
[16/10/2012] News toscana
Dal riciclo delle plastiche miste insieme a Revet ai progetti con al centro l’idrogeno
Da domani torna lo Smau, la versione 2012 dell'evento fieristico milanese dedicato alle nuove tecnologie e all'informatica, che riunirà 500 espositori e punterà a raccogliere più di 50.000 visitatori nei tre giorni in cui si dipanerà l'evento. Assieme a big player del calibro di Fujitsu, Google Enterprise, o IBM trova il suo spazio in questa importante vetrina anche il pontederese Pont-Tech, Consorzio a maggioranza pubblica costituito per sostenere processi di ricerca industriale e trasferimento tecnologico All'insegna dell'high-tech sostenibile.
Pont-Tech sarà presente a Smau 2012 nello stand della Regione Toscana, con un pool di proposte tutte all'insegna dell'high-tech sostenibile: saranno infatti protagonisti tre progetti pilota sull'idrogeno ed il progetto "Pro-Plasmix".
«La partecipazione di Pont-Tech a Smau - afferma il presidente di Pont-Tech, Riccardo Lanzara (nella foto) - si inquadra nella nuova strategia di comunicazione della società, che punta ad aumentare la visibilità, a livello nazionale ed europeo, dell'area Pisa-Pontedera come fucina di nuove iniziative ad alto contenuto innovativo e come territorio ideale per la nascita di nuove realtà imprenditoriali nel campo delle nuove tecnologie».
Sono tre i progetti pilota sull'idrogeno di Pont-Tech e dell'Università di Pisa finanziati dalla Regione Toscana: "SAVIA" (Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca), "H2 filiera idrogeno"e NanocatGeo. Dal progetto SAVIA, coordinato da Pont-Tech, è derivato il prototipo del primo veicolo ibrido italiano alimentato ad ammoniace. Grazie al progetto "H2 filiera idrogeno", di cui è capofila la facoltà di Ingegneria dell'università di Pisa, è stato invece sviluppato il prototipo di un veicolo a idrogeno. "NanocatGeo", coordinato da ACTA energy, mira invece alla realizzazione di innovativi generatori di idrogeno da associare a un sistema avanzato di generatore eolico per consentire l'immagazzinamento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e contribuire al bilanciamento della rete.
Se Pont-Tech risulta attenta al versante energetico della sostenibilità tramite l'impegno profuso nei 3 progetti con al centro la tecnologia basata sull'idrogeno, non è da meno sul versante dei flussi di materia, portando allo Smau il progetto Pro-Plasmix - primo e unico in Italia - realizzato da Pont-Tech con il cofinanziamento della Regione Toscana e grazie alla collaborazione e al contributo di Revet, l'impresa toscana che ha reso possibile la trasformazione delle plastiche eterogenee in manufatti industriali. L'attività di ricerca del progetto, avviata nel 2009, si è concentrata sullo studio di mescole polimeriche innovative in cui la percentuale di Plasmix (ossia di plastica eterogenea e "povera" ricavata da processi di raccolta differenziata) potesse arrivare sino al 30-40% a seconda del prodotto da realizzare. Da questo punto di vista un apporto fondamentale è venuto dal PontLab, il laboratorio di eccellenza di cui sono soci il Comune di Pontedera, Aequalis e Pont Tech.
Il progetto Pro-Plasmix ha quindi consentito di mettere a punto un metodo innovativo per riciclare le plastiche "povere" garantendo vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. I risultati sono meno rifiuti in discarica e costi inferiori rispetto all'utilizzo del materiale vergine. I prodotti che si ottengono hanno qualità pari o superiore a quelli tradizionali come nel caso dei componenti di veicoli che, a parità di resistenza e affidabilità, hanno però un peso minore. Esempi di oggetti realizzati sono i bauletti e le pedane per i 2 ruote Piaggio, i profilati da arredo urbano esterno, le persiane per i prefabbricati o le scope e altri utensili di uso domestico.
Oltre a questi progetti di punta, a Smau 2012 Pont-Tech si presenterà anche a tutto tondo: verrà illustrato il suo ruolo strategico nel sostenere la competitività del sistema produttivo della Provincia di Pisa, nello stimolare lo sviluppo sostenibile e nel promuovere il trasferimento tecnologico sia favorendo la nascita di nuove realtà imprenditoriali, fornendo servizi e una sede alle start-up, sia sostenendo i processi innovativi nelle imprese esistenti. Un modello vincente che avvinghia impresa e ricerca per trascinare la dimensione della green economy da un nebuloso futuro alla solidità del tempo presente.