[10/10/2012] News toscana

Piombino: Anselmi al ministero e i lavoratori in piazza, uniti per tutelare l’occupazione

I lavoratori di Dalmine, Magona, Lucchini e dell'indotto siderurgico hanno oggi riunito le loro speranze e le loro paure - in un corteo partito da Venturina e diretto a Piombino che ha bloccato per oltre un'ora la statale Aurelia - esprimendo in massa la stessa e ancor più diretta preoccupazione che ha spinto il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi (nella foto), a salire ieri sul tetto dell'acciaieria ex Lucchini per richiamare l'attenzione del governo sulle conseguenze che l'ignavia porterebbe sul futuro dell'industria piombinese e di tutti coloro che vi sono occupati.

Sciolta la manifestazione dei lavoratori, alla quale ha partecipato direttamente anche il sindaco Anselmi, rimane alta l'attesa per i risultati che potrà produrre l'incontro in programma oggi proprio tra Anselmi e funzionari del ministero dello Sviluppo e quello dell'Ambiente, togliendo almeno qualche nube da Piombino. L'obiettivo primario è intanto quello di pianificare «il calendario degli impegni futuri», per gettare le basi di quella strategia industriale di ampio respiro della quale abbisogna la ex Lucchini tanto quanto l'intero comparto siderurgico.

In attesa di passi avanti da parte dell'esecutivo, qualcosa continua comunque a muoversi direttamente in terra toscana, dove il consigliere regionale Mauro Romanelli ha dichiarato che «in Consiglio Regionale - termina Romanelli - si discuterà una mozione affinché sia istituito un tavolo nazionale sulla siderurgia e sia riattivato l'Osservatorio unico, avvenga l'inclusione del polo siderurgico di Piombino tre le aree in situazione di crisi industriale complessa, al fine di realizzare i progetti di riconversione e riqualificazione produttiva e s'intervenga per accelerare il processo di riqualificazione complessiva con bonifiche e nuove infrastrutture».

Con gli stessi toni interviene anche Roberto Rizzo, responsabile del dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscan: «Torniamo a ribadire per l'ennesima volta le tre priorità per chiudere positivamente la vertenza Lucchini e scongiurare una catastrofe occupazionale e sociale per tutta la Val di Cornia. Servono un Piano nazionale per l'acciaio capace di rilanciare le prospettive industriali del nostro Paese e, con particolare riferimento alla Lucchini, un Piano per Piombino fondato sul rilancio industriale, sulla bonifica delle aree e sul potenziamento infrastrutturale dell'intera zona».

Torna all'archivio