[26/09/2012] News

L’Università di Milano-Bicocca punta a ridurre la sua carbon footprint

Un progetto finanziato con 90mila euro per ridurre le emissioni di anidride carbonica dell'Università di Milano-Bicocca. Il Consiglio di amministrazione ha approvato un progetto di carbon management di durata biennale che avrà come obiettivo una riduzione significativa delle emissioni di CO2  (si stima tra il 10 e il 12%) prodotte dalle attività del Campus con benefici attesi anche per le "tasche" dell'Ateneo.

La valutazione dell'impronta di carbonio e lo sviluppo del piano di riduzione delle emissioni,  sarà effettuata utilizzando le competenze scientifiche e tecnologiche interne. Si tratta di un team di ricercatori del Centro di Ricerca Universitario Polaris, del dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra, in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. «Abbiamo sempre investito molto su innovazione, ricerca e tecnologia -  ha dichiarato il rettore Marcello Fontanesi - per questo continuare a farlo anche sulla nostra politica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica e, in particolare, sulla sostenibilità energetica, significa proseguire su una strada già delineata». Le azioni previste su tutto il Campus (25 edifici distribuiti tra Milano e Monza, con 192 aule didattiche, oltre 600 tra laboratori di ricerca e didattici e centinaia di uffici), sono: monitoraggio e analisi dei consumi energetici di strutture, attività e servizi offerti; monitoraggio del sistema di gestione dei rifiuti; monitoraggio del sistema di mobilità interna ed esterna all'Ateneo (mobilità di dipendenti e studenti per raggiungere le strutture universitarie); monitoraggio e analisi dei consumi della risorsa acqua (non direttamente coinvolto nel calcolo della carbon footprint ma utile per definire la sostenibilità di un sistema). «Attraverso il Carbon management -  ha spiegato la professoressa Marina Camatini, presidente del Centro di Ricerca Polaris - si possono identificare obiettivi di riduzione e monitorare i propri miglioramenti.

La carbon footprint rappresenta la quantità di impatto delle attività umane  sull'effetto serra: questa quantità viene espressa in tonnellate di CO2, ovvero di anidride carbonica, il gas più rappresentativo tra quelli responsabili dell'effetto serra. Il Centro di Ricerca Polaris calcola l'"impronta" secondo l'iter scientifico dettato dalla metodologia Lca (Life cycle assessment)». Nel progetto è coinvolto anche il dipartimento di Sociologia e ricerca sociale che realizzerà: questionari rivolti a dipendenti e studenti finalizzati alla raccolta di dati sui comportamenti legati ai consumi energetici all'interno degli edifici; percorsi formativi ed informativi rivolti a studenti, docenti, addetti, collaboratori per suggerire percorsi di sostenibilità basati sulla consapevolezza del peso del proprio agire quotidiano, con l'obiettivo di indurre comportamenti virtuosi duraturi: dallo spegnimento dei pc e delle lampade a fine giornata alla corretta regolazione dei termostati negli ambienti di lavoro, dalla riduzione di stampe e fotocopie all'uso più corretto dei numerosi impianti e macchinari presenti nelle centinaia di laboratori didattici e di ricerca. Per ridurre la carbon footprint infatti, oltre gli aspetti strutturali è importante anche l'adozione di buone pratiche gestionali.

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