
[14/11/2012] News
Le tre sfide di Janez Potočnik per la road map europea dell’ecocompatibilità
Il commissario europeo all'ambiente, Janez Potočnik (Nella foto), ha aperto a Berlino l'European Resource Efficiency Forum "Vision 2020 - the role of resource efficiency for Europe's future" con un impegnato intervento davanti ad una platea di specialisti, dicendo: «So che per me oggi non è necessario "predicare ai convertiti"», cosa che gli ha permesso di non spiegare nei dettagli quel che l'Ue ha già messo in piedi per fare dell'efficienza delle risorse una delle sue priorità politiche ed un principio guida del suo mandato di commissario.
Potočnik ha spiegato che, nonostante i rischi che la politica e l'opinione pubblica non comprendessero l'importanza di una tematica così complessa, «Era chiaro per me che dovevamo spostare l'ambiente dai margini e metterlo al centro delle politiche che influenzano il nostro comportamento di produttori e consumatori. Nel contesto immediato della crisi finanziaria ed economica abbiamo dovuto spiegare che ci sono posti di lavoro nella crescita verde e, in un contesto di medio termine, 3 miliardi di nuovi consumatori della classe media entro il 2030, abbiamo anche dovuto spiegare che l'efficienza delle risorse potrebbe essere la base per la competitività futura. Questo è pragmatismo, non svendersi. E' pro-business, non business as usual».
Negli ultimi anni l'eco-industria è cresciuta in media del 3% all'anno. In Gran Bretagna un terzo della crescita economica dell'ultimo periodo è da attribuire alle industrie verdi. «Con un mercato globale per le eco-industrie stimato in oltre un trilione di euro, e la previsione che raddoppi nei prossimi 10 anni questo è incoraggiante - ha ricordato il commissario Ue - Stiamo facendo particolarmente bene in alcuni sotto-settori, con una quota del 50% a livello mondiale nel riciclaggio e del 35% nell'efficienza energetica, quindi siamo in buona posizione per beneficiare di questa crescita della domanda mondiale».
Potočnik non si sbilancia sul medio termine, ma sottolinea che «Alcune delle sfide che abbiamo previste sono già lì. I prezzi delle risorse chiave sono in aumento e sempre più volatili. La competizione per le risorse tra le nazioni ed i settori economici è in aumento. Maggiori benefici a breve e medio termine dell'efficienza delle risorse sono ovviamente strettamente collegati. Si tratta di quelle eco-industrie, così forti qui in Germania, che sono i fattori abilitanti per il resto dell'economia per funzionare in modo più efficiente, sono il catalizzatore per rendere più verde e competitiva tutta la nostra economia ed andare avanti. Le nostre stime dimostrano che una riduzione del fabbisogno di materiale totale dell'economia del 17% potrebbe incrementare il Pil di oltre il 3% e l'occupazione nell'Unione europea di circa 2 milioni e mezzo. Oggi in Germania, come si vede dall'acceso dibattito sull'influenza dei prezzi dell'energia sulla competitività delle imprese, è opportuno ricordare che oltre il 40% dei costi di produzione delle aziende manifatturiere sono da materiali. Materie che per lo più vengono dall'estero e che sono sempre più richieste».
L'Ue ha già fatto buoni progressi mettendo l'efficienza delle risorse al centro della European structural economic strategy di Europa 2020, con l'obiettivo di disaccoppiare la crescita economica dall'utilizzo delle risorse. Inoltre sono state adottate una serie di strategie a lungo termine nei settori dell'energia, dei trasporti, della ricerca, dell'industria, della coesione e le politiche agricole e per il clima e la biodiversità. La road map per l'efficienza delle risorse stabilisce un quadro generale di azioni basato su una definizione ampia delle risorse, a partire da metalli e minerali, ecosistemi, biodiversità, acqua, aria, terra e suolo. Il bilancio Ue 2012-2020 contiene proposte che integrano l'efficienza delle risorse e l'ecocompatibilità nei tradizionali finanziamenti per la ricerca, la coesione e l'agricoltura e c'è una proposta di un aumento del 50% per Life+.
Potočnik ha annunciato per l'inizio del 2013 una comunicazione della Commissione europea per «Creare un mercato unico per i prodotti verdi, la crescita dell'offerta e della domanda di beni e servizi più efficienti risorse, incoraggiando le imprese a migliorare le loro prestazioni ambientali ed a ridurre l'uso delle risorse. Le Imprese ed i consumatori ci chiedono buoni strumenti che consentano loro di riconoscere i prodotti genuini e le aziende verdi presenti sul mercato. Stiamo già sviluppando metodologie ambientali comuni di footprinting per calcolare la sostenibilità dei prodotti e delle organizzazioni basate sulla valutazione del ciclo di vita. Tale approccio comune non solo ridurrà i costi per le imprese ma aiuterà anche i consumatori a capire le pubblicità ambientali ed a fare scelte consapevoli. A questo riguardo, l'eco-design e l'etichettatura energetica sono fondamentali e lavorerò già nei prossimi due anni allo sviluppo di metodi per l'integrazione dell'efficienza dei materiali e dell'efficienza idrica nell'eco-design per le categorie di prodotti in cui si identificano i maggiori benefici potenziali, garantendo la durabilità, l'efficienza idrica e la riciclabilità»
Nel 2013 la Commissione Ue presenterà altre due comunicazioni su cibo ed edifici, due dei tre ambiti individuati dalla road map che hanno un maggiore impatto sull'uso delle risorse. «Per entrambi ci sarà un approccio olistico - ha detto il commissario all'ambiente - affrontando le risorse chiave e la possibilità di incrementi di efficienza lungo la catena del valore: dalla produzione, alla trasformazione e distribuzione, all'utilizzo, riutilizzo, riciclaggio e smaltimento. Qui il vero banco di prova qui sarà quello di convertire tale approccio olistico e ciclico negli strumenti giusti e nelle fasi giuste in questi cicli, in quanto dipendono spesso da soggetti e strumenti molto diversi».
