[15/11/2012] News

Onu, la contraccezione è un diritto umano: «Permette di vivere meglio e più a lungo»

«Fattore di salute e di sviluppo, la pianificazione familiare deve essere universale»

Secondo The State of World Population 2012, pubblicato dall'United Nations population fund (Unfa) «E' urgente investire di più nella pianificazione familiare per permettere ai Paesi in via di sviluppo di risparmiare più di 11 miliardi di dollari all'anno in spese per la salute materna ed infantile. L'ampliamento della pianificazione familiare non permetterà solo di realizzare delle economie ma sarebbe anche molto benefico per le donne, tra le quali 222 milioni nel mondo sono ancora private di questo tipo di servizi».  Questo si traduce in un danno "incommensurabile" per le donne, le famiglie e le comunità». Spendere 4,1 miliardi di dollari in più per finanziare la pianificazione familiare potrebbe far risparmiare 11,3 miliardi dollari ogni anno per l'assistenza sanitaria per le neo mamme e neonati nei paesi poveri. 

Il direttore esecutivo dell'Unfa, Babatunde Osotimehin, ha sottolineato che «La pianificazione familiare permette di ottenere un effetto positivo sullo sviluppo. La possibilità per le coppie di scegliere il momento della procreazione ed il numero di bambini che vogliono avere è non solo benefico per aiutare i Paesi ad uscire dalla povertà ma è anche uno dei mezzi più efficaci per rendere autonome le donne. Le donne che utilizzano mezzi contraccettivi sono generalmente in migliore salute, più educate ed autonome all'interno delle loro famiglie e comunità e sono quindi più produttive sul piano economico. Ora, la partecipazione della manodopera femminile è essenziale per l'economia dei Paesi».

The State of World Population 2012 rivela che «L'ampliamento della pianificazione familiare si dimostrato essere un investimento giudizioso. Un terzo della crescita economica delle "tigri" dell'Asia è attribuibile al fatto che il numero delle contribuenti ha superato quello delle adulte non indipendenti. Questo cambiamento è largamente attribuibile alla pianificazione familiare che ha permesso di rafforzare la produttività».

Un recente studio rivela che se in Nigeria il tasso di fertilità calasse solo dell'1% nel corso dei prossimi 20 anni, l'economia del più popoloso Paese africano conoscerebbe una crescita esponenziale di almeno 30 miliardi di dollari.

In un comunicato l'Unfa evidenzia che «I benefici non sono solamente economici. Le conseguenze dell'ignoranza del diritto alla pianificazione familiare sono principalmente la povertà, l'esclusione, i problemi di salute e l'ineguaglianza tra i sessi. Se le attese delle adolescenti e delle giovani nel campo della salute sessuale non verranno soddisfatte, i tassi di infezione dell'Aids e le gravidanze indesiderate rischiano di moltiplicarsi». Il rapporto è uno degli esempi negativi citati dal rapporto, ma anche negli Usa un adolescente che partorisce un bambino ha possibilità molto basse di diplomarsi.

L'Unfa ricorda che «La pianificazione familiare porta benefici immensi alle donne, alle famiglie ed alle comunità di tutto il mondo. Permettendo agli individui di scegliere da soli il numero di bambini che vogliono ed il momento di costituire una famiglia, la pianificazione familiare permette di vivere meglio e più a lungo». Il rapporto dichiara che le barriere giuridiche, culturali e finanziarie per l'accesso ai contraccettivi e ad altre misure di pianificazione familiare sono una violazione dei diritti delle donne. Un vero e proprio ribaltamento delle convinzioni di molte religioni e del neoconservatorismo che si ciba di religioni identitarie.

In campagna elettorale il candidato repubblicano alla residenza Usa, Mitt Romney aveva promesso di far uscire gli Stati Uniti d'America dall''United Nations population fund e un repubblicano del North Carolina, Renee Ellmers,  nel 2011 ha presentato un disegno d legge per impedire al governo Usa di finanziare l'Unfa. Ma se  in Itala e in qualche Paese europeo l'integralismo cattolico continua la sua battaglia contro la contraccezione e l'aborto (spesso parificati come attentato contro la vita), da agosto negli Usa l'employer-provided insurance plans richiede di includere la coperture della contraccezione senza alcun costo. Diverse organizzazioni religiose e diversi gruppi conservatori e religiosi di estrema destra si sono scagliati contro la contraccezione prevista dall'Obamacare, la riforma della sanità Usa, perché dicono che viola la loro libertà religiosa. Ma anche le donne Usa, votando in maggioranza per Obama, hanno dimostrato di non voler rinunciare ai benefici che derivano da un accesso ai servizi di contraccezione.

Sarà anche per questa campagna politico/religiosa contro la contraccezione (e forse un'occhiata all'anomalia della cattolica Italia con pochi figli e poco lavoro e servizi per le donne non guasterebbe) che secondo il rapporto, «Le risorse necessarie per finanziare la pianificazione familiare sono insufficienti ed il ricorso ai metodi contraccettivi è rimasto stabile da qualche anno». L'Unfa lancia un monito: «I governi, la società civile, i professionisti della sanità e le comunità condividono tutti la responsabilità di proteggere l'accesso alla pianificazione familiare per tutte le donne, comprese le giovani e quelle non sposate».

Osotimehin ha ribadito: «La pianificazione familiare non è un privilegio, è un diritto. Però troppe donne ed uomini ne sono privati. Mi appello ai leader del mondo perché forniscano i fondi necessari per garantire l'accesso di tutti alla pianificazione familiare volontaria, facendone una priorità dello sviluppo». 

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