[31/10/2012] News

I reattori nucleari Usa non reggono la supertempesta. Sandy mette in ginocchio l'East Coast

Il più costoso disastro naturale della storia Usa? Greenpeace Usa: Obama e Romney si occupino di global warming

La supertempesta Sandy, ribattezzata da Greenpeace Usa "Unnatural disaster", ha paralizzato l'East Coast degli Stati Uniti ed ha rivelato l'estrema vulnerabilità delle infrastrutture di trasporto e dell'energia elettrica di New York City, sottolineando la necessità di proteggere meglio metropolitane, tunnel, strade e centrali elettriche dal cambiamento climatico, dalle tempeste estreme che raggiungono aree prima intangibili e dall'innalzamento del livello del mare. Le infrastrutture di New York e degli atri Stati circostanti hanno subito danni senza precedenti: la metropolitana è andata in tilt e ci vorranno giorni per tornare alla normalità, diversi importanti tunnel sono allagati e linee ferroviarie ed autostrade hanno subito pesanti danni. Sandy, nonostante l'allarme lanciato per tempo, si è lasciato dietro una cinquantina di morti ed una costa orientale ricca ed avanzatissima che si è scoperta molto più fragile di quanto pensava di fronte alle forze di una natura mutata dell'uomo.

Il governatore di New Yok, Andrew Cuomo ha detto la città e lo Stato potrebbero essere costretti a prendere in considerazione la necessità di costruire un argine per proteggere Manhattan dai sempre più frequenti eventi meteorologici estremi. «Le inondazioni nel centro di Manhattan sono state davvero straordinarie e diverso da qualsiasi cosa che avevo visto» e poi, probabilmente rivolgendosi ai repubblicani che hanno sparso ecoscetticismo climatico a piene mani in campagna elettorale, ha ricordato: «C'è stata una serie di episodi meteorologici estremi. Questa non è una dichiarazione politica. Questa è una constatazione di fatto. Chi dice che non c'è un drastico cambiamento dei modelli climatici, secondo me nega la realtà».

Diversi esperti statunitensi hanno detto che per proteggere New York dalle sempre più frequenti tempeste "monster" del futuro bisognerà realizzare infrastrutture marine gigantesche per tenere lontano il mare che si gonfia da New York Harbor. Gli scienziati climatici, finalmente ascoltati dai media, hanno sottolineato che gli  detto che l'impatto degli uragani diventerà più grave con l'aumento delle temperature dell'oceano e con il livello del mare che, se continuerà l'attuale trend, potrebbe aumentare tra i 3 ed i 6 piedi in questo secolo.

Ma l'uragano Sandy ha colpito duramente una struttura energetica molto problematica e che Obama e Romney hanno completamente fatto sparire dalla campagna nucleare: le centrali nucleari. Le utilities elettriche hanno dovuto bloccare diversi reattori nucleari nel New Jersey ed New York per evitare che il disastro di Sandy diventasse qualcosa di ancora più disastrosamente pericoloso. Nel profluvio di informazioni sulla Grande Mela finita sott'acqua, le informazioni su quello che sta accadendo nei reattori nucleari spenti sono state scarse e date con forte ritardo, anche se disponibili. Greenpeace Usa ha fatto il punto mettendo insieme gli scarni rapporti della Nuclear regulatory commission (Nrc) Usa, avvertendo che «Quello che è stato fornito è ormai superato e impreciso».

Nel New Jersey, lo Stato più colpito e danneggiato da Sandy, il reattore 1 della centrale nucleare di Salem è stato fermato manualmente ed «Ha perso la circolazione in una parte dell'impianto a causa delle complicazioni causate dall'elevato livello delle acque e dei detriti causati dall'uragano. Il reattore 2 di Salem 2 reattore era già stato fermato, così come la centrale di Oyster Creek, dove è stato dichiarato un  "unusual event" a causa dell'alto livello delle acque del reattore.

Nello Stato di New York, il reattore 3 della centrale nucleare di Indian Point 3, che sorge a sole 24 miglia a nord di Manhattan, è stato bloccato per un guasto alla rete elettrica che fornisce energia all'impianto. Fino a ieri Indian Point 2 era ancora in funzione al 100 per cento di potenza.

