[19/10/2012] News toscana

Tariffa transitoria servizio idrico, Cispel: «Con questi criteri investimenti a rischio»

Non piace ai gestori toscani del servizio idrico integrato il metodo usato dall'Autorità nazionale energia e gas per la nuova tariffa. «Se confermati, questi criteri metterebbero seriamente a rischio la stessa operatività delle aziende- ha detto il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo (Nella foto) -Secondo quanto è dato conoscere e in base alle simulazioni da noi fatte la nuova tariffa idrica cosiddetta transitoria contiene, infatti, elementi così penalizzanti per l'insieme dei gestori della Toscana da comportare come conseguenza il crollo verticale degli investimenti».

Ad essere contestato è principalmente il meccanismo degli ammortamenti, molto diluito nel tempo, mentre le aziende toscane hanno fatto gli investimenti per le infrastrutture con tempi dettati dalle scadenze delle loro concessioni (2021-2026). Tra il 2003 e il 2010 sono stati realizzati investimenti per oltre 1.200 ml. e  nei Piani di Ambito tuttora vigenti sono ancora previsti 1.300 ml. da realizzarsi entro le scadenze delle concessioni.

«Risulta veramente incomprensibile e inaccettabile che con il nuovo metodo tariffario si penalizzino proprio quelle realtà, come la Toscana, che per prima ha applicato la legge Galli, che più ha investito nel servizio idrico integrato in questi ultimi dieci anni, che ha dimostrato la concreta capacità di attingere a forme di finanziamento diverse da quelle dei bilanci degli enti territoriali anche con strumenti finanziari innovativi e che per prima ha riorganizzato e semplificato il sistema delle Aato passando da sei autorità ad una» hanno aggiunto De Girolamo e Giuseppe Sardu, coordinatore del settore Acqua di Confservizi Cispel Toscana, che hanno inviato una lettera al presidente dell'Autorità nazionale energia e gas.   «E' dunque necessario un ripensamento degli indirizzi fin qui maturati, definendo criteri che garantiscano la continuità delle gestioni esistenti, e consentano economicamente e finanziariamente di sostenere gli investimenti già programmati nei nostri Comuni di riferimento e di onorare i contratti di finanziamento che i gestori hanno definito in questi anni fra mille difficoltà».

Il metodo tariffario transitorio secondo l'Autorità nazionale energia e gas ha due obiettivi principali: individuare una nuova regolazione che dia maggior certezza agli operatori, nel rispetto dei diritti degli utenti e della copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio, compresi i costi finanziari e dare attuazione all'esito referendario e, conseguentemente, togliere la remunerazione del capitale investito dai criteri per la determinazione delle tariffe per il servizio idrico integrato. E probabilmente anche questo "passaggio" non piace ai gestori del servizio idrico.

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