
[13/11/2012] News toscana
Sgherri e Cristiano (Prc): «Piano straordinario di manutenzione del territorio sola grande opera irrinunciabile»
Stefania Fuscagni, consigliere regionale toscana del Pdl, componente della Commissione ambiente e territorio e Portavoce dell'opposizione, parte all'attacco sugli alluvioni che hanno colpito la Toscana: «Un'emergenza che si ripete con regolarità e che vede la Toscana in ginocchio costretta a chiamare l'esercito significa che il problema c'è ed è politico oltre che meteorologico. Quando ho richiesto come portavoce dell'Opposizione un'indagine conoscitiva su ciò che nel dettaglio fanno i Consorzi di bonifica, sui loro costi e sui loro obiettivi oltre che chiedere a che punto siamo sulle politiche di prevenzione al rischio idrogeologico in Toscana, speravo di non dovermi trovare ad una situazione così grave come è emersa in queste ore».
Anche se è un po' riduttivo dare le colpe delle inondazioni ai consorzi di bonifica, è sempre un bene vedere un partito che negli anni passati si è distinto per la continua proposta di condoni edilizi e per la richiesta di deregulation urbanistica (con forti critiche alle politiche "restrittive" del centro-sinistra) occuparsi di pianificazione e prevenzione.
La portavoce del Pdl sottolinea: «Il Presidente Rossi dice che entro il 2016 per l'Arno il rischio alluvione sarà sotto controllo e ciò significa due cose. La prima è che per tre anni dobbiamo pregare che non piova forte e la seconda è che ci avremmo messo 50 anni precisi esatti dall'alluvione del 1966 per mettere in sicurezza i cittadini ed il territorio. A ciò si aggiunge che eventi atmosferici serissimi ma non apocalittici come quelli di queste ore inducono il Presidente a chiedere l'aiuto dell'Esercito e che ad un anno esatto dall'alluvione in Lunigiana in quei luoghi siamo quasi punto e a capo. Non speculiamo sulle disgrazie ed in tempo di bisogno ci uniamo tutti per fare fronte ma non possiamo far finta che la Toscana non debba rendere conto delle politiche di prevenzione circa il rischio idrogeologico. Politiche che evidentemente hanno da essere migliorate fortemente e su questo mi pare che non ci sia nulla da eccepire. Quanto ai Consorzi di Bonifica credo utile anche alla luce della questione sulla "tassa sui fossi", la cui legittimità è ancora tutta da verificare, che comincino a rendere conto di ciò che fanno e di quanto costano alla luce anche di una riforma tutta da valutare. Senza prevenzioni ma neppure senza sconti».
Dall'altra parte dello schieramento politico, Monica Sgherri, consigliera della Federazione della Sinistra-Verdi in Regione e Stefano Cristiano, segretario regionale del Partito della rifondazione comunista, parlano di «Ennesima tragedia che si è consumata sui nostri territori» e esprimono cordoglio e vicinanza al dolore delle famiglie dell'anziano deceduto a Capalbio e dei tre tecnici dell'Enel, accorsi per un intervento di ripristino della corrente e rimasti vittime a loro volta del crollo del ponte sull'Albegna e solidarietà anche a tutte quelle famiglie colpite dalla devastazione provocata da questa ondata di pioggia e costrette a lasciare le proprie case.
