
[12/11/2012] News
40 colpi contro Rogelio Mejía per appropriarsi delle risorse degli Arhuaco
Uno dei più importanti leader indigeni della Colombia, Rogelio Mejía (nella foto), "Cabildo Gobernador" (Governatore del Consiglio) degli Arhuaco della Colombia settentrionale, è sopravvissuto miracolosamente a un attentato avvenuto l'8 novembre ma del quale da notizia solo oggi Survivavl international che spiega che Mejía, «Stava viaggiando in macchina quando un gruppo di uomini armati ha bloccato la strada e ha crivellato l'auto di proiettili. Mejía è stato colpito alla testa da un proiettile che è passato attraverso il suo cappello ma, miracolosamente, si è ferito solo lievemente. Il leader è riuscito a sfuggire agli uomini armati dandosi alla fuga». Insieme al leader degli Arhuaco viaggiava anche una ricercatrice di Survival International che è rimasta illesa, ma l'Ong sottolinea che «Gli assalitori l'hanno interrogata per una decina di minuti con la pistola puntata; volevano sapere dove fosse andato il leader. Quando hanno sentito avvicinarsi una macchina della polizia, gli assalitori si sono dileguati».
L'attentato è avvenuto sulle colline della Sierra Nevada di Santa Marta, appena fuori della città di frontiera di Pueblo Bello, da decenni teatro di violenze: «In giugno, una ragazzina arhuaco di 13 anni è stata violentata, torturata e uccisa nella stessa zona - dice Survival - Come avviene per quasi tutti i crimini commessi contro gli indigeni della Colombia, non è mai stato incriminato nessuno».
I criminali hanno nel mirino da tempo gli Arhuaco perché sono stati alla guida del movimento indigeno sudamericano e molti dei loro capi sono stati assassinati e un numero imprecisato di indigeni sono morti nel conflitto armato tra i cartelli della droga, i guerriglieri di sinistra e l'esercito. Gli Arhuaco sono una delle quattro tribù della Sierra Nevada di Santa Marta, nella Colombia settentrionale. Le altre sono i Kogi, i Wiwa e i Kankuamo. Parlano di sé stessi come dei ‘fratelli maggiori', e si riferiscono a tutti gli altri uomini come ai ‘fratelli minori'. Nel 1982 gli Arhuaco hanno espulso i missionari Cappuccini che erano presenti sulla loro terra da molti anni.
Anche altri leader indigeni, come Leonor Zalabata Confederación indigena Tayrona (Cit).- Organización del Pueblo Arhuaco, hanno ricevuto minacce di morte e nel 1990 i tre leader più importanti capi Arhuaco, Luis Napoleón Torres, Hugues Chaparro e Angel María Torres, furono torturati e uccisi, un crimine rimasto impunito.
Il Cit in un comunicato parla di 40 pallottole che hanno crivellato l'auto del Cabildo Gobernador Rogelio Mejía Izquierdo, «Prima autorità di governo del nostro popolo». Gli Arhuaco denunciano i continui tentativi di assassinare i loro leader e di violare i loro diritti: «Oggi viene nuovamente minacciata la nostra esistenza come popolo, però grazie alla protezione di Serankwa, è fallito l'intento di assassinare il nostro capo di governo, ma questo riflette l'insicurezza che viviamo nel Municipio di Pueblo, con la quale si confrontano ogni giorno gli arhuacos».
Gli indigeni lamentano una forte discriminazione e sottovalutazione dei loro diritti e la violazione dei loro luoghi sacri «Mediante l'estrazione di materiali da costruzione, la demolizione delle pietre che costituiscono il riferimento della cultura, il taglio e l'abbruciamento massiccio dei boschi, il disastro socioculturale attraverso ed economico attraverso la spedizione di liquori di fabbricazione artigianale e liquori in generale senza controllo alcuno, attacchi e lanci di oggetti agli indigeni che si spostano nelle vicinanze del perimetro urbano, promozione del turismo e commercializzazione di oggetti culturali contravvenendo alle norme della nostra cultura, progettazione e implementazione di programmi e progetti che hanno un impatto sulla nostra cultura senza una consultazione in debita forma attraverso gli organi di governo competenti ed atti collettivi contro gli indigeni senza un'adeguata giustizia o nell'impunità».
Il direttore di Survival International, Stephen Corry, ha detto che «Gli Indigeni della Sierra Nevada hanno saputo mantenere un'isola di pace e legalità in una regione piagata dalla violenza da generazioni. Se al Governo colombiano è rimasta qualche autorità, dovrebbe impiegarla per proteggerli e consegnare gli attentatori alla giustizia. Non esiste altro luogo che dimostri più chiaramente quanto falsa sia l'idea che i popoli tribali sono più violenti di quelli industrializzati».