Un grosso problema per l'Ue restano i rifiuti: «Abbiamo ancora 10 Stati membri che portano in discarica più del 70% dei rifiuti urbani - ha evidenziato Potočnik - Questo non è solo uno spreco di risorse, è un'occasione persa per il lavoro. Eliminare queste discariche e raggiungere tassi di riciclaggio più elevati potrebbe creare ulteriori 130.000 posti di lavoro e 15 miliardi di euro di fatturato per il settore dei rifiuti. La piena attuazione della normativa sui rifiuti potrebbe creare fino a 400.000 posti di lavoro in Europa ed aumentare il giro d'affari di oltre 40 miliardi di euro. E' in questo contesto che passeremo in rassegna gli obiettivi esistenti nella nostra legislazione sui rifiuti nel 2014, e vi incoraggio a partecipare al processo di consultazione su questo l'anno prossimo».
Potočnik ha annunciato che oggi la Commissione Ue approverà il Blueprint per la salvaguardia delle risorse idriche europee e che nella primavera del 2013 verranno avviate le attività dell' European Innovation Partnership on Water per favorire la ricerca e l'innovazione tecnologica, ma anche l'applicazione di innovative di tecnologie esistenti, di una governance innovativa e nuovi sistemi e modelli di business e meccanismi di finanziamento.
Il Commissario Ue ha detto che si possono già individuare «Tre grandi sfide che dobbiamo affrontare se vogliamo realizzare l'efficienza delle risorse al livello di cui abbiamo bisogno per rispettare le tappe e la visione che ci siamo date nella nostra road map».
La prima sfida è quella di fare in modo che i governi nazionali svolgano il loro ruolo per integrare l'efficienza delle risorse nel meccanismo di governance della strategia Europa 2020 e per passare dalla tassazione sul lavoro a quella ambientale. «Abbiamo anche fatto più ampie raccomandazioni in materia di efficienza energetica e dei trasporti - ha detto Potočnik - Continueremo a spingere per la progressiva eliminazione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente. Ma dobbiamo usare questo sistema di governance per portare ad ulteriori miglioramenti ambientali. Ad esempio, per sfruttare il potenziale di crescita e posti di lavoro nella gestione dei rifiuti e delle acque, o negli appalti pubblici verdi».
La seconda sfida è quella degli investimenti «Qualcuno potrebbe darmi del "tecno-ottimista" - ha sottolineato il commissario - ma anche se non avessi una grande speranza nel progresso tecnologico per affrontare le pressioni sul nostro pianeta, sarei uno dei primi ad ammettere che la tecnologia non è in grado di fornire tutte le risposte. Io mi definirei più un "ottimista dell'innovazione", perché è l'innovazione, attraverso l'applicazione di tecnologie esistenti e nuove, attraverso nuovi business e il mercato, nuovi comportamenti ed attraverso il design, che ha la possibilità di rompere con la nostra strada bloccata: di spostarci verso un paradigma di crescita diverso». Potočnik è fiducioso nell'impresa privata ma «Purtroppo non credo che gli avvertimenti di un qualche illuminato faranno abbastanza per convincere una massa critica di operatori economici ad investire in efficienza delle risorse. Ecco perché abbiamo bisogno di lavorare a livello macro per fornire i giusti incentivi, per ottenere il prezzo giusto ed utilizzare gli strumenti pubblici per mobilitare gli investimenti privati. La nostra sfida è quella di mobilitare gli investimenti per avere un'innovazione su una scala abbastanza grande per fare la differenza. Avvierò una tavola rotonda di investitori all'inizio del prossimo anno per vedere se siamo in grado di affrontare gli ostacoli agli investimenti pubblici e privati in materia di efficienza delle risorse. Incoraggiare gli investimenti nelle aree con più alto potenziale per la nostra futura competitività è la logica che sta dietro la nuova politica industriale che la Commissione ha adottato un paio di settimane fa, e abbiamo messo l'economia circolare e l'efficienza delle risorse al suo centro. Come politici dobbiamo fornire il quadro delle condizioni quadro e la prevedibilità per una transizione verso un'economia efficiente delle risorse e low carbon che avvenga nel modo meno dirompente e meno costoso».
La terza sfida di Potočnik è proprio quella dell'efficienza delle risorse: «Solo l'ottenere maggiore valore da meno risorse non sarà sufficiente. Il rapporto McKinsey che immagino molti di voi conoscano, ha stimato che i principali miglioramenti in termini di efficienza delle risorse identificati potrebbero fornire circa il 30% dell'aumento della domanda che ci si può aspettare per il 2030. Quindi è chiaro che abbiamo bisogno di più di un semplice aumento della produttività delle risorse, dobbiamo anche utilizzare quelle stesse risorse ancora e ancora. Sono sicuro che questo è evidente per la maggior parte di voi, ma dobbiamo spiegare che l'efficienza delle risorse significa anche creare un'economia a ciclo chiuso. Questo significa progettare per riciclabilità, la riparazione e il riutilizzo, lo sviluppo di simbiosi industriale, nuovi modelli di business, migliori i mercati di materie prime secondarie e per l'approvvigionamento sostenibile. In breve, la ricerca dell'ispirazione dal modo in cui funziona la natura guiderà un cambiamento di sistema nelle nostre economie e società».