Sempre nello Stato di New York, il reattore 1 di Nine Mile Point, vicino ad Oswego, si è spento automaticamente perché non era più rifornire la rete elettrica. Nel reattore 2 di Nine Mile Point si è verificato un calo di potenza a causa di forti venti e l'energia esterna per la centrale viene fornita da generatori diesel di emergenza.

In Pennsylvania i due reattori nucleari vicino a Limerick Philadelphia hanno ridotto in modo significativo la produzione di energia, rispettivamente del 48 e del 27%.

Se la Nrc cerca di minimizzare e sottolinea che le centrali nucleari hanno sostanzialmente retto l'urto e che l'allarme era stato lanciato in tempo, Greenpeace Usa sottolinea che «Il cambiamento climatico sta mutando il clima. Tutti gli eventi meteorologici sono influenzati dai cambiamenti climatici, perché l'ambiente in cui si verificano è più caldo e più umido di quanto non lo fosse prima. Gli ultimi anni sono stati segnati da caratteristiche atmosferiche estreme di cambiamenti climatici insolitamente gravi». Sandy è aumentata di intensità e dimensioni, invece di diminuire, mentre si spostava a nord, la tempesta tropicale si è trasformata in uragano ed ha surclassato la tempesta Olga del 2001. Il settembre 2012 ha registrato le seconde più alte temperature oceaniche globali e nello stesso mese, le temperature dell'oceano al largo della media costa atlantica erano 1,3° C al di sopra della media. «Queste temperature oceaniche insolitamente calde sono durate fino ad ottobre - spiega Greenpeace - consentendo a Sandy a assorbire più energia dal mare di quella di un tipico ottobre uragano».

Il blocco delle centrali nucleari e delle infrastrutture della capitale tecnologica ed economica del mondo che vanno in tilt potrebbero essere giustificate da un evento raro con impatti che poche infrastrutture sono in grado di gestire, ma il problema è che quello che è successo con l'acqua nell'East Coast viene dopo la terribile siccità che ha devastato il Midwest. Non si tratta più di rare coincidenze ed anomalie ma di una finestra sempre più aperta sul futuro climatico  (e quindi economico e tecnologico) degli Usa e del nostro pianeta in mutazione.

Come sottolinea Greenpeace Usa, «Il 2012 è stato ricco di condizioni meteorologiche estreme, e le conseguenze di questi eventi sono state devastanti non solo per gli individui, ma anche per il funzionamento del nostro Paese». Anche se il tema  del cambiamento climatico è scomparso dal dibattito elettorale tra uno dei migliori amici delle Big Oil e dei King Carbon ed un prudentissimo presidente, ora la risacca delle mostruose onde di Sandy ha lasciato tra i piedi do Obama e Romney un bel problema fatto di decine di vittime, milioni di persone senza energia elettrica e miliardi di danni che potrebbero rendere questo uragano il disastro naturale più costoso nella storia Usa. Solo l'uragano Katrina che colpì New Orleans è stato così grave.

Secondo Greenpeace «Il nostro Paese non può  permettersi un maggiore impatto del cambiamento climatico. Il consenso globale scientifica chiarisce che è la combustione di combustibili fossili a condurre il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Spetta ai nostri leader del governo e del business per proteggerci da questa crescente minaccia. Il presidente Obama e Mitt Romney deve articolare la portata del problema del global warmig all'opinione pubblica americana ed offrire veri piani, non solo per migliorare la preparazione degli Stati Uniti per condizioni climatiche estreme causate dal cambiamento climatico, ma anche per ridurre drasticamente le emissioni di combustibili fossili che stanno portando gli effetti peggiori del cambiamento climatico catastrofico. I cittadini americani pagano per il cambiamento climatico quando devono ripulire i disastri dopo eventi meteorologici estremi come l'uragano Sandy. Il presidente Obama e il governatore Romney hanno indicato la volontà di affrontare le sovvenzioni dei contribuenti per le aziende dei combustibili fossili che stanno portando il cambiamento climatico. Entrambi i candidati dovrebbero impegnarsi a fare della fine di queste sovvenzioni una priorità nei primi giorni della loro amministrazione. E tutti noi potremmo prendere parte ad una rivoluzione energetica».

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