[26/09/2012] News

Un altro orso trovato morto in Trentino

Legambiente: «A rischio la presenza dell’orso sull’arco alpino»

Un giovane esemplare di orso bruno è stato trovato morto a Caderzone, in Val Rendena in Trentino Il ritrovamento è avvenuto il 20 settembre, si tratta del quarto nel 2012. Secondo Legambiente «La popolazione di orso bruno che il coraggioso progetto Life Ursus, realizzato dal parco Adamello Brenta e dalla Provincia di Trento negli anni scorsi, intendeva riportare in Trentino Alto Adige rischia di finire male».

Infatti, per cercare di risollevare le sorti dell'ultimo nucleo di orso bruno delle Alpi italiane, nel 1996 ha preso avvio, con finanziamenti Life dell'Unione Europea il Progetto Ursus - tutela della popolazione di orso bruno del Brenta, noto come Life Ursus. la reintroduzione è stata individuata come l'unico metodo in grado di riportare gli orsi sul Brenta: tra il 1999 e il 2002 sono stati rilasciati 10 esemplari, che si sono ben adattati al nuovo ambiente di vita e hanno dato origine ad una popolazione di più di 30 orsi  sulle Alpi Centrali, in più di 30 esemplari, ma nel medio-lungo periodo (20-40 anni), una popolazione vitale deve essere formata da almeno 40-50 individui.

Secondo le stime riportate nel rapporto "Orso, lupo e lince" del 2011, curato dalla Provincia di Trento, la popolazione di orsi bruni in Trentino e nelle province adiacenti sarebbe di 33 individui. Secondo le notizie accertate, nel 2012 un orso adulto è morto investito, un cucciolo per cause non accertate, un altro esemplare sotto anestesia mentre veniva radiocollarato, ora si aggiunge questo esemplare morto per cause ancora da accertare. Anche nel 2011 si erano registrate due perdite importanti nella popolazione ursina: le femmine adulte Dj1, deceduta, e Dj3, catturata e confinata nel recinto provinciale del Casteller.

Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sottolinea che «Le voci secondo le quali sarebbe forte il sospetto, nel caso dell'ultimo cadavere rinvenuto, che si tratti di bracconaggio non fanno che aumentare la gravità del quadro. Ci auguriamo che la Provincia implementi e migliori le azioni volte a salvaguardare una specie preziosa e simbolica per tutto l'arco  alpino e per il Trentino. Il Trentino-Alto Adige è ad oggi l'unica regione italiana che ospita le tre grandi specie di carnivori alpini, l'orso bruno, la lince e il lupo, seppure con presenze sporadiche e fragilissime per quanto riguarda lupo e lince. Purtroppo queste specie vengono spesso rappresentate strumentalmente come un enorme pericolo per le popolazioni e le greggi delle Alpi. Un approccio che, volutamente, porta a distruggere e a chiudere importanti progetti di tutela, mentre la convivenza tra grandi predatori e attività antropiche è possibile e sperimentata e ha già dato esiti positivi in tante zone d'Europa e del nostro Paese».

Anche il Parco naturale Adamello Brenta sottolinea che «Il ritorno definitivo della specie sulle Alpi è però ancora lontano: nonostante l'idoneità ambientale di gran parte dell'Arco Alpino, il futuro dell'orso è fortemente legato alla sviluppo di una cultura di convivenza tra uomini e orsi».

Un anno fa il Wwf si disse  «Sinceramente sconcertato dell'inutile polemica ancora una volta sollevata dalla Lega Nord sull'orso bruno nelle Alpi orientali e su notizie infondate come quella del numero degli orsi presenti. Il  progetto di conservazione in atto, sostenuto dall'Unione Europea, dagli enti locali e dal Wwf  stesso,  sta dando  importanti risultati e dimostrando capacità di organizzazione attenta e coordinata per dare risposte concrete  alle comunità locali», per poi aggiungere: «Le attività di monitoraggio nei confronti di animali confidenti sono previste dalla politica della  Provincia di Trento, che sta supportando la Provincia di Bolzano e dal  progetto europeo Life Arctos. La Ue sta investendo con il Life Arctos  sulla conservazione dell'orso e promuove azioni utili a creare le  migliori condizioni per una convivenza uomo-orso, azioni positive che hanno già portato a proficui risultati». 

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