[09/11/2012] News toscana

Uso agronomico acque di vegetazione: Arpat rileva irregolarità nel grossetano

L'Agenzia regionale per l'ambiente conferma (almeno in parte) quanto evidenziato dal circolo Legambiente Val di Cornia sulle modalità irregolari di spandimento delle acque di vegetazione in alcuni terreni nei pressi dell'alveo del fiume Milia.

Il Dipartimento Arpat di Grosseto, a seguito della segnalazione dell'associazione ambientalista, ha effettuato un sopralluogo in alcuni terreni impiegati per l'uso agronomico delle acque di vegetazione,  in località Pian di Calzalunga, nel comune di Monterotondo Marittimo, per la verifica delle corrette modalità o meno di questa pratica agronomica e dell'eventuale presenza di sversamenti nel fiume Milia.

«Dal sopralluogo è emerso che lo spandimento delle acque di vegetazione, in località Pian di Calzalunga, era stato effettuato in modo non uniforme- hanno dichiarato da Arpat- i terreni infatti erano interessati dalla presenza d'acqua di vegetazione mal distribuita. Tale presenza è da attribuirsi al sistema di smaltimento (tubazioni su suolo) che ha generato una distribuzione non uniforme del carico idraulico, con fenomeni di ruscellamento».

Durante il sopralluogo Arpat ha constatato che le acque del fiume Milia, in prossimità del guado sul fiume, risultavano abbastanza limpide ed inodori e ha effettuato due prelievi, uno delle acque del fiume, l'altro delle acque di vegetazione ancora presenti nei terreni. «I risultati delle analisi hanno confermato che le acque campionate presso i terreni erano acque di vegetazione, con il caratteristico alto potere inquinante (COD - fabbisogno chimico di ossigeno per la degradazione degli inquinanti - pari a 62000 mg/l)- hanno spiegato dall'Agenzia per l'ambiente- Si osserva quindi che non sono state rispettate le modalità corrette di spandimento, pertanto Arpat ha proposto una sanzione amministrativa».

Notizie più confortanti arrivano invece per le acque del fiume Milia: «Le analisi hanno confermato quanto osservato in occasione del sopralluogo, ovvero l'assenza di acque di vegetazione nelle acque del fiume Mila, che presentano un COD inferiore a 10 mg/l», hanno concluso da Arpat.

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