[24/09/2012] News toscana

Toscana: regole certe per il legname da biomassa con il protocollo siglato fra agricoltura e enti locali

Regole certe e rigorose per l'approvvigionamento della biomassa legnosa. E' questo in sintesi il contenuto del protocollo d'intesa siglato a Firenze fra Confederazione italiana agricoltori (Cia) Toscana e altre organizzazioni agricole e cooperative, con Anci (Comuni), Uncem (Unione dei comuni montani), Upi (Province), in Regione Toscana, "per la definizione delle caratteristiche merceologiche della biomassa agroforestale da utilizzare negli impianti di teleriscaldamento e cogenerazione". Un traguardo raggiunto che era stato proposto dalla Cia Toscana e che renderà più trasparente il mercato della biomassa per le piccole centrali presenti in Toscana.   

Si tratta del primo protocollo di filiera di questa tipo siglato in Italia e prevede che «Il fornitore della biomassa deve garantire che il cippato provenga dalla cippatura di legno vergine (così come indicato nel Tuad lgs. 152/06 e smi) e dovrà alimentare una caldaia di potenza definita. Il fornitore del cippato si impegna a consegnare il biocombustibile entro il termine stabilito nella richiesta scritta. La quantità di cippato deve essere espressa in tonnellate (t) e/o in metri cubi steri (msr) e il contenuto idrico di riferimento dovrà essere compreso in un range che sarà variabile secondo le specifiche tecniche dell'impianto installato. Così come il contenuto idrico, anche la pezzatura (dimensione massima ammessa delle scaglie di cippato) e il contenuto in ceneri, varia al modificarsi delle caratteristiche tecniche dell'impianto».

Invece l'acquirente si impegna «A ritirare la quantità di cippato pattuita nel contratto di fornitura con il soggetto fornitore. L'acquirente paga al fornitore un prezzo base indicativo di 85 €/t con M30, franco centrale termica con valore del costo dell'energia pari a 25 €/MWh. Il prezzo varia secondo il contenuto idrico del cippato consegnato secondo uno schema già definitivo dal protocollo (valido due anni). Il cippato, quindi, andrà pagato in funzione del suo contenuto energetico che varia secondo il suo contenuto idrico. Il prezzo del cippato potrà variare anche in funzione del quantitativo fornito, della pezzatura e del contenuto in ceneri».

Secondo Marco Failoni, della Cia Toscana, «Si tratta di un risultato importante per le finalità e i contenuti del protocollo. Si rafforza così la filiera corta della Toscana, si valorizzano le risorse energetiche locali e si rilanciano anche i piccoli impianti a biomassa, che possono rappresentare la vera svolta, in positivo, per tutto il settore delle energie alternative in Toscana».

 

 

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