europea, che a maggio di quest'anno ha avvertito l'Italia e le Regioni che l'Unione Europea non avrebbe tollerato altre violazioni delle normative comunitarie e internazionali a tutela dell'avifauna selvatica. Un progetto di legge (181/12), di prossimo esame da parte del Consiglio Regionale lombardo, prevede infatti l'uccisione di 300.000 fringuelli ed altre centinaia di migliaia di piccoli uccelli (37.000 peppole, 20.000 pispole, 12.500 frosoni, oltre 150.000 storni)  senza il minimo rispetto delle numerose sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia che hanno condannato l'Italia e la Lombardia per questa prassi illegittima, che ciò nonostante si ripete ogni anno. La procedura di infrazione comunitaria avviata dal 2006 nei confronti dell'Italia per queste violazioni prevede, quale ultimo e ormai imminente passo, sanzioni allo Stato che possono giungere sino a 300.000 euro al giorno. In un momento di crisi economica, oltre che ecologica, le associazioni denunciano il progetto di legge come ulteriore atto vergognoso e irresponsabile».

La Lipu oggi sottolinea che «L'aggravante per questa situazione è che un nuovo deferimento della Lombardia alla Corte di Giustizia significherebbe il processo anche per la Repubblica italiana, che avverrebbe allo stato attuale dei fatti, quando cioè l'Italia non si è ancora adeguata alla sentenza della Corte di Giustizia e non ha sistemato la legge nazionale sulle deroghe (cioè l'articolo 19bis della legge 157/92). Il risultato sarebbe la condanna certa e, trattandosi del secondo e definitivo grado di giudizio, il sanzionamento economico del nostro Paese. Un situazione disastrosa, che si verificherebbe per chiara colpa dei consiglieri regionali lombardi ma anche di tutte quelle istituzioni che, pur potendolo fare, non l'hanno impedita.

Mamone Capria conclude: «Mentre è partita la nuova denuncia al Commissario europeo all'Ambiente Potocnik, al quale abbiamo chiesto di sollecitare un'azione straordinaria della Corte di Giustizia, rivolgiamo urgente appello ai ministri dell'ambiente Clini e delle politiche europee Mogavero. Intervengano per dissuadere la Regione e per sospendere immediatamente, con i poteri sostitutivi, la legge eventualmente approvata. Non un solo giorno di uccisione illegittima di fauna protetta deve più verificarsi».

 

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