
[13/11/2012] News
Anziché piangere lacrime di coccodrillo, al Paese serve un decisivo cambio di rotta. Su gran parte d'Italia incombe infatti la minaccia del dissesto idrogeologico, resa ancora più critica dall'accelerarsi sempre più evidente dei mutamenti climatici. E' una situazione di estrema gravità che va affrontata come una priorità assoluta, per non dover più pagare costi altissimi in termini di vite umane e territori devastati. È necessario quindi trovare risorse adeguate per la prevenzione, la corretta gestione e la messa in sicurezza del territorio, a partire dalle piccole opere di manutenzione. È un modo per mettere al sicuro i cittadini, non piangere nuove vittime e anche per salvaguardare il territorio. I necessari interventi di manutenzione e messa in sicurezza del territorio, inoltre, sono spesso cantierabili subito e hanno quindi anche il pregio di rilanciare l'occupazione. Anziché finanziare grandi e costose opere dalla dubbia utilità, al Paese serve una grande opera di messa in sicurezza e manutenzione del territorio. Sarebbe quindi saggio e utile spostare risorse dalle grandi opere verso i necessari interventi di manutenzione e messa in sicurezza del territorio, a partire dalla definitiva cancellazione del progetto Ponte sullo Stretto, che si è ormai trasformato in una farsa costosa e imbarazzante. Necessario anche allentare il patto di Stabilità per consentire alle istituzioni locali che hanno risorse, di utilizzarle per la manutenzione del territorio e la messa in sicurezza degli edifici pubblici", lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando l'ondata di nubifragi che ha tragicamente colpito la Toscana e il Centro Nord.
"Sarebbe utile non far passare invano l'emozione del momento, ma dare subito un segnale ai territori flagellati dal maltempo, come la Toscana, a partire dall'introduzione di misure straordinarie in sostegno di tali realtà nella legge di Stabilità in discussione Camera. Come ha detto il governatore della Toscana Rossi, infatti, questi territori hanno bisogno dell'aiuto dello Stato centrale per affrontare al meglio il ripetersi di gravi situazioni legate al maltempo. E' sempre più evidente, infine, che a una situazione già critica si somma il fatto che oggi siamo chiamati a fare i conti con eventi metereologici sempre più violenti, aggravati dagli effetti dei mutamenti climatici, che sempre più spesso trasformano un'ondata di maltempo in una tragedia: perdite di vite umane, frane e allagamenti, costi sociali altissimi. Serve, dunque, anche affrontare con adeguate politiche la riduzione dei gas serra e gli effetti del cambio di clima, che sono un'evidenza con cui tutti devono fare i conti.