
[06/11/2012] News
Il ministero dell'Ambiente stringe rapporti con il Centro per le ricerche sul cancro (Bidmc) dell'Università statunitense di Harvard per approfondire le ricerche sui meccanismi che causano il tumore. Nello specifico per capire perché, a parità di condizioni ambientali e di stile di vita, il cancro colpisce alcune persone e non altre.
Lo studio del genoma umano è al centro del progetto che il ministro dell'Ambiente Corrado Clini (nella foto) rilancia, allargandolo anche alle imprese che fanno innovazione ambientale, per poter comprendere i meccanismi in base ai quali due persone esposte alle stesse sostanze cancerogene (l'amianto, il cloruro di vinile e così via) o ad analoghi stili di vita pericolosi (come il fumo) possono avere destini diversissimi.
«Il progetto, già approvato dal Cipe, prevede un Centro di Riferimento per lo sviluppo in Italia di studi sul genoma per prevenire i rischi ambientali e per difendere la salute - ha dichiarato Clini - Per esempio, se capiremo qual è il meccanismo genetico di formazione del cancro, si potrà già in anticipo decidere chi potrà svolgere in sicurezza lavori o avere stili di vita che sarebbero pericolosissimi per altri».
La ricerca, tra l'altro, è di piena attualità considerate le polemiche sulla vicenda dell'Ilva di Taranto, che ha riportato al centro dell'attenzione pubblica il tema del rapporto tra inquinamento ambientale e tumori, tema già emerso ciclicamente in passato, in altre aree industriali come Marghera, a Priolo, a Rosignano Solvay, a Casale Monferrato, a Seveso.