[26/09/2012] News toscana

ErreCubo: un servizio scolastico innovativo sarà utile contro lo spopolamento delle montagne?

Dal dopoguerra ad oggi gli splendidi paesaggi toscani sono spettatori della progressiva estinzione di una specie animale molto particolare: la specie umana. Lo spopolamento dei territori montani è un dato storico, e non riguarda soltanto la nostra Regione. Ma è proprio la Toscana, però, che si rende protagonista di un progetto che può rappresentare un piccolo ma significativo tassello per invertire la storica tendenza all'abbandono della montagna.

Già nello scorso decennio nei documenti della Regione si scriveva che «il livello qualitativo dell'offerta di servizi è fortemente correlato alla quantità di domanda presente in un'area. Perché l'offerta di un servizio sia economicamente conveniente è necessario il superamento di una soglia minima di popolazione al di sotto della quale risulta svantaggioso localizzare la propria attività in quell'area. Purtroppo ciò vale anche  per i servizi primari e di prossimità quali i servizi sanitari, i trasporti pubblici, l'istruzione,  la cui offerta è comunque guidata da criteri di economicità». Com'è ovvio, per i territori montani tutto questo si concretizza in una spirale negativa: la scarsa presenza sul territorio non rende "economica" la presenza dei servizi che sarebbero fondamentali per ripopolarlo. La persistenze carenza induce ulteriori abbandoni del territorio, ed una rinnovata incapacità di porvi rimedio.

Uno dei servizi essenziali per garantire un ripopolamento delle montagne sarebbe quello scolastico, prettamente rivolto agli strati più giovani della popolazione. La novità introdotta in Toscana mira proprio a colmare, almeno in parte, questa lacuna. ErreCubo è un progetto pilota che intende valorizzare gli Istituti d'Istruzione Superiore delle aree montane e svantaggiate della Toscana.  Attraverso l'infrastruttura tecnologica gli Istituti coinvolti possono svolgere attività didattiche e formative in maniera sinergica.

Si tratta di un progetto che si pone l'obiettivo di favorire la valorizzazione di elevati standard della formazione e della qualità dell'istruzione, operando per il raggiungimento di un livello di eccellenza nella didattica, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e metodologie educative atte a favorire l'integrazione tra istituti scolastici di differenti territori, anche in luoghi geografici svantaggiati. In tal modo si cerca anche di risolvere, in linea con le indicazioni del MIUR, alcuni problemi delle scuole dei comuni montani, che rischiano di subire gli effetti di un digital divide territoriale, consentendo agli studenti di svolgere lezioni a distanza grazie al supporto di lavagne interattive e sistemi di teleconferenza in sincrono.

ErreCubo ha come potenziali destinatari tutti gli IIS della Regione Toscana. In questa prima fase sperimentale sono coinvolti gli Istituti di tre aree montane - Aulla (Liceo Classico Leopardi), Barga (Liceo Classico Ariosto)e Massa Marittima (Liceo Classico S. Bern Albizzeschi) - nelle quali le tematiche del disagio scolastico sono più forti.

La rete viene utilizzata nella gestione dei quattro progetti attivati (per l'ambito linguistico-comunicativo: A scuola di giornalismo e A scuola di immagini; per l'ambito storico-archeologico: Culture a contatto: la memoria dei popoli; per l'ambito didattico trasversale: L'utilizzo della multimedialità nella didattica delle lingue antiche), in due modi: uno "non strutturato" per farsi conoscere e scambiare idee; un secondo "strutturato" per assistere incontri con esperti, a conferenze ecc. La partecipazione ad una comunità allargata può infatti coinvolgere maggiormente i ragazzi, rendendoli attori responsabili del proprio processo di apprendimento, in un "anfiteatro telematico" che trasforma lo studente in "ricercatore collettivo".

«Anche il ministro dell'Istruzione - commenta il Presidente di Uncem Toscana (Unione nazionale comuni enti montani) - ha elogiato il nostro progetto studiato per mettere insieme diversi territori della Toscana, puntare all'eccellenza didattica con l'uso della tecnologia, trovare soluzioni alle diverse problematicità presenti nelle scuole di montagna,  con lo sviluppo di un linguaggio digitale e l'integrazione fra scuole anche territorialmente distanti fra loro. In un contesto di tagli e difficoltà per il settore istruzione - chiude Giurlani - siamo soddisfatti di aver intrapreso un percorso che rappresenta la prima esperienza in Italia e che, il ministero stesso, ha  ritenuto opportuno valutare se renderlo modello nazionale per le scuole digitali».

Torna all'archivio