«Interi territori da Massa alla Lunigiana e al grossetano - dicono Sgherri e Cristiano - subiscono gli effetti devastanti dell'inondazione. Alle giuste e doverose parole di cordoglio alle famiglie per le loro perdite, alle giuste e doverose parole di solidarietà a sfollati e cittadini colpiti dalle alluvioni dobbiamo assumerci le responsabilità affinché questo non accada mai più. Lo diciamo tutte le volte, ma le vittime di questa tragedia urlano che questi decessi dovevano e potevano essere evitati, non doveva esserci il bisogno di far abbandonare la propria casa a tante famiglie. Non possiamo più permetterci di ricordarci della questione climatica solo quando avvengono precipitazioni cosiddette straordinarie (che sempre meno straordinarie sono), ricordarsi solo adesso della manutenzione del territorio che non c'è e del dissesto idrogeologico che invece c'é. Ricordarsi che le politiche scellerate di cementificazione delle aree di esondazione continuano e contestualmente si abbandonano all'incuria boschi e colline per cui le precipitazioni di acqua, ordinarie e tanto più se straordinarie, diventano devastanti. C'è oggi una sola grande opera irrinunciabile e non più rinviabile, una grande opera che si ripagherebbe da sola con le risorse risparmiate dalle ricostruzioni necessarie all'indomani dei disastri ed è quella relativa a un piano straordinario di manutenzione del territorio. Qui sta l'urgenza non solo perché in un bilancio ragionato, come già sappiamo, non comporterebbe ulteriori costi ma farebbe risparmiare dolore e devastazioni ma, non secondario, questa grande opera utile darebbe lavoro, tanto lavoro. E il lavoro è l'altra urgenza del nostro tempo. Questo dobbiamo pretendere da un governo nazionale: un piano straordinario decennale con risorse certe, stanziate e spendibili, e questo però dobbiamo pretendere in quota parte anche dalla nostra Regione. A questo ci sentiamo impegnati».
Allagate le zone residenziali limitrofe al cantiere del Nuovo Ospedale delle Apuane - Ferri e Mugnai (PdL) presentano un'interrogazione: "La Regione faccia subito chiarezza sulle responsabilità. Necessarie e urgenti le verifiche sulle fondamenta in cemento dell'ospedale"
Altri due consiglieri regionali del Pdl, Jacopo Ferri e Stefano Mugnai, hanno presentato un'interrogazione nella quale sottolineano che «Le forti precipitazioni piovose di ieri e di domenica hanno messo in ginocchio varie aree del massese. Gravi danni sono stati riscontrati anche nelle aree residenziali limitrofe al Nuovo Ospedale delle Apuane, a Massa Carrara, dove molti abitanti, dopo aver subito pesanti allagamenti, hanno ipotizzato che la presenza del cantiere ospedaliero abbia peggiorato la situazione». Gli esponenti Pdl chiedono alla giunta regionale di «Far luce sui fatti accaduti» e di eseguire «Le necessarie verifiche sul cantiere del neo-ospedale massese».
Ferri e Mugnai scrivono: «I danni alle zone residenziali sono stati ingenti, perciò è necessario far chiarezza sulle responsabilità e garantire maggior sicurezza agli abitanti delle zone colpite. Ci sono state varie segnalazioni da parte di persone del posto che accusano il cantiere ospedaliero di aver inciso negativamente, dunque chiediamo alla Regione di fare le necessarie verifiche sulla mole delle fondamenta in cemento del nuovo ospedale massese. Inoltre, ci chiediamo se l'amministrazione abbia in progetto di deviare il fosso Silcia, esondato in queste ultime ore a causa delle violenti piogge. E' noto che, nonostante le bonifiche effettuate vicino al neo-ospedale c'era una fonte dove gli abitanti attingevano l'acqua, e che a lavori finiti diverse pompe saranno attivate per aspirare l'acqua. Dunque, in un terreno sovente paludoso e fragile, risulta evidente la necessità di attivare immediati controlli, perciò chiediamo urgenti verifiche sul territorio dove sta sorgendo il nuovo complesso ospedaliero, per azzerare qualunque tipo di rischio per gli abitanti delle zone adiacenti. Auspichiamo quanto prima interventi di messa in sicurezza in questi territori colpiti spesso da calamità naturali, con l'obiettivo di scongiurare danni e disgrazie. La sicurezza dei cittadini deve sempre restare la priorità delle amministrazioni».
Speriamo che sia così anche quando l'acqua si sarà asciugata e ci saranno da approvare nuove cementificazioni.