
[02/11/2012] News
Sotto accusa la complicità delle amministrazioni con grandi imprese, miniere e bracconieri
Alla vigilia del congresso del Partito comunista che cambierà i vertici del regime cinese, il governo centrale di Pechino ha approvato una serie di importanti provvedimenti in campo ambientale.
Una delle nuove direttive riguarda lo smaltimento sicuro dei rifiuti pericolosi entro il 2025 da parte delle grandi imprese. Il documento, che è stato adottato congiuntamente dal ministero della protezione dell'ambiente, dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, dal ministero dell'industria e della tecnologia e da quello della salute, vengono apprezzati i progressi compiuti in questo campo tra il 2006 ed il 2010, sottolineando che «Le unità sotto licenza che producono dei rifiuti hanno scaricato 8,4 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi nel 2010, un aumento del 180% in rapporto al 2006»
La direttiva è stata elaborata dopo una serie di sversamenti di rifiuti pericolosi in natura che hanno provocato danni ambientali ed alla salute della popolazione e fissa l'obiettivo per cui il 90% degli impianti che producono rifiuti pericolosi e il 95% di quelli che li trattano dovranno rispondere «agli standard di gestione del governo entro il 2015».
Il ministero della protezione dell'ambiente ha anche esortato le autorità locali «A rafforzare la trasparenza delle informazioni ambientali, in particolare i dati concernenti i progetti di costruzioni potenzialmente pericolosi». In una circolare pubblicata sul sito internet del ministero viene chiesto agli enti locali cinesi di «Fornire maggiori informazioni sui controlli e le approvazioni amministrative dei progetti in questione» e che «Per quel che riguarda i progetti importanti che possono implicare interessi vitali de pubblico, le informazioni devono essere rese note ad un maggior numero di persone e le decisioni non devono essere prese senza aver tenuto conto dell'opinione pubblica»-
La circolare,. Che tenta per l'ennesima volta di porre n freno agli abusi perpetrati dai funzionari locali del Partito comunista, dice che «Le autorità locali devono anche rendere pubbliche le informazioni riguardanti le ispezioni ambientali dei progetti chiave, delle imprese pubbliche e dei progetti di costruzione, così come i dati relativi alle gestione degli impianto di controllo dell'inquinamento e dell'importazione e del trattamento dei rifiuti solidi». Inoltre dovranno essere resi noti i risultati dell'indagini ambientali, in particolare quelle sulla qualità di acqua ed aria e della presenza dei principali inquinanti. Dovrà essere anche stilata e pubblicata una lista delle imprese che non rispettano l'ambiente.
Il Consiglio degli affari di Stato (il governo centrale cinese) si è impegnato ad avviare un programma nazionale per la protezione dei suoli con l'attuazione di un meccanismo per migliorare gradualmente la qualità ambientale delle terre cinesi. La riunione esecutiva presieduta del primo ministro Wen Jiabao ha preso atto degli studi condotti negli ultimi 6 anni che hanno lanciato l'allarme sull'inquinamento di vaste distese di territorio da parte di industrie, miniere ed agricoltura.
Il Consiglio degli affari di Stato si è impegnato «A proteggere rigorosamente la qualità delle terre coltivate e le fonti di acqua potabile, a mettere sotto controllo gli inquinanti dei suoli, a sorvegliare ed a controllare strettamente i rischi che minacciano l'ambiente delle terre, d avviare dei programmi per la bonifica dei suoli inquinati ed a rafforzare la supervisione dei terreni».
L'ultimo provvedimento è stato preso dall'Amministrazione nazionale della selvicoltura (Ans) che, alla luce dei preoccupanti rapporti sulle stragi di uccelli selvatici durante la migrazione, si è impegnata a «Rafforzare gli sforzi miranti a migliorare la protezione degli animali selvatici».
Yin Hong, direttrice aggiunta dell'Ans, ha annunciato che «Per quanto riguarda la caccia illegale sfrenata agli uccelli migratori, l'Ans intensificherà i suoi sforzi di protezione e gestione degli animali selvatici».
Evidentemente il governo centrale cinse si è accorto che non è più sostenibile la strage sistematica dei migratori che sorvolano la Cina e si fermano per rifocillarsi e riposarsi nelle sue zone umide. Dalla Cina passano 8 delle più importanti rotte migratorie del mondo e la Yin ha chiesto alle autorità locali di «Ricercare seriamente le falle nella gestione e di localizzare le principali zone di protezione, al fine di rafforzare le pattuglie per la protezione degli animali selvatici. Nelle regioni frequentate dagli animali in via di estinzione, le autorità locali devono organizzare delle pattugli per lottare contro il bracconaggio ed altre attività illegali».
Gli enti locali cinesi sono stati pressantemente invitati «Ad intensificare i controlli nei ristoranti, nei mercati degli uccelli e nei siti di materiali medici dove gli animali selvatici vengono ampiamente utilizzati».
L'Ans ha assicurato che intanto rafforzerà le su campagne educative attraverso i media e migliorerà il meccanismo per denunciare i crimini contro la fauna selvatica.