[31/10/2012] News toscana

La siccità mette in crisi la produzione di abeti natalizi del Casentino

Ancora in questi giorni, quando anche in Toscana le piogge sono tornate in maniera copiosa, la siccità che ha colpito duramente la nostra Regione nel 2012 è la causa (almeno secondo Publiacqua) della mancanza d'acqua in alcune zone dell'area pratese. 

Ma altre conseguenze di natura economica ed ambientale sono state evidenziate dal Consorzio per la Valorizzazione dell'Albero di Natale del Casentino, Coldiretti e Cia. La siccità non ha risparmiato nemmeno la produzione di abeti ornamentali ad uso natalizio che fanno della Toscana, in particolare della zona del Casentino, uno dei principali poli produttivi del paese. Le temperature elevate di quest'estate accompagnate dalla carenza idrica dovuta all'assenza di piogge, hanno portato al disseccamento degli abeti di varie età che avrebbero dovuto essere commercializzati nel prossimo Natale. I danni più gravi sono stati registrati per gli abeti più giovani (1 anno) la cui produzione è stata completamente annientata

 Un blackout della produzione che rischia di lasciare campo libero agli abeti di plastica "Made" in Cina o agli abeti rossi importanti dal Nord e dall'Est Europa pronti ad invadere il mercato, denunciano le associazioni, ma anche provocare serie conseguenze all'assetto idrogeologo dei comuni montani (Montemignaio, Pratovecchio, Castel San Niccolò) dove sono concentrate le aziende vivaistiche specializzate nella produzione di abete. Infatti la coltivazione e produzione degli abeti natalizi permette il mantenimento dell'assetto idrogeologico, della manutenzione degli scoli e dei fossi, ed è legato in maniera sostanziale alla coltivazione dei terrazzamenti posti nei vari versanti dei territori di produzione ove insistono le coltivazioni di abeti ornamentali.

Il rischio più grande è quello dell'effetto abbandono che potrebbe avere conseguenze disastrose per il territorio circostante nel periodo autunnale. I rappresentanti del Consorzio per la Valorizzazione dell'Albero di Natale del Casentino, di Coldiretti Toscana e di Cia Toscana, hanno chiesto aiuto all'assessorato all'Agricoltura della Regione Toscana dettagliando i termini del danno. «Le perdite economiche per le varie aziende agricole sono molto pesanti sia per ciò che riguarda la campagna corrente sia per ciò che attiene alle prossime in quanto i disseccamenti interessano sia abeti che avrebbero dovuto essere commercializzati in questa campagna natalizia (5-6 anni di età), sia piante più giovani di uno, due, tre, quattro anni di impianto. I danni, pertanto, saranno visibili anche per i prossimi 3-4 anni». 150 gli ettari di superficie compromessa, un milione gli alberi di Natale dislocati  e quasi 3 milioni di euro i danni stimati.

Secondo il Consorzio, Coldiretti e Cia le imprese saranno costrette a ripristinare le produzioni con costi economici altissimi che da sole non saranno in grado di sostenere. La prevista mancata vendita degli alberi il prossimo Natale ha messo in ginocchio il comparto che solo nel casentino conta una decina di aziende specializzate e circa un centinaio di addetti diretti. «Chiediamo alla Regione Toscana di deliberare un contributo economico necessario per l'acquisto e la messa a dimora degli abeti tale da consentire il mantenimento delle coltivazioni, la lavorazione dei terreni e il non abbandono degli stessi con un probabile, nel tempo, dissesto idrogeologico», hanno concluso Consorzio per la Valorizzazione dell'Albero di Natale del Casentino, Coldiretti e Cia Toscana.

 

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